Ciao Chiara, sono un uomo di 55 anni. Tempo fa ho incontrato una donna di 36, ci siamo invaghiti perdutamente l’uno dell’altra e abbiamo iniziato una relazione, ma lei è sposata con figli. Vorrei chiederle di andare a convivere, ma il pensiero di un suo rifiuto mi fa stare male. Cosa devo fare? Anonimo

Sai, mio carissimo anonimo? In questa rubrica spesso mi scrivono donne-moderne, amiche che lamentano il fatalismo di uomini che le amano, ma entrano in confusione e restano fermi… Finalmente invece arrivi tu che hai l’incoscienza di innamorarti, ma anche il coraggio dei sognatori concreti. Per capire quale consiglio darti, però, avrei bisogno di sapere da quanto tempo tu e questa donna vi siete “invaghiti perdutamente l’uno dell’altra”. Se si tratta di pochi mesi, ti consiglierei di rimanere più attento a quello che stai provando tu: a innamorarsi di una persona sposata, spesso si corre il rischio di entrare in una competizione con il fantasma del matrimonio dell’altro e di perdere di vista quali sono davvero i nostri desideri… Se invece senti dentro di te consolidato il vostro invaghimento: dille quello che hai scritto a me. Potrebbe non aspettare altro che le tue parole. Nel caso invece a lei andasse benissimo la situazione com’è, non rifiuterà mica te: ma una forma nuova d’amore che tu le proponi. Così, se a te continuare a vivere da clandestini stancherà, non è lei che rifiuterai. Facci sapere, mi raccomando. Noi donne-moderne e amiche fremiamo, e tifiamo te.