Dopo una separazione, la cultura popolare ci suggerisce comportamenti stereotipati: abbuffarsi di gelato, evitare la doccia e denigrare l’ex partner. Questi cliché, ripetuti in film e serie TV, ci spingono spesso ad incasellare l’ex come indiscutibile colpevole etichettandolo con epiteti non riferibili. Tuttavia «odiare qualcuno è molto meno doloroso dell’alternativa», sottolinea Helen Coffey, editorialista britannica di The Independent, che propone un metodo controcorrente per gestire la questione: scrivergli una lettera d’amore per onorare quanto di bello e positivo c’è stato in quella relazione giunta al termine.
Naturalmente, precisa la giornalista, questo non vale «quando le azioni di qualcuno sono state palesemente dannose, se ti ha abusato o ha tradito ripetutamente o si è rivelato un bugiardo compulsivo, con tanto di doppia vita e seconda famiglia»: in questi casi i «grazie» sono naturalmente da evitare, come nel caso in cui l’eventuale missiva abbia l’intento nascosto «di riaccendere una storia d’amore bruciata».
Accettare la complessità delle emozioni
Secondo Helen Coffey, affrontare una rottura richiede il coraggio di riconoscere la complessità dei sentimenti: è più semplice ridurre l’ex a una caricatura negativa piuttosto che ammettere che lo abbiamo amato e forse lo amiamo ancora, «che è imperfetto ma non un mostro». «Mantenere queste verità in tensione non è facile ma è la chiave per andare davvero avanti», scrive la giornalista.
L’importanza di una lettera d’amore post-relazione
Invece di denigrare gli ex, Coffey ha scelto un metodo sicuramente originale: scrivere loro lettere d’amore. Non necessariamente lettere tradizionali, possono essere e-mail o messaggi su whatsapp, il cui obiettivo è chiaro: esprimere ciò che quella persona ha rappresentato e quanto la relazione ha significato per entrambi.
Il momento giusto per scrivere la lettera
Queste lettere non vengono scritte nell’immediato post-rottura, quando le emozioni sono ancora troppo vive. Dopo alcuni mesi, quando «quel dolore inizialmente acuto si è placato in qualcosa di più sordo e gestibile», Coffey si prende il tempo per riflettere ed esprimere ciò che detta il suo «cuore stanco e malconcio».
Riconoscere i benefici delle relazioni passate
Secondo l’editorialista britannica, ogni relazione ci offre insegnamenti preziosi nonostante la fine dolorosa. «Per quanto le cose siano andate male alla fine, abbiamo quasi sempre guadagnato qualcosa dalle persone a cui abbiamo scelto di affidare le nostre parti più tenere e preziose – scriva la giornalista -. Forse abbiamo finalmente imparato a chiedere ciò di cui avevamo bisogno. Forse abbiamo finalmente capito che le parti di noi che avevamo ritenuto non amabili potevano essere accettate da un altro. Forse ci siamo finalmente concessi di essere vulnerabili, anche se solo per un breve momento. Qualunque cosa sia, c’è sempre qualcosa». Onorare questi aspetti e ringraziare l’ex per l’esperienza condivisa è insomma, secondo la Coffey, «una delle forme più pure di chiusura che abbia mai sperimentato».
La liberazione nel riconoscimento
«C’è una liberazione nel riconoscere quanto una persona fosse importante per te, una libertà nel mettere l’onestà prima dell’orgoglio, un’euforia nello scegliere di concentrarsi sulle gioie passate invece che sui dolori passati».
Accettare la complessità delle rotture
A parere della giornalista, la relazioni raramente finiscono per pura malvagità di uno dei due e le rotture «avvengono per una rete intricata di ragioni così complesse e sfumate che è quasi impossibile individuare dove le cose hanno iniziato a sbrogliarsi». Bando alla categorizzazione hollywoodiana di buoni e cattivi, la Coffey invita dunque ad un atteggiamento pacificatorio, forse l’unica cosa «che ti dà la forza di lasciar andare».