Avere una mamma per amica: è giusto o sbagliato?
Sempre più spesso si vedono madri e figlie vestirsi uguali, scambiarsi confidenze reciproche e divertirsi insieme mentre fanno shopping. Si comportano in pratica come amiche. Le differenze generazionali tra le 2 donne sono annullate per uniformarsi in un unico modello “giovanile”.
«L’amicizia tra madre e figlia sembra essere incoraggiata da un’epoca per molti aspetti adolescenziale, in cui gli adulti pare vogliano assumere lo stesso modo di vivere e di pensare dei ragazzi – spiega il professore Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di Psicologia Clinica all’Università di Bologna –
Si vorrebbe “fermare il tempo”, non invecchiare. Il culto del corpo tende a restringere il divario fra adolescenti e adulti anche sul piano dell’immagine. Sono molti oggi i genitori che vestono allo stesso modo dei figli, parlano lo stesso linguaggio, conservano un aspetto quasi adolescenziale nonostante i quarantacinque compiuti, così come non è infrequente che una madre possa essere scambiata per la sorella della figlia».
Vediamo dunque cosa può esserci dietro un rapporto madre – figlia e cosa le spinge ad essere amiche.
Una difficoltà nell’essere autorevoli
«Dal punto di vista psicologico, una madre che si pone allo stesso livello della figlia tenta di eliminare le difficoltà che incontrerebbe nell’essere autorevoli – spiega lo psicoterapeuta Pani – Ovviamente il processo è inconsapevole, senza che la madre se ne renda conto. Se ci pensiamo, l’essere autorevole, soprattutto quando si è “una donna sola” con difficoltà oggettive che è chiamata a risolvere “in proprio”, appunto, come il rimorso di sgridare la figlia, il non riuscire a farsi ascoltare, il dover dire di no ecc.. è molto difficile e complicato e crea conflitti. L’amicizia, invece, elimina queste situazioni conflittuali, lasciando il posto solo alla piacevolezza del rapporto madre e figlia».
Madre e figlia: una confusione di ruoli
Somigliare alla figlia è un’evenienza che può essere piacevole per la madre. Ma cosa comporta questa confusione di ruoli per la figlia adolescente? Che conseguenze può avere il fatto che la ragazzina, proprio quando sta cominciando a farsi avanti – ancora piena di dubbi – sul palcoscenico della femminilità, trovi il centro della scena ancora occupato da una madre in minigonna che continua ad attirare gli sguardi maschili, o si iscrive all’università, o disvela al mondo la sua felice vita sessuale con una nuova gravidanza?
Paure e rifiuti
«Questa madre “sempre giovane” può rappresentare per la figlia adolescente uno stimolo in più per identificarsi con lei, nei suoi aspetti più femminili e vincenti. Ma c’è anche il pericolo che sentimenti più nascosti possano rendere impossibile questa identificazione: il desiderio di essere come la madre può essere soffocato dal divieto inconsapevole di prenderne il posto, dalla paura di distruggerla. Ne possono derivare allora un rifiuto della femminilità che si riflette in diversi modi sull’immagine corporea; oppure vissuti inconsci di gelosia» – sostiene lo psicologo Roberto Pani.
La mancanza di un punto di riferimento
Il rapporto amicale tra madre e figlia va a discapito dell’educazione perché a lungo andare queste madri-amiche non sono più credibili agli occhi delle figlie, che di conseguenza crescono sole, senza cioè il punto di riferimento della madre. Non sempre quindi è un modello positivo, perché “costringe” la figlia a cercare un surrogato per la “scomparsa” della madre. Naturalmente, il discorso è estremizzato per far comprendere che paradossalmente l’amicizia tra madre e figlia in senso simbiotico può lasciare sole sia madri che figlie, soprattutto quando le seconde diventeranno giovani adulte che reclameranno un punto fermo da parte della mamma.