Hai mai sofferto per la rottura di un’amicizia? Se ti è capitato significa che… hai vissuto una relazione di grande valore e questo già di per sé non è affatto scontato. Probabilmente non servirà a farti stare meglio, anzi il senso di delusione lascia l’amaro in bocca ed è tanto più grande quanto più avevamo investito nell’altra persona. Il problema è proprio questo: l’amicizia è cosa rara.
Come dopo la fine di un grande amore la rottura di un’amicizia lascia affranti e senza spiegazioni
L’amicizia può nascere in un istante, ma la sua crescita occupa interi anni perché è fatta di tutti i momenti condivisi, di gioia e lacrime, telefonate e presenza: nell’altalena di emozioni della vita l’amico e l’amica sono quelli che dimostrano di esserci quando serve. Gli amici sanno piangere e ridere insieme a te, condividere i tuoi traguardi e offrire una spalla quando serve. Tuttavia, aimè, anche un’amicizia fraterna di vecchia data non è esente da… insidie: errori, a volte involontari, critiche, piccole invidie in fondo raccontano di quanto siamo umani. E di quanto sia difficile costruire un rapporto per la vita, trasparente e onesto, fraterno per affinità d’anima.
Il tradimento della fiducia
Ogni relazione d’amore si basa su un patto di fiducia. Non sempre ne siamo totalmente consapevoli, eppure concediamo all’altro ciò che per noi è più caro; può accadere di colpo o gradualmente, a seconda del carattere e delle circostanze. Con l’altro negoziamo, discutiamo, condividiamo. La condivisione è una parola chiave nell’amicizia perché fidarsi è anche affidarsi, e quindi mettersi a nudo, esporre la propria parte più vulnerabile a un’altra persona sperando che questo slancio sia ben riposto.
“Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”
Antoine De Saint-Exupery
Soprattutto in adolescenza e durante gli anni della gioventù le amicizie possono diventare una seconda famiglia o buttarci nel tumulto del dramma. A distanza di anni spesso non proviamo più questi sentimenti in modo così intenso. Accade perché all’inizio della nostra esistenza spesso siamo noi a essere più totali: ci buttiamo senza paura nel fuoco della passione, che sia progetto, amicizia o amore. Siamo autentici e investiamo al massimo, tutto ciò che abbiamo. In seguito le delusioni possono avvelenare il nostro senso dell’amicizia. La tristezza di chi non è stato ripagato della fiducia riposta lentamente corrode e così, con il cuore chiuso, andiamo avanti senza renderci conto di esserci circondati da conoscenti perché da tempo abbiamo smesso di costruire relazioni di autentico valore.
Qual è il motivo per cui avete rotto?
Che sia accaduto un attimo fa o sia ormai passato del tempo prova a tornare con la mente ai motivi del litigio che ha portato alla rottura. Di che cosa sono fatti queste ragioni che vi hanno diviso? Ripensare significa riaprire una ferite e riattraversare la tempesta: farlo non sarà piacevole. Tuttavia, fermarti e riflettere sulle cause che vi hanno portato alla rottura può trasformarsi in un’incredibile lezione di vita.
“Un rapporto d’amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d’amore. E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c’è più sensualità che nel vero e proprio atto d’amore”
Dacia Maraini
Orgoglio, una frase detta per rabbia oppure necessità che non si è riusciti a esprimere: un’amicizia di anni a volte, proprio come un rapporto d’amore, può finire dall’oggi al domani per un motivo apparentemente banale. Ma è importante andare oltre, perché dietro a una rottura accaduta in un momento preciso in realtà può nascondersi un conflitto di vecchia data. In questo caso lasciar emergere le emozioni autentiche e parlarne è in grado di portare a uno scatto di consapevolezza prezioso per entrambi. In questo modo l’amicizia può diventare uno strumento con cui vedere le nostre ombre e gestire le resistenze attraverso l’empatia.
Nutriamo aspettative più alte verso l’amicizia che non verso un amore, spiegano gli esperti: in coppia siamo più disposti a perdonare e accettare uno sbaglio. Dagli amici pretendiamo lealtà assoluta
I segnali che un’amicizia è finita
Il tempo con gli amici non conta: possono passare anni senza vedersi o sentirsi, ma il momento in cui ci si ritrova riporta in un attimo lo stesso feeling. Questo è uno dei segnali delle grandi amicizie di una vita, è come se non ci si fosse mai separati. Il sapore dell’amicizia ha la familiarità di qualcosa che conosciamo da sempre; è confortante e intenso. Dentro ha il sole dei lunghi pomeriggi estivi dell’infanzia e degli inverni fra bus e banchi di scuola, a scambiarsi confidenze e paure.
Sì, i sogni sono materia per gli amici. Solo con un amico vero ci si può sbilanciare sui sogni che abbiamo per il futuro e condividere le paure più grandi. Solo un’amicizia autentica è capace di sostenerci senza adulare, essere felici per un altro come per noi stessi, dire la verità senza fare male. Invidia, opportunismo e disistima possono nascondersi molto bene, ma alla lunga vengono a galla e con essi un senso di cocente delusione.
In realtà dietro al comportamento di chi sta dimostrando di essere “poco amico” potrebbe nascondersi semplicemente la mancanza di autostima. Quando non crediamo in noi stessi fatichiamo a dare fiducia anche agli altri e diventiamo preda di una spirale negativa fatta di invidia, ripicche, piccoli e grandi sabotaggi verso noi stessi e gli altri.
“La fedeltà di un cane ci insegna che l’amicizia può durare per sempre…”
Dal film Hachiko
Quando il freddo diventa il clima predominante della relazione è segno che il rapporto sta perdendo, o ha già perso energia. A questo possono aggiungersi senso di fastidio e noia, nervosismo: c’è distanza, si sente nell’aria. Uno di voi, o entrambi, vi percepite attraverso due punti di vista che ormai costituiscono prospettive lontane. Accade anche questo in un’amicizia: proprio come in amore esiste il dolore del tradimento, acuto e immediatamente visibile, che gronda sangue e aspettative deluse, esiste anche la fine silenziosa, capace di arrivare senza fare rumore ma disintegrare vite intere con la forza dirompente del cambiamento.
Tristezza… o rabbia
Semplicemente, a volte ci si perde. Gli anni passano e noi cambiamo, ogni giorno impercettibilmente; può accadere di non ritrovarsi più. Gradualmente perdiamo la connessione che ci univa e i contatti con chi ci è stato vicino lasciano il posto all’assenza. Fa male eppure fa parte dell’esistenza. In una relazione di coppia ci si trova di fronte a una persona sconosciuta, nell’amicizia si scompare e delle esperienze vissute insieme rimane un ricordo lontano e dolceamaro.
Se ripensando a un’amicizia finita ti senti arrabbiata forse è perché ci sono ancora nodi irrisolti. Spesso la rabbia nasconde il dolore: ci siamo sentiti feriti, incompresi, traditi e di questa sofferenza possiamo analizzare i motivi, tuttavia superare tutto questo dal punto di vista emotivo significa dover attraversare una ferita che ci lascia scoperti e vulnerabili.
Tempo per vivere il lutto
Non credere a chi minimizza. Ogni lutto ha bisogno del suo tempo per essere rielaborato e dire “in fondo, non mi importa” non lo renderà più lieve. Dobbiamo iniziare a vivere con coraggio anche queste “emozioni ombra“, su cui tante volte mentiamo a noi stessi e agli altri. Se avrai il coraggio di immergerti nel senso di amarezza che accompagna ogni perdita ti scoprirai più forte, perché vedere la propria sofferenza contribuisce a liberarla.
L’origine della parola “amico”, dal latino amicus, viene dalla radice del verbo “amare”, per il mondo latino una passione che ci rapisce in modo totale
Credere in un’amicizia significa investire tempo e fiducia; donare noi stessi e i nostri pensieri migliori. Immagina un giardino: è sempre doloroso accttare di dover tagliare una vita che ne fa parte, o accettare che un ramo è morto. Eppure, da una parte possiamo guardare con gioia verso tutto ciò che di costruttivo ha portato nella nostra esistenza, anche attraverso fatti negativi, perché ci ha permesso di crescere. Dall’altra, si tratta di un terribile esercizio sul lasciar andare e affinché la ferita si possa rimarginare è importante prendere coscienza del dolore che proviamo: parlarne, raccontarlo, vedere quanto ci fa (ancora) male.
La vita è fatta anche di questo e il prezzo dell’amore, in fondo, è sapere che il dolore che si porta dietro ogni rottura indica con quanta generosità ci siamo dati. Là dove appare il dolore si nasconde una ferita di grande amore e forse gli errori non ti avranno resa migliore, ma una cosa è certa: solo facendo esperienza diventiamo ciò che siamo. Solo rischiando, e osando esporci, impariamo l’amore.