La notte scorsa mio marito mi ha lasciata. «Non ti amo più» ha detto. Ed è uscito dalla porta con uno zaino piccolo: è sempre stato parco, di parole e di oggetti. Lo fa periodicamente. Io resto lì, annichilita, un grumo di disperazione, fino a quando tocco il fondo. Poi rimbalzo e mi sveglio. Quando apro gli occhi, trovandomelo accanto, tranquillo e dormiente, lo scuoto per vendicarmi della sofferenza gratuita che mi infligge in sogno. «Perché te ne sei andato di nuovo? Questo gioco schifoso deve finire». Lui, lo sguardo stralunato e i capelli pazzi, fa lo gnorri.
Stiamo insieme da 30 anni e in questo tempo lunghissimo mi ha lasciato almeno un centinaio di volte. Ciò che è cambiato non è l’increscioso abbandono ma la mia reazione una volta che, dentro il sogno, provo a risalire dal pozzo nero dello sconforto. Dopo le lacrime, il primo pensiero è: «Me ne trovo un altro».
Tuttavia, se fino a qualche anno fa il profilo del sostituto, e spesso persino la sua identità, mi erano chiarissimi, adesso è molto più difficile. Dopo i 45-50 anni gli uomini subiscono un drammatico deterioramento nello spirito ancor più che nel corpo. Individuare un partner papabile diventa pertanto un’impresa difficilissima, a meno di non optare per una fascia di età pericolosamente prossima a quella dei nostri figli.
L’uomo dopo i 50
Periodicamente, per tenermi in esercizio, passo in rassegna i maschi che ho intorno, fisicamente e anagraficamente, potenziali rimpiazzi di un marito che nottetempo lascia il tetto coniugale. Escludendo i colleghi per etica professionale e i compagni delle amiche, per etica e basta, il panorama è sconfortante.
C’è l’ipocondriaco lamentoso che intrattiene per ore il suo pubblico discettando delle insidie di un colesterolo elevato e di una prostata ingrossata. C’è il vigoressico ultramaratoneta, ciclista compulsivo, folgorato dal padel, competitivo anche con il suo cane. Capita sovente che quest’ultima fattispecie, per eccesso di entusiasmo, si faccia male, ricadendo nel girone degli ipocondriaci. C’è il negazionista adolescente di ritorno, che si accoppia solo con ventenni altrimenti si sente vecchio, e si deprime.
Sai che c’è? Lasciamo stare
Ci sono il noioso, l’ossessivo, il taccagno. C’è chi cerca una spalla su cui piangere o una madre che lo rassicuri. «Sono stato bravo?», «Bravissimo». Il problema è che molti uomini scadono ben prima della data indicata sulla confezione. E noi? Noi ci conserviamo meglio e, se non vogliamo immolarci su uno degli altari sopra descritti, dobbiamo contenderci rare perle che, come gli appartamenti liberi a Londra o a New York, scompaiono prima ancora di approdare sul mercato. Tanto vale tenerci stretto un usato sicuro oppure, se ci piace esplorare il meraviglioso mondo delle amiche coetanee e magari trovare proprio lì la soddisfazione che ci meritiamo.