Il tema del tradimento gode da sempre di una triste popolarità, costruita sulle schiere dei cuori che si sono infranti durante i millenni, ad opera di amanti, mogli e mariti.
E anche se sappiamo come scoprire un tradimento, affidandoci all’istinto o smascherando l’amante fedifrago attraverso alcuni indizi, non smettiamo di voler sapere – né di chiedere a qualche esperto o scienziato – quante possibilità ci sono che lui ci tradisca, o perché si tradisce, nonostante, a volte, ci si continui a dichiarare innamorati. Forse, vorremmo solo sentirci dire che il tradimento è una cosa normale, come le rughe, come se questo potesse alleviare la sofferenza o il senso di colpa.
Ebbene, per chi è a caccia di risposte, ci sono succulenti novità provenienti dalla comunità scientifica.
Cosa rivela la ricerca a proposito del “gene del tradimento”
La prima è che se avete bisogno di qualcosa a cui addossare la responsabilità dei vostri o altrui tradimenti, invece di flagellarvi o di bucare le gomme alla macchina del vostro – ormai ex – fidanzato, da ora potrete dire che “è tutta colpa del gene DRD4!”, già ribattezzato “gene della promiscuità“.
Lo ha identificato un gruppo di scienziati della State University di New York, dopo aver condotto una ricerca sul Dna e sulla vita sessuale di 181 giovani: a determinare una certa predisposizione alle scappatelle e alle relazioni parallele sarebbe proprio una variante di questo gene, responsabile anche di una certa inclinazione per gli alcoolici e il gioco d’azzardo. Per chi lo possiede, il mix di piacere, rischio e novità proprio del sesso clandestino sarebbe qualcosa a cui difficilmente si può resistere.
Ovviamente, come spiega anche il Prof. Garcia che ha guidato la ricerca, non bisogna generalizzare. Insomma, anche se fate l’esame del DNA, ricordatevi che si è innocenti fino a prova contraria.
I 50enni tradiscono di più: colpa del gene?
Dai giovani, passiamo a parlare dei comportamenti sessuali di chi si trova nella maturità, dai 50 anni in poi: alla faccia di chi crede che con gli ‘anta’ si arrivi a una certa noiosa morigeratezza nei costumi, sembra che l’età della pensione sia un vero covo di fornicazioni e spassi voluttuosi, nonché… incoscienti.
Infatti, secondo una ricerca su 3mila persone commissionata dalla The Co-operative Pharmacy, il 25% degli over 50 conduce una vita sessuale promiscua e tradisce o ha tradito il partner, mentre più del 16% degli intervistati si dimostra decisamente imprudente, non usando alcuna precauzione durante un nuovo rapporto.
Tra i 51 e i 55 anni è addirittura il 33% ad aver passato una notte fuori, a fare sesso non sicuro e il 25% dichiara di avere più relazioni sessuali contemporaneamente. Meno male che con il passare degli anni dovrebbe aumentare la saggezza! Peccato che le malattie sessualmente trasmissibilinon facciamo distinzioni di età.
Ora, bisognerebbe proprio esaminare il DNA di questi 50enni fedifraghi e vedere se hanno quella certa varietà del gene DRD4 che rende inclini al tradimento. O forse, sarebbe ancora meglio chiedere agli scienziati se è possibile che una cattiva abitudine possa modificare, col tempo, la nostra struttura fisica, sperando che un giorno non capiti che gli esseri umani nascano già muniti di corna.
Cos’è il tradimento bianco o tradimento emotivo
Il tradimento non è sempre e solo una questione fisica. Il tradimento bianco, chiamato anche tradimento emotivo, come dice il nome stesso coinvolge la sfera emozionale, più che quella sessuale. Non si tratta di una relazione ‘consumata’, bensì di lunghe chiacchierate, spesso in chat, confidenze e una complicità emotiva che con il partner non sempre si riesce a raggiungere. Spesso, quando lo si scopre, è più difficile da superare rispetto a un tradimento classico. Questo perché l’intimità che si viene a creare in un ‘tradimento bianco’ è talvolta più forte di quella che si ha quando si tradisce il partner per una notte di sesso.
Come scoprire un tradimento
Sono numerosi i segnali che portano a scoprire un tradimento. Non basta che una persona sia stressata o in ansia: quelli, infatti, possono essere semplicemente i ‘sintomi’ di un periodo difficile. Ma se il partner cambia completamente atteggiamento, modifica il suo stile di vita e i suoi gusti e a questo aggiungiamo che passa sempre meno tempo insieme a te e crea nuovi ‘giri’ di amicizie in cui non ti coinvolge e magari sta anche sempre attaccato al cellulare… allora qualcosa non va.
Se ti suona un campanello d’allarme, di fronte a una situazione del genere, è normale. Prova a rivolgere alcune domande al tuo partner: se ti risponderà senza andare sulla difensiva e ti darà risposte convincenti, cambiando poi il suo atteggiamento, allora puoi stare tranquilla. Altrimenti, dovrai approfondire meglio i tuoi sospetti, cercando ulteriori prove del suo tradimento: i modi sono infiniti, ma il primo passo da fare è sicuramente quello di cercare indizi nel suo cellulare.
Si può perdonare un tradimento?
La prima domanda che si pone una persona, dopo aver scoperto un tradimento è: potrò mai perdonare? Generalizzare è impossibile. Ogni storia d’amore, ogni relazione, ha un proprio percorso. Se il tradimento avviene dopo anni di matrimonio e una vita passata insieme, lasciarsi non è certo cosa facile. E non lo è nemmeno perdonare, ovviamente. Un tradimento, infatti, mette in discussione il rapporto di fiducia che si è venuto a creare negli anni all’interno della coppia. Solo la coppia conosce le proprie dinamiche interne. Quindi, solo la persona tradita potrà decidere se perdonare oppure porre fine alla storia.
Come superare un tradimento
Sia che tu abbia deciso di perdonare il tuo partner sia che tu abbia optato per la rottura, superare un tradimento non è mai semplice. Se hai scelto di restare con il tuo compagno, allora dovrete lavorare per ricostruire quel rapporto di fiducia che si è incrinato. Se invece hai preferito chiudere la relazione, dovrai affrontare un periodo in cui ti farai mille domande sui motivi che lo hanno portato a tradirti, talvolta anche addossandoti colpe che probabilmente non hai. Superare un tradimento non è mai semplice e non ci sono regole, se non una: datti del tempo. Non forzarti, non reprimere le tue emozioni e non costringerti ad allacciare nuove relazioni se ancora non te la senti: quando sarai pronta, lo capirai da sola.