A volte il pensiero delle relazioni passate del tuo partner ti può infastidire, ma se questo “tarlo” inizia ad ossessionarti potresti essere preda della cosiddetta sindrome di Rebecca. Si tratta di una condizione psicologica, detta anche gelosia retroattiva, caratterizzata da un disagio profondo verso le precedenti storie del proprio partner, tanto che chi ne soffre prova un’inquietudine persistente che può arrivare a stati d’ansia ed esagerata tendenza al controllo. Temendo confronti sfavorevoli con le ex, chi è soggetto a questo tipo di gelosia è preda di comportamenti esasperanti che possono compromettere la serenità della relazione attuale.

Sindrome di Rebecca: perché si chiama così

L’espressione sindrome di Rebecca ha origine dal romanzo Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier, pubblicato nel 1938, da cui Alfred Hitchcock ha tratto l’omonimo film nel 1940. Nella storia, una giovane sposa si sente costantemente minacciata dal ricordo della defunta prima moglie del marito, Rebecca, la cui presenza aleggia ancora nella loro dimora. Questo senso di inferiorità e gelosia verso una ex ha ispirato la denominazione della sindrome, sebbene questa condizione possa essere sviluppata sia dalle donne che dagli uomini.

Come si manifesta la sindrome di Rebecca

I sintomi della sindrome di Rebecca includono pensieri ossessivi sul passato sentimentale del partner, comportamenti di controllo, ricerca di informazioni sulle e sugli ex, confronti costanti con le precedenti relazioni e un senso generalizzato di inadeguatezza. Questa condizione psicologica di disagio persistente può portare a stati d’ansia, depressione e comportamenti aggressivi, compromettendo l’armonia della coppia e portando, in casi estremi, alla fine di una storia o di un matrimonio.

Sindrome di Rebecca, un fenomeno social

Alzi la mano chi non ha mai scandagliato Instagram o Facebook per cercare qualche informazione su una ex del proprio compagno o marito. Ma un conto è una legittima curiosità, diverso è, per esempio, esaminare compulsivamente i vecchi post dell’altra persona per scovare segni delle relazioni passate. I social, in effetti, si prestano perfettamente a questo genere di indagini fai da te che, se passano il segno in termini di tempo speso sui device e provocano reale sofferenza, diventano un problema evidente. Forse non è un caso che proprio su TikTok e YouTube sono numerosi i video dedicati a spiegare la sindrome di Rebecca e a dare consigli su come superarla.

Il confronto sui social è ingannevole: meglio evitare

Uno degli aspetti classici della sindrome di Rebecca è il paragone che la persona tende a fare con le ex del proprio partner. Forse solo per il fatto di essere venuta “dopo” o per altre ragioni, spesso scatta in chi è prigioniera della sindrome di Rebecca la sensazione di essere meno bella, intelligente, desiderabile di “quell’altra”. Scandagliare Instagram non aiuta: sui profili social si troveranno soltanto foto posate e perfette, immagini di allegria e spensieratezza pubblicate come da copione perché tutto il mondo le veda e, perché no, provi un filo di invidia. Questo confronto digitale, assolutamente irrealistico, non farà che abbassare la propria autostima e confermare la sensazione che quella persona era meglio di sé.

Perché si diventa preda di una gelosia retroattiva

Ma quali sono le cause scatenanti della sindrome di Rebecca? La tendenza a guardare più gli altri che noi stessi può essere ricondotta, in linea generale, a bassa autostima e insicurezza personale. Inoltre chi sente minacciata la propria relazione dalla presenza di un’altra persona, addirittura appartenente al passato, dovrebbe farsi delle domande sul livello di complicità su cui si regge la relazione stessa. Forse non si è certi del sincero coinvolgimento dell’altro e si ha paura di essere abbandonati. Esperienze passate di tradimento o relazioni fallite possono inoltre amplificare queste sensazioni, portando la persona a temere di non essere all’altezza.

Possibili conseguenze della sindrome di Rebecca

La gelosia retroattiva può erodere la fiducia all’interno della coppia, generando conflitti e incomprensioni. Il partner oggetto di tali sospetti può sentirsi soffocato e ingiustamente accusato, mentre chi prova questa gelosia vive in uno stato di costante ansia e insoddisfazione, rischiando di compromettere seriamente la relazione.

Strategie per superare la sindrome di Rebecca

Affrontare la sindrome di Rebecca richiede sicuramente un lavoro profondo su se stessi e, in alcuni casi, il supporto di un professionista. È fondamentale riconoscere l’irrazionalità di tali pensieri, lavorare sull’autostima e comunicare apertamente con il partner riguardo alle proprie insicurezze. Anche una terapia di coppia può aiutare a contenere i pensieri negativi e ridurre comportamenti ossessivi e tornare a una relazione equilibrata e basata sulla fiducia.