Un tempo il conteggio sarebbe stato difficile, oggi – ahinoi – ci viene facilissimo. Se vi bastano le dita di una mano per totalizzare il numero di volte che vi dedicate a quella nobile attività ludica che si svolge tra le lenzuola, nell’arco di un anno, rientrate nella casistica delle cosiddette “coppie bianche”. Non proprio astinenti, ma fortemente svogliate.
Sesso: chi ha tempo di fare l’amore?
Magari non è che non vi piace fare l’amore, semplicemente non vi applicate. E, forse, non è neanche colpa vostra. Come si fa a tenere vivo il desiderio quando si hanno vite tanto piene? Giornate che sembrano fatte di 50 ore, in cui bisogna pensare a tutto: i figli, le riunioni, la spesa, le badanti… La sera si ha voglia solo di dormire. Tuffarsi sul letto per ronfare in santa pace e ricaricare le batterie scariche, altro che fare il Kamasutra. Che poi, a una certa età, pure certe posizioni… Ahi!
Sesso: il tempo è solo una scusa
Questo ci siamo raccontate fino a oggi, assistendo alla lenta disgregazione della nostra libido. Non dipendeva da noi, ma dalla velocità dei tempi moderni. «Fermate il mondo, voglio scendere!» sbottava nel traffico il signor Cynar. Vi ricordate? Chissà lui quante volte lo faceva. Ma quello era il giurassico di Carosello e ancora il sesso era un hobby in voga. Oggi a fiaccarlo è solo in parte la sindrome da burnout e la mancanza di tempo, è proprio che non ci piace più. O meglio, c’è altro. Da Netflix a TikTok, passando per il corso di crochet, mille altre cose ci sembrano più amene e interessanti.
Anche i giovani fanno poco sesso
Il calo purtroppo è endemico e globale, come rivela la nostra inchiesta, dove una serie di indagini ci dicono che anche tra i giovani “la conta” degli amplessi non si misura più nell’arco delle settimane ma dei mesi e che la facile fruizione di materiale a contenuto sessuale, insieme alla possibilità di “esercitare” senza divieti, invece di estendere la pratica l’ha resa meno appetibile e obsoleta. Se le coppie di lungo corso, infatti, spiegano gli esperti, tendono a perdere interesse a causa di abitudine e routine, quelle acerbe si sono fatte pigre per eccesso di possibilità. Potendolo fare come e quando vogliono, hanno dimenticato il gusto del proibito.
Colpa del calo del desiderio
La scossa elettrica della clandestinità. Quella che ci faceva cercare anfratti bui e scomodissimi per appartarci un po’, che ci lasciava in attesa di avere casa vuota per dare libero sfogo a ormoni esuberanti e istinti basici, metteva a rischio rotule e femori nell’abitacolo delle utilitarie pur di annusarci e di scoprirci un po’. Non solo in senso letterale. Ma quelli erano i tempi in cui ancora si diceva “fare l’amore”. Un’espressione che non si usa quasi più, da quando abbiamo “separato le carriere” e il sesso senza amore è diventato un diritto, non solo per i maschi, da sempre abili a distinguere le ragioni della chimica da quelle del cuore, ma anche per le femmine, finalmente libere dall’obbligo di “darsi” solo a scopo procreativo o con la giustifica del sentimento.
Ci può essere amore senza sesso?
Adesso c’è da capire se anche al contrario la formula funziona. Cioè se pure l’amore senza il sesso sopravvive. E come? Nutrendosi di cosa? Essendo il contatto un ingrediente essenziale delle relazioni, lo spinterogeno della complicità, come ci spiega un libro appena uscito: Cosa sappiamo davvero sull’amore. Tra psicologia, scienza e antropologia, indagine sul mistero dei nostri sentimenti, di Anna Machin (Utet). Di certo, emozionarci ci piace ancora. Ce lo confermano due santi. Il primo è quello degli innamorati, che ancora resiste, malgrado il noto sorpasso dei single. Il secondo è Sanremo, che anche quest’anno accoglie sul palco meravigliose canzoni d’amore. Non sempre spensierate e positive. Alcune, infatti, ci fanno riflettere. Come quella di Francesca Michielin, splendida cover girl di questo numero, che porta all’Ariston la fine di una storia malata. E nella nostra intervista ci spiega come ne è uscita e come è guarita. E quanto sia importante educare all’amore. Insegnarlo nelle scuole. Spiegare la differenza tra attrazione e consenso. Una materia magnifica e complessa. Che non si finisce mai d’imparare.