Un rito con se stessi, espressione di una filosofia intimista che punta al benessere interiore. Si tratta della “sologamia”, una pratica molto diffusa in Giappone ma che sta diventando un nuovo trend anche in Occidente.
Cos’è la “sologamia”
La “sologamia” è l’atto di sposare se stessi. È un rito puramente simbolico e privo di qualsiasi valenza legale eppure sta diventando un vero fenomeno sociale. L’esigenza è quella di accettare se stessi ed entrare pienamente in contatto con la propria anima. Il rito nasce e viene praticato soprattutto in Giappone ma è molto diffuso anche nel mondo anglosassone.
Come avviene il rito
Ognuno può organizzare il matrimonio con se stessi come meglio crede. Può essere una cerimonia con pochi amici o una grande festa. A Kyoto per esempio, c’è anche un’agenzia che propone pacchetti per matrimoni “self-wedding” che sono molto richiesti, soprattutto dalle donne.
Da “Sex and the City” ad Adriana Lima
La prima volta che forse ne abbiamo sentito parlare è stato grazie a un episodio di “Sex and the City” nel 2003. La protagonista della serie cult Carrie Bradshaw, interpretata da Sarah Jessica Parker, è esausta dei regali da fare alle amiche che si sposano o mettono al mondo figli. E decide che per una volta a essere festeggiata debba essere lei, con un “solo-wedding”. L’anello in quel caso non potevano che essere delle splendide scarpe. Ma anche molte star nella realtà hanno optato per questa scelta. Per esempio Adriana Lima con tanto di anello e messaggio per tutte: “Donne, amatevi!”
In Italia
In Italia il fenomeno ancora si conosce poco. Lo stesso termine “sologamia” non ha tuttora una definizione ufficiale nemmeno nella Treccani, l’enciclopedia italiana più famosa. Ma recentemente il tema è stato trattato da Elena Ketra, un’artista italiana che ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ne è nata una performance digitale che è stata presentata a Roma quest’estate e un sito dov’è possibile sposarsi con se stessi e ricevere addirittura un certificato di matrimonio digitale.