Quante volte noi donne ce lo siamo chiesto: perché gli uomini non trovano mai le cose? Un fatto davvero curioso che, spesso, mette a dura prova la nostra pazienza. Mentre, ad esempio, ci stiamo godendo un bel film alla tv, il nostro lui inizia a rovistare nella dispensa alla ricerca di una tavoletta di cioccolato o dell’ultimo sacchetto di patatine comprato al supermercato. A un certo punto si volta e ci fa la fatidica domanda (che conosciamo molto bene): “Dove hai messo le patatine?” Che ci costringe ad alzarci controvoglia, recarci in dispensa e trovargliele due minuti dopo.

Il motivo per cui gli uomini non trovano mai le cose (specialmente se sono proprio sotto il loro naso) è genetico e relativo alla diversa evoluzione degli uomini e delle donne nel corso delle ere partendo da quella preistorica. Insomma, è inutile lamentarsi con i nostri partner perché non trovano mai niente da soli. È un fatto che non possiamo cambiare (purtroppo!)

Gli uomini non trovano mai niente! Ecco perché

Perché gli uomini non trovano mai le cose? La ragione di questa loro peculiarità, spesso oggetto di battute spiritose, risiede nel loro cervello. Ai tempi dei cacciatori-raccoglitori paleolitici gli uomini erano responsabili di avventurarsi in natura e procurare il cibo per la tribù.

Per portare a termine questo compito, dovevamo essere in grado di concentrarsi non su ciò che era immediatamente visibile, quanto piuttosto su ciò che era difficilmente individuabile come, appunto, le prede. Questa naturale tendenza si è conservata nel corso del tempo. Sarebbe questa, quindi, la semplice ragione per cui gli uomini non trovano mai le cose (specialmente se sono proprio sotto il loro naso!)

Il concetto di “visione periferica”

Se gli uomini hanno così tanta difficoltà nel trovare cose che, a noi donne, sono perfettamente visibili, la “colpa” è della diversa visione periferica dei due generi. La visione periferica ci permette di distinguere forme e movimenti a una certa distanza da noi. Secondo quanto riscontrato in diversi studi, le donne riescono a vedere senza difficoltà fino a 45° dal centro del loro campo visivo (in certi casi addirittura 180°).

Gli uomini, invece, hanno una visione periferica molto ridotta rispetto al gentil sesso. La ragione di questo sta nel fatto che, in epoca preistorica, alle donne erano perlopiù affidati compiti di “gestione” domestica e familiare. Erano loro, inoltre, che si occupavano della raccolta della frutta, delle bacche o delle erbe. Per questo la loro vista è sempre stata allenata a scorgere gli oggetti più vicini. Gli uomini, invece, occupandosi della caccia, hanno sviluppato maggiori capacità di orientamento e sono in grado di vedere meglio le cose molto distanti da loro.

Differenze genetiche

Un’altra importante differenza tra uomini e donne risiede semplicemente nei loro geni. La presenza di due cromosomi X nelle donne offre a queste ultime una maggiore varietà di cellule coniche (che hanno una forma simile a quella di un cono) negli occhi. Questo tipo di cellule permette loro di vedere in modo più chiaro e nitido i colori.

Dopotutto è capitato a tutte di avventurarsi per negozi insieme al proprio compagno o marito per scegliere, ad esempio, il colore delle tende della sala da pranzo o la giusta tonalità della vernice per la camera da letto.

Mentre noi siamo in grado di distinguere anche il più impercettibile cambio di tonalità (spesso suscitando occhiate ammirate da parte dei nostri amati partner), gli uomini riescono al massimo a distinguere un blu da un azzurro. Insomma, da questo punto di vista non possiamo chiedere loro troppo!

Gli studi

In un recente studio sull’argomento, dei ricercatori hanno chiesto a un gruppo di 48 uomini e donne di individuare una serie di bersagli, posti a diverse distanze. Il loro compito era quello di colpirli con un raggio laser. I risultati dello studio hanno messo in rilevanza che gli uomini erano più precisi delle donne quando il bersaglio era posizionato a una distanza maggiore. Le donne, invece, si sono dimostrate più precise con gli oggetti posti a una distanza minore.

La psicologa Helen Stancey, dell’Hammersmith e del West London College, ha dichiarato: “Esistono già prove che uomini e donne elaborano le informazioni visive dallo spazio vicino e lontano in modo differente. I risultati suggeriscono che le donne vedono meglio da vicino, mentre gli uomini hanno una vista più chiara di oggetti posti in lontananza”.

In un secondo studio, ai volontari è stato chiesto di svolgere la stessa attività stavolta utilizzando un bastoncino anziché un puntatore laser. Questa volta le donne si sono rivelate significativamente migliori degli uomini in tutte le diverse distanze.

Questa scoperta ha portato i ricercatori a pensare che l’utilizzo di un bastoncino (quindi di un oggetto concreto) può aiutare il cervello a elaborare informazioni su oggetti lontani come se si trovassero vicini. Si tratta, chiaramente, di una tematica tanto interessante quanto complessa che andrebbe ulteriormente approfondita per portare alla luce ulteriori importanti dettagli.