1/6 – Introduzione
Quando una coppia decide di attuare una separazione a soffrirne sono, oltre ai coniugi stessi, i figli. In particolar modo, se questi sono adolescenti, alcune reazioni al trauma potrebbero essere accentuate a causa del difficile periodo che stanno passando. Vediamo insieme, però, come far sì che tutta la famiglia possa affrontare nel miglior modo possibile un evento di tale portata.
2/6 Occorrente
- Pazienza, dialogo
3/6
La prima cosa da fare, è quella di abituare il figlio adolescente all’idea che i propri genitori possano separarsi. Sarebbe un grave errore porre l’adolescente davanti al fatto compiuto, perché lo faremmo sentire escluso dalle dinamiche della famiglia e senza alcuna capacità decisionale. Per evitare di scioccarlo in questo modo, è utile iniziare a parlargli dell’argomento, usando però, sempre molto tatto. Potremmo dire loro che da tempo non andiamo più d’accordo con il nostro coniuge e che forse, per il momento, la cosa migliore da fare sia proprio quella di “staccare un po’ la spina”. Si potrebbe aggiungere comunque che la separazione sarà qualcosa di temporaneo e non necessariamente di definitivo. Se assumeremo toni catastrofici l’adolescente potrebbe irrigidirsi ancora di più e chiudersi in un terribile silenzio.
4/6
Una volta che la separazione è avvenuta, dovremo lasciare assoluta libertà ai nostri figli di vedere il genitore che è andato via da casa quando vogliono. Se si è rimasti in buoni rapporti, questo è un modo utile per non traumatizzare eccessivamente l’adolescente. Ovviamente però, non dovremmo nemmeno illuderlo di una sicura riunione della coppia perché potremmo deluderlo, ottenendo quindi un effetto contrario. La cosa migliore da fare, quindi, è sicuramente mantenere un atteggiamento equilibrato e sobrio.
5/6
L’ultimo aspetto consiste nell’evitare nella maniera più assoluta che l’argomento in questione diventi un oscuro tabù del quale è severamente proibito parlare. La cosa più utile da fare, quindi, è parlare con l’adolescente per cercare di capire cosa ne pensa e quali sono i suoi sentimenti al riguardo. Se l’adolescente non risponde alle nostre domande e si chiude in un caustico “tutto bene”, non bisogna insistere: così facendo contribuiremo solo ad irritarlo ancor di più. Se non vuole parlare, lasciatelo libero di non parlare; quando vorrà, sarà certamente lui a farlo. Se invece è propenso a parlare, ascoltatelo senza riserve e senza cercare di imporgli il vostro pensiero. Rispettate la sua opinione, anche se vi giudica responsabili della separazione.
6/6 Consigli
- Non costringete mai l’adolescente ad esprimere forzatamente la propria opinione: otterrete solo l’effetto contrario