Scriveresti una lettera d’amore usando ChatGpt? In fondo, l’Intelligenza artificiale sta conquistando sempre più ambiti, perché non potrebbe entrare quindi anche nel nostro spazio più intimo? Quello dei sentimenti, delle emozioni, dell’amore.

Il progetto Corrispondenze e la lettera scritta con Chatgpt

Te lo chiedo perché ne ho trovata una – potente, struggente – scritta con ChatGpt e stampata, infilata in una busta nel libro che raccoglie gli scatti della fotografa Yvonne De Rosa, in mostra ai Magazzini Fotografici di Napoli dall’8 febbraio al 30 Marzo. Il suo progetto fotografico, Corrispondenze, un libro in mostra, raccoglie lettere d’amore dei primi del Novecento di due coppie – Francesco e Ida, Magda ed Edoardo – presentate insieme a materiali ritrovati.

Il libro Corrispondenze, un libro in mostra (ed. Roberto Nicolucci) raccoglie le foto esposte ai Magazzini Fotografici di Napoli. Il progetto è stato realizzato dalla fotografa Yvonne De Rosa con la collaborazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

La lettera d’amore scritta con ChatGpt tra le lettere scritte a mano

Il libro è un viaggio emozionante nel passato, quando si scriveva a mano e l’amore si nutriva di attese, desiderio, tante domande, in un tempo e in uno spazio dilatati, così lontani dal nostro modo di vivere. Eppure, in questo libro, tra le pagine popolate di foto e visioni frutto della sensibilità artistica dell’autrice, spunta una lettera in una bella busta: è una lettera d’amore 2.0, scritta sulla tastiera (non col pennino e l’inchiostro) usando ChatGpt. Molto diversa dalle epistole in bella calligrafia di questo volume, di cui un’esperta grafologa, Rosaria Cinquegrana, decifra gli anfratti più nascosti, che rivelano il carattere, la personalità e gli umori degli autori delle lettere.

Una delle lettere in mostra

Come può aiutarci l’AI a scrivere lettere d’amore

Dunque se l’Intelligenza artificiale non potrà far trapelare i dettagli del nostro carattere, come fanno invece aste e bastoni della nostra calligrafia a un occhio esperto, di sicuro potrà aiutarci a mettere ordine in materiali scolastici e tecnici e, perché no, anche nei sentimenti. O, meglio, potrà aiutarci a formulare i nostri pensieri più intimi e profondi e dirigerli, precisi come frecce, al cuore della persona amata. Pare che molti, infatti, tra quelli che usano ChatGpt, vi ricorrano anche per emergenze sentimentali: secondo un sondaggio della rivista online Sex and Rome, il 65 per cento di chi usa ChatGpt (e sono per lo più uomini) lo farebbe per chiedere aiuto su come gestire la propria relazione amorosa.

Il 35 per cento chiede come conquistare una donna, il 20 per cento come riaccendere la passione, il 15 come nascondere un tradimento, il 10 come lasciare senza far soffrire. I grandi classici dell’amore, insomma. Ma come mai noi donne non siamo contemplate? Per Wired, infatti, l’85 per cento di chi chiede aiuto a ChatGpt è maschio. Forse perché noi siamo un po’ scettiche sull’utilizzo dei dati, o forse perché, più semplicemente, ce la caviamo da sole? Intanto la fotografa Yvonne De Rosa l’esperimento l’ha fatto e ce lo regala nel suo libro. Ecco la parte finale della lettera scritta dall’AI:

Alla fine, però, ChatGpt si sbaglia e si firma Checchino, cioè il Francesco della lettera che la fotografa aveva caricato come modello, a mo’ di esempio. Ecco la risposta successiva, comunque “intelligente”, , che alla fine ci strappa pure un sorriso, tant’è scaltro il modo in cui rimedia:

«In questo modo – dice Yvonne De Rosa – ho voluto dimostrare il valore della scrittura a mano, e quanto ci stiamo allontanando da questa autenticità».

Così una lettera d’amore scritta con l’AI diventa più che verosimile

È evidente, però, come per aiutare l’AI a lavorare, occorra darle in pasto materiale. Oltre alle istruzioni impartite dai programmatori, gli algoritmi imparano in base a quanto ricevono. In base, cioè, alle istruzioni che siamo noi a impartire. Quindi una lettera d’amore sarà tanto più profonda, pertinente, circostanziata, tanto più potrà elaborare delle informazioni che siamo noi a fornirle. Man mano che il processo di scrittura va avanti, è ChatGpt a chiederci di circostanziare il più possibile le informazioni con dettagli sul personaggio a cui sarebbe dedicata, la relazione in corso, episodi da condividere, gusti della persona amata. Tutto ciò, per far sì che la lettera sia il più possibile verosimile alla realtà.

A questo punto però mi chiedo se, in questo modo saremmo complici di un inganno verso la persona amata. Cioè, far credere che siamo stati noi a scrivere, significa mistificare la realtà?

ChatGpt come Cirano de Bergerac

Ci risponde Marco Inghilleri, sessuologo e psicologo, vicepresidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione sessuale. «Potremmo pensare a ChatGpt come a Cirano de Bergerac. Cirano in fondo era il ChatGpt di Cristiano, il giovane bello e coraggioso di cui si innamora Rossana, rapita dai suoi versi così poetici e struggenti. Peccato che a declamarli sia Cristiano, ma a suggerirglieli sia Cirano. Rossana quindi si innamora del contenuto, non dello strumento. E così è per l’AI: senza la nostra cultura e sensibilità, ChatGpt può solo sfornare elaborati banali e puerili. Siamo noi a renderli unici e speciali».

Faccio allora un esperimento e chiedo all’AI di scrivere una lettera d’amore, senza dettagli. Eccola:

Il risultato, appunto, è piuttosto puerile, utile per qualsiasi amante, relazione, love affair. Diciamo, comunque, accettabile. Ma la cosa sorprendente è che posso avere anche la versione in bella calligrafia, da stampare:

Mi fermo e chiedo aiuto. Una nuova rivoluzione ci sta avvolgendo, come accadde per la fotografia, l’automobile e il computer: «Con l’invenzione della macchina fotografica, si disse che l’arte aveva cessato di esistere. Sappiamo bene che non è così: il segreto dell’arte è che ciò che la nega, la riafferma. Cioè l’arte produce ed elabora simboli che solo noi riconosciamo come tali, in un rispecchiamento reciproco che fa sì che le società e le culture si evolvano. E questo una macchina non potrà mai farlo». Quella lettera in bella calligrafia non ci sarebbe, insomma, se non ci fossimo noi a elaborarla, pur nella semplicità di questa prima fase iniziale.

Il senso di una lettera d’amore scritta con ChatGpt

Qual è quindi il senso di una lettera d’amore scritta con ChatGpt? «Il senso glielo diamo noi ed è il fatto che per ottenere quel risultato pensiamo alle informazioni in nostro possesso, ragioniamo su chi siamo, su com’è la nostra relazione e l’altra persona: il fatto di far esprimere alla macchina ciò che noi non riusciamo a dire a parole, non è di per sé da condannare. Ciò che conta è il processo, quello che costruiamo noi, non il risultato. E nell’era dell’analfabetismo funzionale, anche questo ha la sua importanza».