SENTENZA SEPARAZIONE GIUDIZIALE – Alla sentenza per la separazione giudiziale si arriva dopo l’esposizione del ricorso di separazione giudiziale, un’eventuale richiesta di addebito nonché un possibile appello. E’ per questo che la separazione giudiziale è una procedura più lunga rispetto alla consensuale dalla quale si differenzia anche per l’importanza della sentenza.
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Una separazione giudiziale presuppone infatti che i coniugi non siano d’accordo su questioni di primaria importanza quali l’affidamento dei figli, il mantenimento per i figli o per l’ex coniuge nonché l’assegnazione della casa familiare. Su questi temi un collegio di tre giudici è chiamato ad esprimersi e a formalizzare le loro decisioni nell’ambito della sentenza.
Nella sentenza di separazione si troveranno quindi indicate le modalità che regoleranno l’affidamento dei figli. Ad esempio i giudici si pronunceranno sul regime di affidamento, condiviso o esclusivo, motivando la scelta e indicando un preciso calendario che regoli le visite del genitore non collocatario in modo da garantire un rapporto costante con i figli.
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Nella sentenza i Giudici indicheranno a chi verrà assegnata la casa coniugale. Ancora una volta il punto cruciale è la presenza o meno di figli: è pensando a loro che il Tribunale deciderà chi abiterà nella casa di famiglia e poco contano le condizioni economiche dell’uno o dell’altro coniuge, poiché tutto è fatto in modo che i figli possano continuare a vivere risentendo il meno possibile della separazione.
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In ultimo la sentenza affronterà il mantenimento per i figli ed eventualmente per la moglie. Il mantenimento dei figli non indipendenti economicamente è praticamente scontato, mentre quello per l’ex moglie (o in alcuni casi, sebbene più rari, per l’ex marito) è soggetto a una serie di condizioni, come ad esempio il fatto che questa non guadagni quanto l‘ex coniuge.