Non c’è nulla di più autolesionista di chi nuota contro corrente nel tentativo di invertire la rotta di un rapporto che viaggia nella direzione opposta alla sua. Ovviamente la speranza è quella di ripristinare una situazione precedente rispetto a quella compromessa con cui si trova a dover fare i conti. L’unico risultato però è soltanto una condizione di perenne precarietà.

Vivere nell’illusione e nello struggimento dei ricordi passati non contribuisce però a far evolvere il legame. Sviluppare una forma di dipendenza rispetto a una persona che ormai non si rivela più in linea con i tuoi obiettivi non ti consentirà mai di raggiungerli né di sentirti appagat*. Pertanto, se hai ancora dubbi se tenere insieme i pezzi di una relazione che non funziona, leggi di seguito come fare per fugarli.

La speranza è l’ultima a morire

C’è sempre un po’ di masochismo nella speranza di chi crede che la felicità in una relazione debba essere perseguita solo attraverso la sofferenza. Rimanere schiav* di una dipendenza affettiva significa non riuscire a fare a meno dell’altra persona e investire ogni propria energia nel rapporto, escludendo qualsiasi altro interesse e rimanendo vittima di un pericoloso circolo vizioso. Cessa di esistere una progettualità che accomuni i partner e la gioia di stare insieme è finita per scemare.

Questo genere di unioni è fondato sul disperato bisogno di far funzionare le cose ma quando ci si innamora della persona sbagliata si convogliano tutti gli sforzi sull’altr* dimenticandosi di sé stess*. E, in più, tale processo potrebbe anche durare anni perché spesso chi è infatuat* impiega molto tempo nel tentativo di cambiare il partner o anche alcuni lati del proprio carattere basta di proseguire insieme il percorso di coppia. Quindi conduci un’esistenza nel tentativo di costruire un futuro felice insieme ma il tuo presente è frutto di turbamento.

Perché accade

Il tormento che ti infliggi alla ricerca di un equilibrio di coppia che forse mai arriverai a stabilire per come lo desideri nasce dal desiderio di soddisfare i propri bisogni. Si smette infatti di vedere l’altra persona per come è davvero ostinandosi a ricercare in lei ciò che vorremmo fosse.

Il problema è la cocente delusione perchè l’altr* si dimostra invece divers* da ciò che ti aspettavi. Perciò inizi a presentare degli alibi che giustifichino il risultato alterato dell’equazione nell’attesa di trovare un nuovo bilanciamento che ti renda ancora felice. Questa cecità emotiva è legata al fatto che non vedi l’altra persona per come realmente è ma per come la vorresti e ricordi sia stata in passato, minimizzando i risvolti d’incompatibilità.

Tra i motivi c’è l’impossibilità di accettare che questa relazione non sia tagliata per te. Soprattutto se hai combattuto per il rapporto, scontrandoti magari anche con le opinioni altrui, e adesso ti vergogni ad ammettere che avevano ragione loro. Temi di aver perso tempo e fallito nel tuo intento, e quindi, tieni in piedi un legame che non ti appaga per paura del giudizio degli altri, o anche solo perchè non tolleri di esserti sbagliat*. La tua fragilità ti porta a proteggere la tua autostima dal giudizio collettivo ma è importante ricordare che il tuo valore è indipendente dalle tue scelte. E questo rimane anche se hai investito anni in una relazione non adatta a te.

Quindi a proseguire nella ricerca di completezza là dove non esiste corri il rischio che trascorra molto tempo senza che la situazione cambi. E più attendi più guardandoti indietro sviluppi remore a chiudere il rapporto, perché subentra l’alibi dell’investimento di anni che sarebbe un peccato gettare al vento.

Come reagire

L’unica domanda che abbia senso porsi è se valga la pena continuare a vivere nella convinzione ostinata che il partner sia come lo desideri. Se ti accorgi di essere finit* in un circolo vizioso da cui non intravvedi un barlume di speranza rivedi i tuoi comportamenti ed esci dal tunnel: è pur sempre una relazione e non una missione che devi assolvere per senso del dovere.

La sommatoria dei sentimenti che provi ha valore positivo o negativo? Sulla base di questa analisi le considerazioni sono presto dette. Le attività che hai trascurato sono state sacrificate alla luce di presupposti sbagliati per difendere un orto che non ha dato frutti.

Ciò che ti serve adesso è cercate persone con atteggiamenti diversi, prestando attenzione a non rimanere nuovamente preda di un’altra spirale pericolosa. Archivia la tendenza a dipendere dall’altr*. Per portare a compimento questo proposito un percorso di psicoterapia potrebbe aiutare, soprattutto nel caso in cui ci fossero precedenti di maltrattamenti o persecuzioni. Iniziare a parlarne con qualcuno è già mettersi sulla buona strada per uscirne.