Le molestie non sono necessariamente caratterizzate da comportamento ripetuto, anche un atto singolo se fatto con l'intento di creare disturbo o disagio al partner (ma in verità il discorso resta valido anche se perpetrato ai danni di amici, parenti, datori di lavoro ecc) può essere considerato molestia. Così chi suona ripetutamente al citofono, magari in ore che dovrebbero essere dedicate al riposo, può incorrere in una denuncia per molestie.

STALKING: LE TELEFONATE MUTE

Chi dunque compie un'intrusione fastidiosa, violenta o con l'intento di ledere nella vita dell'ex va incontro al rischio di una denuncia penale, in questo ambito ricade infatti una denuncia per molestie. Ciò che fa la differenza agli occhi del Tribubale è proprio la volontà di danneggiare e disturbare la vittima di un simile gesto.

Questo è stato stabilito con la sentenza 9780/2014 della Cassazione come riportato da La legge per tutti. Questo atteggiamento che a tutta prima potrebbe sembrare rigido mette però al riparo tutte le persone che temono o subiscono le angherie di ex rancorosi o che non sanno rassegnarsi e ai quali diventa davvero difficile talvolta mettere un freno. Speriamo che questo nuovo indirizzo serva a scoraggiare comportamenti simili