A volte l’esigenza è di entrambi, talvolta accade che sia uno a sentirsi travolto dalla necessità di trovare tempo per sé, ridefinire i confini, trovare nuove strade verso la realizzazione di sé: come gestire la pausa di riflessione?
«All’inizio di una storia d’amore due persone hanno tanto da raccontarsi – si parla, si parla… le ore della giornata sembrano non bastare mai! Poi, con il passare le parole diminuiscono via via e, se non si presta attenzione, finiscono per esaurirsi del tutto» scrive Jo Eckardt, psicoterapeuta e psicanalista, in Parlami ancora. Ritrovare il dialogo e l’intimità perduta (Feltrinelli Editore) «Proviamo ad adottare un punto di vista ancora diverso: forse il problema non è il partner che fa cose tanto irritanti. Siete voi ad avere un problema, perché non le sopportate».
Migliorare la comunicazione con il partner non è facile, perché significa imparare a esprimere i propri bisogni. Per farlo è necessario iniziare a ascoltare se stessi: un dialogo interiore, spezzato qualche volta fin dall’infanzia. Ci hanno insegnato che chiedere è maleducazione, che far sentire la propria voce è egoista. A quanti di noi è successo? Può accadere anche dopo anni: all’improvviso ci si permette di dire ciò che avevamo censurato. È in momenti come questi che si ha la sensazione che la relazione di coppia scricchioli come mai prima. Succede perché rivelare noi stessi e ciò che ci sta a cuore, quello che spaventa o che entusiasma, è difficile. Tremendamente coraggioso.
«Nel settore dell’intimità vale la regola per cui non esistono risposte giuste e risposte sbagliate. L’obiettivo è, molto semplicemente, scoprire qualcosa di più dell’altra persona e poi chiedersi come ci possa completare e fornire reciproco soddisfacimento senza che uno dei due reprima i bisogni dell’altro o, al contrario, lo obblighi a fare alcunché» continua Jo Eckardt «A volte, per raggiungere una vita intima gratificante basta liberarsi delle incomprensioni e superare la vergogna, così da permettere all’altro di sapere cosa ci piace».
Quando vi siete conosciuti? Fermarsi e tornare con la memoria al momento in cui le vostre vite si sono incrociate aiuta a rivedere la strada percorsa insieme e riflettere sul significato che la storia ha per entrambi. Avere esigenze diverse non è necessariamente problematico; anzi, può diventare fonte di ispirazione quando impariamo a dare voce ai bisogni di ognuno e al tempo stesso costruire una visione comune.
Scrive Erri De Luca: «Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato». Le pause di riflessione sono utili? Sì, quando sappiamo gestirle in maniera costruttiva, ovvero quando stare a distanza si traduce in un momento di solitudine in cui cercare il senso, ascoltare le proprie emozioni, fare vuoto dentro di sé. Tempi e modalità possono essere diversi a seconda di ciò che è stato condiviso e del modo in cui abbiamo costruito la relazione.
La distanza fa paura, perché ciò che terrorizza è l’idea di perdere l’altro, definitivamente. Ma la verità è che si può essere qui e contemporaneamente sentirsi altrove, lontano con il cuore e la mente.
Darsi la chance di conoscersi di nuovo è una possibilità di cui non dovremmo mai fare a meno, perché spesso il vero pericolo di una coppia è darsi per scontati: quando accade non c’è più spazio per la creatività, ci si irrigidisce e la fiducia necessaria per affrontare i cambiamenti progressivamente viene meno. In che posto vivresti per un anno? Che cos’altro ti piacerebbe vedere e sperimentare nella vita? C’è qualcosa che non mi hai mai raccontato? Raccontami un segreto, ecco la chiave: iniziamo a fare domande, prima di tutto a noi stessi, senza temere le risposte.