Cara Chiara, eccomi qui: 34 anni, una vita itinerante dedicata allo studio e alla carriera e uno stato perenne di sospensione. Ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa. Ho mollato lo sport, abbasso lo sguardo se sento addosso gli occhi di qualcuno che potrebbe piacermi e rimando qualsiasi tipo di attività possa procurarmi un divertimento. È come se fossi sempre seduta a riva e non mi tuffassi mai nel mare, io che tanto lo amo. Eppure ho voglia di concretizzare i miei sogni, trovare un compagno, esplorare il mondo. Vivere, non sopravvivere. Sono un caso disperato o forse devo solo trovare la spinta giusta per mettere i piedi in acqua? M.
Cara M., lo sai già, lo hai pensato prima e scritto poi: devi solo trovare il coraggio di entrare in acqua. Perché solo lì, nell’inaspettato, dentro quello che ti fa paura e proprio per questo ti chiama, può nascondersi la meraviglia di cui il tuo corpo e il tuo cuore hanno bisogno. Perché allora non provi a ricominciar dalle piccole cose con cui il mondo, attorno a noi, ci invita a una relazione? Esci con le amiche, vattene al cinema da sola, cena nel tuo ristorante preferito. Riscopri quei piaceri che non riesci più a vedere, ma che sono lì, per chiunque decida di mettersi a loro disposizione. Chissà che, quando meno te lo aspetti, proprio perché non te lo aspetti, tu possa arrivare a incidentare con quello che la scrittrice Janet
Champ chiama «il grande wow, il grande sì-sì-sì»: qualcosa o qualcuno che consideri «migliore, più grande, più bello, più saggio, più straordinario di qualsiasi cosa tu abbia mai conosciuto». Io ci credo assieme a te.