Quante volte abbiamo sentito parlare di un divorzio come del fallimento di un matrimonio? Tantissime, diciamo pure che è una delle definizioni più comuni. Eppure, ci suggerisce Vicki Larson, blogger dell’Huffington Post, la vita è piena di tentativi, anzi gli unici risultati che raggiungiamo sono in effetti frutto di numerosi tentativi: quando qualcosa non riesce mettiamo a fuoco ciò che non va e lo perfezioniamo.
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Perchè non potrebbe essere lo stesso anche con il matrimonio? Divorziare non potrebbe significare semplicemente mettere fine a un tentativo non riuscito per muoversi verso una relazione che, grazie anche al bagaglio di esperienze maturato, stavolta funzionerà? Larson non si ferma qui e sottolinea come sia in primo luogo la società a metterci in testa questa equivalenza fra divorzio e fallimento.
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Se si divorzia, dice Larson, è sempre perchè si ha mollato e non si è provato abbastanza a sistemare le cose: insomma siamo stati deboli e pertanto abbiamo fallito. Ma questa prospettiva, sottolinea la blogger, è sbagliata e non aiuta nessuno. Cosa c’è infatti di meritevole nel restare accanto a qualcuno che non solo ci rende infelici, ma che magari esercita su di noi della violenza psicologica?
Non è molto più sano e responsabile comprendere semplicemente che quell’esperienza si è conclusa e che la sua naturale conclusione è il divorzio? Accettare tutto questo può non essere facile, ma è la direzione verso la quale dovremmo muoverci per avere un approccio più normale nei confronti del divorzio, pratica che ormai fa parte della vita di tutti.