Sono anni che con convinzione affermiamo di non voler più credere al mito (narratoci, tra gli altri, da Platone) dell’anima gemella: la “metà della mela”, anzi di un corpo a quattro braccia e quattro gambe, sparsa nel mondo in attesa di trovarci per “completarci”. Noi siamo già intere, non abbiamo bisogno di nessun aiuto. Eppure, se in ogni continente c’è almeno una leggenda che ha a che fare con anime separate e alla ricerca l’una dell’altra, forse è perché qualcosa di vero c’è.
È quello che ho pensato quando ho scoperto l’esistenza del termine twin flame (alla lettera, «fiamma gemella»), che si riferisce a un rapporto diverso (e per certi versi più utile) rispetto all’anima gemella. Ad aver reso popolare questo termine non è Platone ma Meghan Fox, che nel parlare della sua relazione con Machine Gun Kelly ha affermato di aver saputo istantaneamente, al primo incontro, di aver trovato la sua twin flame.
È un concetto diverso da quello di anima gemella: ha a che fare con l’unione di due anime. La twin flame si genera nel momento in cui l’anima ha raggiunto un’evoluzione tale da poter essere divisa e vivere separatamente in due corpi. Io e lui, credo, siamo due parti della stessa anima.
Twin flame: cosa significa?
Il termine twin flame come lo intendiamo oggi arriva dall’astrologia e dal mondo dei culti New Age. A definirlo per la prima volta è, negli anni ’70, Elizabeth Clare Prophet, la leader (e fondatrice) della Chiesa Universale e Trionfante (detta CUT), ma il termine appare già nella mitologia greca (già, proprio il repertorio da dove ha attinto Platone).
Quando si parla di una relazione di questo tipo si intende un rapporto non per forza eterno, ma più un riconoscimento tra anime che si guidano a vicenda. I rapporti tra twin flame, proprio per la loro natura “sfidante” possono essere molto intensi, addirittura dolorosi, e per questo molti esperti non si sentono a loro agio nel parlarne. «È un concetto molto delicato e ho visto tantissime donne accettare relazioni tossiche appellandosi alla scusa della twin flame», mi ha detto la mia astrologa di fiducia. Ecco perché è importante saperla riconoscere, e sapere come gestire gli, immancabili, up and down della relazione.
Come capire se hai trovato la tua twin flame?
Mentre le anime gemelle possono essere più di una, ognuno di noi è destinato ad avere una sola twin flame. Il supporto, l’amore e la comprensione che l’anima gemella e la twin flame offrono possono essere confusi, ma la particolarità della seconda è l’intensità. La twin flame ti mette alla prova, ti spinge ad andare oltre i tuoi limiti, ti mette davanti alle tue paure per spronarti a superarle – a costo, spesso, di demolirti.
Su una cosa sono d’accordo tutti – astrologi, filosofi antichi e celebrità – ovvero che quando si incontra la propria twin flame non si hanno dubbi. È una connessione tra anime talmente evidente che non lascia scampo e spesso fa pensare di essersi già incontrate in una vita precedente.
Una volta che si conosce questa persona, non si riesce più a stare separati. Molti esperti parlano proprio di «presa magnetica», come se una forza impedisse a entrambi di mantenere ognuno i propri spazi. Persino quando non si è insieme si sente il bisogno di condividere ogni pensiero, ogni esperienza, a costo di farlo con messaggi o foto sul cellulare.
Twin flame, luci e ombre
Tutto questo può sembrare un sogno, ma ci sono aspetti negativi da non sottovalutare. In aggiunta ai rischi di un rapporto simbiotico – soprattutto tra donne – ci sono quelli legati alle emozioni troppo intense, dure e altalenanti. Il rapporto tra twin flame è fatto di alti e bassi: se gli alti sembrano essere i periodi più felici della tua vita, sappi che arriveranno anche i bassi, e saranno i peggiori di sempre.
Certo, la twin flame metterà alla prova le tue insicurezze e le tue paure, ma per farlo dimostrerà di conoscerle a fondo e le esternerà, a volte con totale assenza di empatia. Ne vediamo alcuni esempi in letteratura, in storie come quella di Lila e Lenù ne L’amica Geniale, ma anche la relazione d’amore tra Cathy e Heathcliff in Cime Tempestose. Due anime legate in maniera profonda, indissolubile, costantemente a un passo dal distruggersi a vicenda.
Tipico delle twin flame è infatti anche il cosiddetto mirror effect (letteralmente, «effetto specchio»), la sensazione che ci sia uno specchio puntato sulla nostra anima che ci riflette. Questo può far sentire in trappola, perché nel momento in cui valorizziamo la nostra unicità siamo consapevoli del nostro valore: se, al contrario, perdiamo il contatto con le nostre specificità, possiamo rischiare di sentirci inutili, sostituibili. Anche il trovarci davanti a parti di noi che non vogliamo riconoscere o non abbiamo mai compreso può essere tanto utile quanto doloroso.
Non sempre sono rapporti sani
La relazione con una twin flame non è per tutti: risulta evidente guardando le fotografie dall’estetica borderline di Meghan Fox e Machine Gun Kelly o leggendo le pagine più intense di libri come Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante. Se ti riconosci in questo tipo di rapporto e stai pensando di interromperlo (o l’hai già fatto), non sentirti in colpa: spesso la rottura con una twin flame può essere dolorosissima, ma non significa che non sia la cosa giusta da fare.
Si tratta di una relazione arricchente, che ci aiuta a capire meglio come affrontare alcune parti di noi stessi, come superare i nostri limiti e come migliorarci: per questo, anche se (o quando) il rapporto finisce, si tratta sempre di un’altra, ultima, lezione. Una volta finita la sofferenza, gli insegnamenti che la twin flame lascia appariranno evidenti tanto quanto è stata evidente la connessione iniziale.