Secondo le statistiche, sono sempre più numerose le donne che scelgono di regalarsi una taglia in più. Anzi sembra che a poco a poco questa operazione stia diventando la più eseguita nel campo della chirurgia estetica, addirittura più della liposuzione.
Ma c’è una questione che raramente viene affrontata: come cambia la vita sessuale con un seno “nuovo”? La sensibilità dei capezzoli diminuisce? E poi che effetto fa ad un uomo? Se ne accorge sempre?
«Bé, a quest’ultima domanda posso rispondere con la mia esperienza: io non me ne sono mai accorto» scherza lo psichiatra Willy Pasini, che insieme al microchirurgo estetico Maria Teresa Baldini ha scritto un libro proprio sull’argomento (Dietro la bellezza, Mondadori).
«In genere gli uomini sono sempre contenti di avere a che fare con una donna dalle forme generose. Le nuove protesi poi sono così morbide che al tatto non si sente la differenza. Su questo argomento la questione più importante è quella della sensibilità: per molte donne le carezze e i baci sui capezzoli sono importantissimi. Addirittura alcune possono raggiungere l’orgasmo anche solo così – spiega Maria Teresa Baldini – Durante l’intervento si tagliano anche alcune piccole terminazioni nervose superficiali: quindi sì, è bene dirlo, la sensibilità dei capezzoli diminuisce per un certo periodo, le carezze del partner diventano meno eccitanti. Ma nel giro di qualche mese le innervazioni si ricreano naturalmente e tutto torna come prima».
Siccome però il piacere non nasce solo dal corpo, ma soprattutto dal cervello, viene da chiedere: che impatto psicologico ha sulla mente di una donna sapere di avere due protesi al posto del seno?
«Contrariamente a quanto si possa pensare, in genere le donne sono così contente di questo cambio di misura, che non percepiscono nessuna differenza. Cioè non vivono le protesi come un “corpo estraneo”, ma come una parte di sé – spiega il chirurgo – E quindi si sentono più sensuali, più seduttive e desiderabili. Se ci sono dei dubbi, vuol dire che non si è pensato abbastanza all’intervento, che non si è parlato a sufficienza con il medico. Oppure che si affronta l’operazione non tanto perché si è convinte, ma più per compiacere il partner. E cambiare il proprio corpo, e quindi se stessi, per far contenta un’altra persona è sempre sbagliato».