Trappola n°1: i cliché non coincidono con la realtà

I cliché non coincidono con la realtà

Non sono mai esistiti “l’uomo forte” e “la donna debole e sensibile”. Entrambi i generi possedevano e posseggono prerogative di forza e debolezza che prima erano soffocate da una modalità di coppia che seguiva la logica ser vo-padrone, donna-uomo. Oggi, una volta rotto il vaso di Pandora, ci troviamo di fronte a un campionario di tipologie maschili e femminili sempre più varie. E, allora, svegliamoci: dobbiamo fare i conti con questa realtà.

DARE VALORE AI CAMBIAMENTI La vita a due non può trarre che vantaggi da questo bagno di realtà. Per esempio, le donne, oggi, sono diventate più sicure e assertive? Bene, che usino queste loro facoltà per aiutare gli uomini, per fare la prima mossa in fase di corteggiamento (senza darlo troppo a vedere), per tenere in mano il timone del rapporto e non mollarlo alle prime difficoltà. Gli uomini, nel corso degli anni, sono diventati individui più sensibili? Splendido! Potranno esercitare la loro empatia per riuscire a mettersi nei panni della loro compagna, dare significato ai suoi eventuali mutamenti d’umore e, soprattutto, smettere di considerarla una sorta di bel soprammobile o di geisha-badante.  

Trappola n°2: la fuga in una storia parallela

La fuga in una storia parallela

Un evento come il tradimento può dare una spallata alla coppia poiché rende il traditore permanentemente inaffidabile agli occhi del tradito. E l’effetto sarà più dirompente nel caso in cui nella relazione ci sia stato un maggior grado di dipendenza e, quindi, di affidamento. Ma è possibile restare uniti dopo un evento del genere?

IMPARARE A FARE DEI DISTINGUO Bisogna riconoscere che c’è tradimento e tradimento. Per esempio, c’è quello “causato” da motivi più o meno identificabili. E quello riconducibile, invece, a una sorta di tendenza naturale. Il primo caso può essere considerato un segnale, per certi versi utile, di un malfunzionamento nella relazione. E, se ben affrontato ed elaborato da entrambi, può portare a un miglioramento nel rapporto, soprattutto a un maggior spessore e profondità nell’investimento reciproco. Se, invece, il partner è un infedele seriale, sta al coniuge tradito decidere se accettare o meno questo evento. Che, è importante saperlo, con tutta probabilità, potrà ripetersi. Inutile stracciarsi le vesti o gridare allo scandalo: il traditore “costituzionale” difficilmente può cambiar pelle.

Trappola n°3: la mancanza di tenacia quando il gioco si fa duro

La mancanza di tenacia quando il gioco si fa duro

Separazioni e divorzi, oggi, sono molto più frequenti che in passato: un matrimonio su quattro si conclude così. I motivi sono tanti e diversi, dai soliti fattori sociali secondo i quali il divorziato non è più sottoposto al biasimo collettivo. E ha, almeno in teoria, più possibilità di “rifarsi” una vita. Ma ci sono, soprattutto, elementi legati allo spirito del tempo, alla maggiore attenzione alle proprie esigenze e a una minore propensione al sacrificio.

RIFLETTERE SULLE CONSEGUENZE Prima di tutto, se ci sono i figli, è quasi una banalità ricordare che bisogna tutelarli il più possibile. Non solo. Le donne, in genere, soffrono molto la solitudine post separazione. Poi, però, tirano fuori le unghie e si costruiscono una vita sociale soddisfacente. Al contrario, gli uomini sopra una certa età, o sono costituzionalmente poco portati al matrimonio, oppure preferiscono viversi in santa pace la condizione di single. Se ne pentono più tardi, quando sentono il bisogno di una compagna (o di una badante). Insomma: una volta ritornati allo status di single, bisogna sapere che non è così facile avere una seconda possibilità.

Trappola n°4: l'incapacità di stimolare il meglio nell'altro

L’incapacità di stimolare il meglio nell’altro

Il partner è la persona che è stata scelta in circostanze di vario tipo, magari per un disegno imperscrutabile del destino. La domanda è: se ne vuole fare lo specchio idealizzato della propria illusoria perfezione oppure il cestino in cui collocare le proprie imperfezioni? Non sarebbe, invece, meglio occuparsene e, come una premurosa levatrice, aiutarla a far emergere le cose buone che nasconde dentro di sé? Nel circolo virtuoso del curare ed essere curati, infatti, ognuno ha qualcosa da guadagnare.

PENSARE POSITIVO La vita di coppia è troppo divertente, rassicurante e utile al proprio equilibrio, per farne a meno. Basta provarla, affrontare questa missione impossibile. Tenendo presente che, a volte, la coppia deve essere curata perché è un congegno troppo delicato per non incepparsi prima o poi. Certo, a volte il perfezionismo ci mette lo zampino. Si è cresciuti credendo (è stampato su tutti i cartelloni pubblicitari) che ci si merita il meglio dalla vita. Chi l’ha detto? Ci si merita niente di più di quello che si è riusciti a costruire con grande pazienza e tantissimi sacrifici.

Trappola n°5: la difficoltà di resistere alle tentazioni, anche on-line

La difficoltà di resistere alle tentazioni, anche on-line

Com’è la coppia-tipo ai giorni nostri? Difficile generalizzare. Ma, sicuramente, è una coppia molto più fragile. Da un lato la morale fai-da-te porta a sentirsi meno vincolati da sensi di colpa e remore. Quindi più esposti alle “tentazioni” mondane. Dall’altro la disponibilità di canali di comunicazione e incontri molto più veloci ed efficienti, rispetto al solito mazzo di rose rosse o al piedino sotto il tavolo, può portare alla realizzazione immediata di “pensieri stupendi” che una volta, più facilmente, restavano nel cassetto. Ecco perché il tradimento, anche virtuale, può diventare una soluzione a corto circuito nel momento in cui, per varie ragioni, qualcosa viene meno nella coesione e nell’armonia tra i coniugi.

AIUTARSI RECIPROCAMENTE È molto importante riflettere su un aspetto che sempre, anche oggi, rimane fondamentale per la vita di coppia. E, cioè, la consapevolezza di potersi “utilizzare” vicendevolmente come una fonte di sicurezza, come un solido ancoraggio che permetta di affrontare le difficoltà della vita. Naturalmente è auspicabile che entrambi i partner possano attingere a una autonomia affettiva che li renda in grado di misurarsi anche da soli con le più svariate situazioni problematiche. Ma resta il fatto che, nella vita a due, il sostegno reciproco è un elemento basilare. Si può addirittura affermare che, in una coppia ben calibrata, ognuno dei due possa rappresentare, a turno, per l’altro un genitore. Dal quale ricevere, quando è necessario, nutrimento, appoggio, sicurezza.