È probabilmente capitato a tutti di ricevere un messaggio da parte di un amico con lunghi sfoghi sui suoi problemi amorosi, familiari o lavorativi. Improvvisamente ci si ritrova, non volendo, nel ruolo di terapeuta, senza sapere come reagire. In questi casi è molto importante non farsi trascinare emotivamente nelle situazioni altrui e stabilire dei confini.
La connessione costante è un’arma a doppio taglio
Ad oggi gli smartphone ci permettono di essere costantemente in contatto, creando un’aspettativa implicita di disponibilità continua. Questa connessione costante può però diventare un’arma a doppio taglio. Da un lato, sapere di poter contattare qualcuno in ogni momento può darci sicurezza. Dall’altro, si rischia di generare aspettative irrealistiche riguardo alla disponibilità emotiva degli amici. Questo fenomeno diventa ancora più evidente per chi non ha accesso a un supporto professionale, come un terapeuta, e si rivolge quindi agli amici per affrontare i propri problemi personali. Tuttavia è fondamentale ricordare che anche le amicizie hanno dei limiti.
Gli amici non sono terapeuti
Una delle principali differenze tra un amico e un terapeuta risiede nella preparazione e nell’obiettività. Gli amici non hanno la formazione necessaria per offrire un supporto terapeutico adeguato e, spesso, i loro consigli si basano sulla propria esperienza personale, che potrebbe non essere applicabile a quella degli altri. Inoltre, confidarsi con un amico su argomenti delicati può alterare l’equilibrio dell’amicizia. Se un amico diventa troppo coinvolto nel fornire supporto emotivo, rischia di assumere un ruolo di “caregiver”, che potrebbe sovraccaricarlo emotivamente. In alcuni casi, come quando un amico vive situazioni di abuso, è fondamentale indirizzarlo verso un terapeuta qualificato, piuttosto che cercare di gestire il problema da soli.
Stabilire confini e aspettative
Per mantenere un equilibrio sano nelle amicizie, è importante stabilire confini chiari e realistiche aspettative. Innanzitutto è bene evitare di riversare tutte le preoccupazioni su un singolo amico, suggerendo invece di cercare consigli da persone diverse a seconda della natura del problema. Questo evita di sovraccaricare un amico e garantisce che il supporto ricevuto sia variegato e più equilibrato. Allo stesso modo, è essenziale comunicare apertamente con i propri amici quando si sente che i confini emotivi stanno per essere superati. Se un amico ti coinvolge frequentemente in conversazioni emotivamente pesanti, potrebbe essere utile parlargli e spiegargli che, pur apprezzando la sua fiducia, non sempre hai la capacità emotiva per affrontare quel tipo di conversazioni. Utilizzare frasi come “Apprezzo quanto ti fidi di me, ma mi sento sopraffatto” può aiutare a ridefinire i limiti senza danneggiare l’amicizia.
Quando rivolgersi a un terapeuta
Se ci si trova frequentemente a sfogarsi con gli amici per problemi complessi, potrebbe essere il momento di considerare il supporto di un professionista. Un terapeuta può offrire una guida più obiettiva, aiutando a esplorare e risolvere questioni profonde in un ambiente sicuro e riservato. Se la terapia non è un’opzione immediata, il diario può essere uno strumento utile per elaborare le emozioni. Scrivere i propri pensieri e riflettere sugli eventi quotidiani può aiutare a comprendere meglio le proprie reazioni e a gestire situazioni difficili senza dover sempre ricorrere agli amici.