Negli ultimi 30 anni, TV, concorsi di bellezza, riviste e pubblicità ci hanno bombardato con un modello di donna quasi depauperato di una sua propria identità estetica ed omologata ad un modello che prevede alta statura, profilo francese con naso all’insù, magrezza, muscoli tonici, vitino da vespa, seno da pin-up, spalle da nuotatrice ecc.
Ciò ha causato in noi donne un’immagine di perfezione che in realtà è solo un adeguamento conformistico a questo modello stereotipato. Modello che assomiglia alla bellezza anglosassone, più che a quello di Casa Nostra.
Il desiderio di raggiungere questa perfezione genera soprattutto nelle donne più giovani, in cui la personalità è ancora in via di strutturazione, un senso di insicurezza e di instabilità psicologica che impatta notevolmente non solo sui livelli di autostima ma anche nella relazione con l’altro sesso: le ragazze, infatti, non sentendosi all’altezza dello standard, spesso si penalizzano con diete dimagranti e ritocchini chirurgici, convinte di poter così “superare l’esame” a cui si sentono costantemente sottoposte.
Nella mente un po’ insicura, il fidanzato diventa il loro giudice, una proiezione che scatena a sua volta la paura di abbandono. Il circolo vizioso pare risuonare dentro se stesse: “se non sono perfetta, mi lascerà”.
Ma le donne sono inevitabilmente imperfette e presentano caratteristiche che possono essere amate proprio perché rappresentano l’unicità della persona. Purtroppo, però, lo sfruttamento di immagini di perfezione sembra costituire ai giorni nostri un vero e proprio dramma, perché diminuisce la sicurezza in una buona parte della popolazione femminile, a causa di un conformistico bisogno di adeguarsi a situazioni che non appartengono all’identità femminile (un fenomeno che pian piano tocca sempre più anche il pianeta maschile).
Secondo lo psicoanalista a Bologna, prof. Roberto Pani, «si assiste ad una spersonalizzazione complessiva dei nostri giovani, che diventano sempre più perfezionistici e ossessionati dal non possedere le caratteristiche che li rendono degni della vita che svolgono».
Oltre a riguardare aspetti legati al modo di vestirsi, curarsi ed essere femminili, il timore di non essere perfetta riguarda anche comportamenti e atteggiamenti etico-morali, tanto che molte donne hanno paura di essere lasciate per il fatto di non essere capaci di rendere proprio un comportamento affascinante e seducente.
E il guaio è che temono di essere lasciate proprio a causa di queste ipotetiche mancanze; ed entrano in un circolo vizioso che alimenta la stessa insicurezza di base. Più si sentono insicure perché inadeguate, più aumenta la loro insicurezza.
Effettivamente, a causa di questo circolo vizioso, possono rovinare un rapporto amoroso felice, che si deteriora non tanto per l’inadeguatezza estetico-comportamentale, quanto per l’insicurezza di base.
Se tutto ciò compromettesse in maniera seria la felicità di relazione (la qualità della vita), sarebbe il caso di fare una chiacchierata con uno psicologo, per aiutare a comprendere meglio i motivi per cui non si riesce a superare l’insicurezza.