Il rischio è alto: in tutto il mondo sono in aumento i casi di ragazzini che condividono immagini di nudo. Il fenomeno si chiama sexting, un termine coniato nel 2005 e che sta a significare proprio lo scambio di materiale sessualmente esplicito – testi, foto, video – tramite qualunque mezzo informatico: app, e-mail, servizi di messaggistica istantanea, social o altri mezzi.
Secondo i dati della Polizia di Stato, del Ministero dell’Istruzione e del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il 24% dei ragazzi italiani di età compresa tra 13 e 18 anni ha fatto sexting almeno una volta nella vita. Nel 15% dei casi, le foto inviate sono state poi ricondivise da chi le ha ricevute.
Aumentano i reati tra adolescenti
Un rapporto del National Analysis of Police-Recorded Child Sexual Abuse and Exploitation Crimes Report inglese ha evidenziato che nel 2022 oltre il 50% di tutti i reati sessuali su minori è stato commesso da altri adolescenti. Si tratta di un allarmante aumento del 400% rispetto al 2013, quando gli abusi sui minori rappresentavano solo un terzo dei reati sessuali.
Queste statistiche possono essere preoccupanti per qualsiasi genitore. Inoltre, affrontare l’argomento dell’invio di immagini di nudo può essere scoraggiante. Tuttavia, se temi che tuo figlio possa essere coinvolto in un fenomeno del genere, dovresti parlargliene. Già, ma come fare?
Sii consapevole della vergogna
Come prima cosa, sii consapevole di quanto questo tipo di conversazioni possa portare le persone a provare vergogna, senso di colpa e imbarazzo, tutte emozioni che possono essere dannose. Quindi, cerca di fare un modo di ridurle al minimo.
Per riuscirci, potresti scegliere un momento che non sia conflittuale, mentre tu e tuo figlio (o tua figlia) siete vicini per qualsiasi motivo. Per esempio, perché state uscendo a fare una passeggiata, oppure siete uno accanto all’altra in macchina. Così, è meno impegnativo del “faccia a faccia”.
Se, però, ritieni di poter gestire bene la conversazione, potresti iniziare a parlargliene davanti a un gelato, o un frullato, un panino. Come madre, conosci tuo figlio. Quindi, avvicinati sempre a lui in un modo che sai che funziona per entrambi. Assicurati, però, di parlargliene in un momento in cui non andate di fretta. Questa non è una conversazione che può essere gestita mentre si è di corsa per qualche motivo.
Tuo figlio invia immagini di nudo? Evita le accuse
È importante non iniziare la conversazione facendolo sentire “accusato” di qualche cosa. All’inizio può essere utile parlarne in modo colloquiale. Potresti dire qualcosa come: “L’altro giorno ho sentito che al telegiornale parlavano di questa cosa chiamata sexting, è dove le persone inviano foto di se stesse. Mi chiedevo qual è la tua opinione in merito, ti è mai capitato?”.
Puoi anche dire: “In quel servizio in tv ho sentito dire un sacco di cose e mi sono chiesta come ci si sente se ci capita qualcosa del genere”. In questo modo non esprimi un giudizio. Non stai dicendo che l’hai trovato orrendo o terrificante, perché farlo potrebbe provocare una reazione di difesa e farlo chiudere in se stesso.
Cerca di evitare le emozioni forti
Come madre potresti sentirti inorridita all’idea, soprattutto perché il rapporto della polizia inglese ha anche rivelato che nel 2022 ci sono stati 6.813 stupri e 8.020 aggressioni sessuali tra i giovani. Ma esprimere forti emozioni significa che è probabile che tuo figlio si metta sulla difensiva.
Se lui o lei ammette di condividere o ricevere immagini di nudo, cerca di capire perché o come è successo. Spiegagli che scambiare queste immagini con una persona perché adesso hanno un buon rapporto, non significa che in futuro quel rapporto non possa cambiare. E che cosa accadrebbe se la relazione finisse male? Quella persona avrebbe comunque a disposizione le immagini inviate. Come potrebbe usarle?
L’importante è fare in modo che tuo figlio o tua figlia non provi vergogna. Lo scopo è metterli in grado di fare scelte informate e razionali.
Temi che tuo figlio invii immagini di nudo? Inventa uno scenario
Un altro modo di parlargliene è quello di inventare uno scenario e vedere come risponde. Per esempio, potresti chiedergli: “Se fossi una tua amica e ti chiedessi se puoi mandarmi una tua foto, cosa risponderesti?”.
In questo modo potresti iniziare una conversazione con naturalezza e far sì che tuo figlio o tua figlia sia meno propenso a prendere decisioni impulsive o avventate, di cui potrebbe pentirsi in seguito.