Sesso a tre: perché piace agli uomini
Nell’immaginario sessuale maschile, il ménage à trois, ovvero il sesso a tre (in particolare con due donne), ricopre certamente un ruolo di primo piano.
Tra le fantasie erotiche maschili più comuni, e se vogliamo anche più banali, rientra il sesso a tre. Soprattutto nella variante che comprende due donne e un uomo. Contribuisce a rendere la fantasia ancora più eccitante, pare, il dettaglio che il terzo incomodo (o l’intrusa) sia amico oppure amica di uno dei partner. Va anche detto che, il più delle volte, questo tipo di fantasia resta tale e ha come funzione soltanto la provocazione, la stimolazione della libido.
Questo accade perché in un’ipotetica relazione sessuale a tre, le dinamiche in gioco sono molte di più che l’atto sessuale in sé.
Ma perché sono quasi sempre gli uomini a proporre alle compagne notti bollenti a tre? Che poi si realizzino o meno non importa, ciò che scatena la curiosità sono le ragioni che sottendono questo intento, questo desiderio così diffuso.
Sesso a tre: perchè è un desiderio così diffuso tra gli uomini
Ne parla molto approfonditamente uno studio condotto dall’Institut Universitaire En Santé Mentale de Montréal e dall’Institut Philippe-Pinel de Montréal, in cui si sottolinea la sostanziale (e cruciale differenza) tra una fantasia patologica e una fantasia innocua.
La prima, infatti, coinvolge partner non consenzienti, provoca dolore (fisico o psicologico) o diventa una forma di dipendenza a cui dover rispondere per raggiungere l‘orgasmo.
La seconda, invece, è la fantasia espressa apertamente ed esposta, per così dire, alle preferenze del partner, consenziente nel caso “la divagazione erotica” sia gradita a entrambi.
Lo studio canadese ha anche condotto una sorta di censimento per analizzare gli eventuali sogni hot delle donne e degli uomini. Da questa ricerca, è emerso quanto sia soprattutto la popolazione maschile a fantasticare e a saper esprimere dettagliatamente (e verbalmente) i sogni erotici. Tra questi ultimi, spicca a tal punto il sesso a tre che, a questo proposito, gli studiosi individuano una vera e propria categoria di estimatori.
Sesso versione 2.0
La fantasia erotica del sesso a tre scaturisce anche da una sorta di predisposizione maschile alla dominazione e al voyeurismo (questo tipo di piacere si accompagna a tutte le possibili “varianti” della fantasia).
Oggi, l’accessibilità immediata a siti web erotici di ogni tipo, così come a incontri prettamente sessuali, non fa che aumentare la dimensione virtuale della relazione sessuale di coppia. Spesso, tutto ciò invece riduce gli aspetti più reali del rapporto intimo e allontana la fantasia sessuale da una sua concreta realizzazione.
Il sesso diventa sempre più virtuale e le fantasie sempre più spinte, proprio perché destinate a restare lontane dalla realtà nella maggior parte dei casi. Pensiamo soltanto all’ultima inquietante invenzione tecnologica (che fa già molto discutere, anche solo per la sua accezione profondamente maschilista): Matt McMullen, inventore delle RealDolls (bambole gonfiabili dai tratti umani), ha deciso di fare “progressi” ideando Realbotix, una bambola gonfiabile 2.0. Questa donna “pronta a tutto” risponde a ogni tipo di richiesta del partner, a volte persino con un pizzico di umanità pseudo-sentimentale (alla “Siri” per intenderci). Il possibile pericolo non sono le fantasie sessuali amplificate dall’uso sempre più assiduo della tecnologia ma la perdita di una complicità di coppia reale fatta di scambi, confessioni e condivisione erotica profonda.
Le fantasie femminili sono più complesse di quelle maschili
Se i ricercatori canadesi si fossero impegnati a suddividere in macrocategorie la popolazione femminile secondo le differenti fantasie sessuali, sicuramente avrebbero dovuto fare i conti con una più caleidoscopica immaginazione. La difficoltà maggiore, però, sarebbe forse sorta dalla minore predisposizione delle donne a parlare apertamente delle fantasie erotiche, descrivendole con dovizia di particolari. Dall’idea di sottomissione sessuale fino alla dominazione del partner, passando per incontri occasionali con sconosciuti. Le donne sembrano avere fantasie più complesse e meno incasellabili rispetto a quelle maschili, tralasciando in questa considerazione il successo (cinematografico e letterario) della trilogia “Cinquanta sfumature”, piuttosto prevedibile nei contenuti nonché nella concezione della sessualità femminile.
Il confine tra desiderio e realtà
Perché la fantasia del sesso a tre, una volta verbalizzata all’interno della coppia, il più delle volte non si realizza? Perché entrano in gioco differenti variabili, decisamente complicate da gestire.
Si tratta soprattutto dei fattori gelosia e autostima. Quest’ultima può essere minacciata dal confronto con un’altra donna oppure dalla reazione inaspettata di un altro uomo, coinvolto nell’ipotetico gioco erotico. Ma l’autostima può sentirsi già minata quando viene a galla la fantasia maschile del rapporto a tre (un pensiero tipo è “non gli basto”).
Per quanto riguarda, invece, la questione “tradimento“, pare che quest’ultimo sia già scritto nei geni e, dunque, piuttosto indipendente dal tipo di fantasie sessuali (l’uomo che sogna il sesso a tre non è, quindi, più propenso a tradire). A spiegare perché è uno studio recente dello psicologo Brendan Zietsch dell’University of Queensland, che ha analizzato il patrimonio genetico di uomini più propensi al tradimento. Il risultato è che queste categorie maschili porterebbero una sorta di “peso” nel DNA, la colpa (ovviamente una delle infinitesimali e supposte variabili del tradimento) sarebbe del gene “vasopressin” (pare molto determinante nel comportamento sessuale).
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