Le zone erogene femminili
Cosa sono le zone erogene? Si tratta di punti del corpo particolarmente sensibili che, se stimolati, producono piacere, eccitazione, fino ad arrivare all’orgasmo, assicurando un sesso di qualità. Le sone erogene principali sono notoriamente i genitali, mentre altre zone erogene abbastanza comuni sono i capezzoli e l’ombelico.
Ma le zone erogene non sono le stesse per tutti, e anche le modalità di stimolazione che risultano piacevoli in una stessa zona cambiano da persona a persona. “Dipende dalla disponibilità e dalla tipologia di recettori sensoriali presenti in alcune aree del corpo, come pelle e mucose, ma anche nella profondità di tessuti muscolari e connettivali”, spiega il sessuologo Alberto Caputo, Direttore Scientifico dello IES. “Ad esempio, alcune zone reagiscono alla pressione, altre alla trazione (quindi a movimenti di sfregamento, che trascinano i tessuti).
Per questo, non tutte le zone erogene sono sensibili allo stesso modo e reattive alle stesse stimolazioni: ognuno ha la sua personale configurazione, che crea una sorta di mappa del piacere“.
Perché il cervello è una zona erogena
Non sono però solo alcune parti del corpo ad essere “erogene” e a contribuire all’eccitazione, anche la mente gioca un ruolo fondamentale: basti pensare a quanto il desiderio, le fantasie sessuali e l’autostima influenzino il piacere.
“Non dobbiamo dimenticare infatti che l’organo principale della sessualità, e responsabile delle nostre sensazioni, è il cervello: ci sono facoltà e condizioni mentali che andrebbero stimolate e coltivate per avere una vita sessuale soddisfacente. Sono quelle a rendere il sesso un’esperienza emozionante e intensa, oltre che semplicemente piacevole”, aggiunge il sessuologo. “Il passaggio fondamentale che ognuno dovrebbe fare per godere appieno della propria sessualità, è capire cosa eccita e provoca piacere e quindi quali sono le proprie zone erogene e come stimolarle in modo efficace, a seconda delle proprie preferenze”.
Ma come si fa a scoprire cosa fa davvero per noi? Solo sperimentando, giocando a creare nuove sensazioni, esplorando e ri-disegnando ogni volta la propria mappa del piacere.
Fantasie erotiche e vita sessuale
La fantasia erotica ha un ruolo cruciale nella vita sessuale, perché contribuisce all’eccitazione, forma la nostra personalità erotica e rappresenta quella fonte di creatività che rivitalizza il sesso, lo rende divertente ed entusiasmante, vivo, evitando così che la passione si spenga nella routine.
Le fantasie erotiche possono essere immaginate, raccontate, progettate, sperimentate, dimostrando quanto le possibilità di piacere siano infinite. Non solo: il nostro cervello reagire positivamente alle novità, e questo spiega l’effetto galvanizzante che escogitare, immaginare e provare qualche nuovo gioco erotico ha sul desiderio e il piacere. Ma come stimolare (e scatenare) questa facoltà benefica per la sessualità? Basta ritagliarsi qualche minuto al giorno per chiudere gli occhi e fantasticare, oppure prendere spunto da libri o film erotici, o da qualche ricordo piccante… In generale le donne sono molto più sensibili alle sensazioni viscerali e attingono spesso dalle memoria, mentre gli uomini sono più sensibili alla stimolazione visiva diretta. Può bastare un dettaglio che nota in te ad accendere il suo desiderio.
Prendi spunto dal kamasutra per sperimentare nuove posizioni e stimolare zone erogene che non pensavi nemmeno di avere. Scopriamo insieme le più comuni.
Clitoride
Il clitoride, omologo del glande maschile, ma con il doppio delle terminazioni nervose (circa 8000, contro le 4000 del glande) su una superficie molto inferiore, è la principale zona erotica femminile (non la vagina, che ha una funzione riproduttiva ed è riccamente innervata solo nel primo tratto).
Si tratta di un organo il cui unico scopo è quello di generare piacere e che è il principale responsabile dell’orgasmo femminile. Oltre al poter essere stimolato esternamente in moltissimi modi (a ognuna trovare e sperimentare quello più congeniale), il clitoride infatti si estende anche all’interno del corpo, con due radici formate da corpi erettili che circondano la vagina: è sempre il clitoride, quindi che viene stimolato, indirettamente, durante la penetrazione.
Il punto G
Il punto G, croce e delizia femminile. Innanzitutto, sfatiamo un mito: non esistono donne prive del punto G, ma donne che non gradiscono essere stimolate in quest’area, o che ancora non hanno scoperto come stimolarla in modo da ricavarne sensazioni piacevoli.
Si tratta di un complesso che coinvolge soprattutto le radici interne del clitoride, formate da tessuti erettili, e l’uretra e che si trova sulla parete anteriore della vagina, in una zona più ruvida a pochi centimetri dall’ingresso, ma la sua collocazione varia da donna a donna, così come il tipo di recettori presenti. Alcune donne preferiscono che vengano esercitate delle pressioni, altre degli sfregamenti…Generalmente, le modalità più efficaci per stimolare questa zona sono: esercitando delle pressioni con movimenti di va e vieni con le dita leggermente ricurve, oppure con movimenti circolari.Ma attenzione: perché la stimolazione del punto G sia piacevole – e non dia l’impressione di avere lo stimolo di urinare – occorre essere molto eccitate. Un passaggio chiave per provare piacere attraverso la stimolazione vaginale infatti è proprio saper scegliere il momento della penetrazione.
Il PS spot
Il PS spot è una zona erogena quasi sconosciuta, anche se in molte ne hanno già sperimentato i piacevoli effetti. Si tratta di un tessuto erettile – la spugna perineale – che si trova tra le pareti dell’ano e della vagina (di fronte al punto G, per intenderci) che si gonfia e diventa sensibile durante quando si è eccitate. Probabilmente è zona omologa in cui proietta la prostata maschile, responsabile del piacere che si prova nelle posizioni da dietro e durante la stimolazione anale. Il PS spot si può stimolare sia a livello vaginale che anale, sia con le dita che con la penetrazione, poiché è situato poco in profondità.Riguardo la stimolazione anale, anche per gli uomini potrebbe essere piacevole: esercitando leggere pressioni e sfregamenti rivolti verso l’interno del corpo infatti si massaggia la prostata, stimolando orgasmi particolarmente intensi.
L’autostima
Godere di una buona autostima aiuta a godere del sesso. Essere consapevoli della propria femminilità e sentirsi bene nella propria pelle (quindi più eccitanti, disinibite e desiderabili) infatti è importante per vivere una sessualità piena e senza tabù: aiuta a lasciarsi andare e ad abbandonarsi al piacere, aggiungendo euforia alle sensazioni. Non è un caso che le donne impegnate in rapporti stabili si sentano più desiderate e abbiano più facilità a raggiungere l’orgasmo. Come sviluppare l’autostima erotica? Scoprendo tutto il bello che c’è in te, e che possiedi un’infinita fonte di piacere.
Il perineo
Perineo è la zona che circonda l’ano e che si estende fino alla vagina nelle donne, e fino ai testicoli nell’uomo, ed è riccamente innervata.Per stimolare il perineo in genere sono l’ideale pressioni e sfregamenti che producano un massaggio. Per l’uomo potrebbe essere particolarmente piacevole, perché i movimenti arrivano a interessare indirettamente la prostata. Anche la zona più vicina all’ano e l’ano stesso sono particolarmente sensibili, e una stimolazione con le dita o con la lingua, baci e carezze, oppure attraverso il coito, possono essere piacevoli. Come sempre, per trovare ciò che è più adatto a sé non resta che sperimentare variando la modalità di stimolazione.
La pelle
La pelle è l’organo erogeno più esteso che abbiamo, e che più di ogni altro può essere erotizzato in diversi modi a seconda delle zone, sperimentando un’ampia gamma di stimolazioni e sensazioni differenti. Basti pensare che possono essere ugualmente e diversamente piacevoli i massaggi, gli sfioramenti, i morsi, i baci, le carezze, le sculacciate, ma anche il semplice soffio del respiro. Particolarmente sensibili sono i capezzoli, le zone prominenti (come i fianchi, le natiche) e gli incavi (collo, ascelle, la parte dietro ginocchio) ricche, oltre che di ricettori, anche di ghiandole sudorifere, stimolando il desiderio e l’eccitazione anche attraverso l’olfatto, che tra i 5 sensi è il più primordiale ed erotico.
Desiderio e piacere: come alimentare il circolo virtuoso
Desiderio e piacere sono fortemente legati tra loro: l’uno è necessario all’altro e fare l’amore crea un vero e proprio circolo vizioso (nel senso più positivo del termine), in cui si alimentano reciprocamente. Infatti, più il desiderio aumenta, più è forte l’eccitazione, più si prova piacere. E quando si prova piacere, il desiderio di provarne ancora si rafforza, e così via. Per questo motivo, il modo migliore per fare del buon sesso è semplicemente fare sesso, finché non si innesca questa reazione a catena in cui piacere e desiderio si accendono a vicenda. Per la serie: l’appetito vien mangiando.
In altre parole, per vivere una sessualità appagante, è necessario mantenere una libido tonica, reattiva, nutrendo quotidianamente la propria sfera erotica con una routine che faccia bene al sesso. A tal proposito leggi Come liberare la voglia di osare e migliorare l’intesa con il partner