Gli stereotipi sono duri a morire, anche per quanto riguarda il sesso: resiste infatti l’idea che sia più importante per lui che per lei. A confermarlo è una ricerca condotta allo scopo di indagare proprio bisogni e desideri sessuali e affettivi di uomini e donne. Tra i dati emerge in particolare che gli uomini ritengono la sessualità più rilevante con il passare degli anni, mentre per le donne si osserva un calo dopo i 45 anni d’età. Ma è proprio così? E soprattutto, perché?
Quanto è importante il sesso?
La sfera sessuale è importante per più dell’80% degli intervistati, con una ricaduta diretta sulla loro serenità e felicità. Questi, infatti, sono anche i sentimenti più espressi dagli italiani (rispettivamente per il 44,4% e 36,7%). A confermarlo sono i dati del sondaggio realizzato da LELO, brand nel mercato dei sex toys, in collaborazione con l’Istituto AstraRicerche. Ma a colpire è soprattutto il fatto che, analizzando un campione di 1.000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, spicca come il sesso diventi paradossalmente più importante per gli uomini col passare degli anni. Esattamente come non accadrebbe alle donne over 45.
Donne e uomini over 45: come cambia il sesso
«Sicuramente c’è un retaggio culturale per cui si pensa che le donne, con l’inizio della peri-menopausa, siano portate a diminuire l’attività sessuale. C’è molto pregiudizio in questo anche perché per gli uomini vale il discorso opposto: il climaterio maschile è accompagnato da atteggiamenti diversi, per esempio si dedica alla palestra, o si compra un’auto o un cellulare nuovo o ancora cerca una relazione con una donna più giovane. Tutto ciò finora è stato considerato accettabile a livello culturale» spiega Valentina Cosmi, psicologa, psicoterapeuta, esperta in Sessuologia e socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia (SISP).
Donne, non farsi lasciamoci influenzare dai cambiamenti corporei
Ci sono, poi, indubbi cambiamenti fisici con cui, soprattutto le donne, iniziano a fare i conti con il passare degli anni e che possono influire anche sulla loro vita sessuale: «I cambiamenti ormonali ci sono, è un dato di fatto, ma possono essere assolutamente gestibili. Tutti gli studi internazionali ci dicono che se una donna ha goduto di una buona vita sesso-affettiva da giovane, nulla dovrebbe lasciar pensare che le cose cambino nella vita matura e con la menopausa. Molto dipende da come ha vissuto il rapporto col proprio corpo. Se lo ha fatto in modo sereno, vivrà anche i cambiamenti corporei in modo positivo», spiega Cosmi, che è anche consulente LELO.
Le donne mature sono più disinibite
Lo scenario e le dinamiche sembrano cambiare anche se si osservano i comportamenti sessuali in altre fasce di età. Per esempio, se è vero che la voglia di sperimentare e fare nuove scoperte in ambito sessuale riguarda sia uomini che donne, queste ultime hanno più difficoltà in genere a lasciarsi andare o a confessare le proprie fantasie: «Sicuramente c’è una difficoltà rispetto a quello che viene definito “immaginario erotico”, cioè le fantasie. Si tratta, infatti, di un aspetto molto intimo – sottolinea l’esperta – Ma è anche verosimile pensare che con l’età si diventi più disinibite, quindi meno preoccupate dell’opinione altrui. Ma anche in questo caso esiste una distinzione che ha a che fare con i cambiamenti culturali in corso», spiega la sessuologa.
Le più giovani sono più disinibite dei coetanei maschi
Oggi le giovani sembrano avere maggiore voglia di sentirsi libere di osare: è così, infatti, per il 57,6% delle intervistate rispetto al 34% dei coetanei maschi. «Da ormai diversi anni sia gli studi che la pratica clinica sottolineano come le giovani donne abbiano a cuore il proprio piacere e il proprio benessere sessuale. Le ragazze, oggi, sono più curiose di sperimentare e di capire, si confrontano tra loro non solo, come sempre è avvenuto, su temi legati al ciclo mestruale o alla contraccezione ma, soprattutto, sul proprio piacere e su ciò che è in grado di potenziarlo e stimolarlo. Questo è un aspetto positivo» conferma la dottoressa Cosmi.
Parlare di sesso è ancora un tabù
«Farlo, ma non parlarne» sembra però ancora un mantra, nel senso che, mentre i comportamenti cambiano col passare del tempo, parlarne a volte rimane ancora un tabù. L’81,5% degli italiani ha dichiarato di avere avvertito blocchi o limitazioni, imposti da se stessi o da altre persone, rispetto a quanto avrebbero voluto fare o dire in ambito sessuale. Accade soprattutto agli uomini (86% rispetto al 77% delle donne) e nella fascia 18-34 anni. «Parlare di sesso con le persone in modo esplicito resta un tabù per molti (29,4%)», confermano da LELO.
I temi che imbarazzano (soprattutto le donne)
Gli altri tabù che emergono riguardano poi le fantasie sessuali e i pensieri più trasgressivi (23,5%), la masturbazione (22,8), la pornografia (20,1%) e il numero di partner sessuali (14,6), di cui ci si imbarazza a parlare. Questo riguarda entrambi i generi, mentre l’educazione sessuale sembra rivestire molta più importanza per le donne (74,2%) rispetto agli uomini (37,7%), specie tra i giovani. «Oggi le donne sembrano meno spaventate e più orientate alla comprensione di se stesse e del proprio corpo. Purtroppo, sono ancora duri a morire stereotipi secondo cui la sessualità femminile sarebbe meno istintiva e più orientata al romanticismo, rispetto a quella maschile maggiormente animata da aspetti istintuali e di “necessità” inderogabili (niente di più falso). Un aspetto questo che non di rado porta ancora le donne a pensare alle esigenze dell’uomo anziché alle proprie».