Se per gli uomini le dimensioni contano in termini di grandezza, per le donne è l’esatto contrario: le più intime zone femminili infatti – si dice – dovrebbero essere minute, compatte, attillate. La differenza maggiore però è che, se i maschietti non possono modificarle più di tanto, per noi il rimedio c’è: si tratta di prendersi cura della propria vagina, esattamente come si fa per il contorno occhi.

Ad esempio, c’è chi – e lo dimostra il recente boom del fenomeno – si rivolge alla chirurgia intima per migliorare l’aspetto e la tonicità dei propri genitali grazie al bisturi/bacchetta magica che corregge quelli che qualcuna considera “difetti estetici”, così come il rilassamento muscolare post-gravidanza. Nella maggior parte dei casi, si tratta di interventi che hanno un effetto positivo anche sulla sessualità e sul piacere per chi vi si sottopone, sia a livello di autostima – noi tutte sappiamo quanto sia importante sentirsi bene con il proprio corpo per godere del sesso – sia a livello funzionale, perché è fatto noto che una muscolatura vaginale tonica renda più facile e più intenso l’orgasmo.

Fortunatamente, come per eliminare le zampe di gallina non c’è solo il lifting, anche per le zone intime non c’è solo la chirurgia, ed esistono anche strategie più soft per tenerle “in forma”. Esattamente come per qualsiasi altra zona del corpo, c’è bisogno di un po’ di cure: “attività fisica” e “cure” che garantiscano il giusto apporto di sostanze benefiche. Ma se il capitolo “ginnastica vaginale” risulta piuttosto intuibile (sì, fare l’amore è un ottimo esercizio anche per questo) e sono noti i benefici degli esercizi Kegel e di alcune tecniche Yoga, che costituiscono un vero e proprio allenamento al piacere, il capitolo “trattamento cosmetico per organi genitali” risulta un po’ più oscuro: se per la bellezza del viso si usano detergenti, tonici, creme e sieri, cosa si usa lì sotto?

Una pietra. Sì, quella che vedete nella foto: si chiama Secret Ceres

Nonostante l’aspetto, non fa male. Anzi, ha proprietà benefiche, astringenti e detergenti ed è realizzata secondo i principi della tradizione ayurvedica con sostanze organiche al 100%, che daranno un nuovo significato al termine bellezza interiore.

Basta inserirla per 90 secondi, due o tre volte la settimana, perché questo amuleto della sessualità femminile rilasci gradualmente ingredienti fitogenici e minerali, provocando un’azione astringente e il rinvigorimento dei tessuti intimi, stimolando al tempo stesso il processo naturale di rinnovamento della flora batterica e delle cellule. Il che significa avere è una vagina sana, con conseguente rinvigorimento della libido e del piacere, per entrambi i partner. Infatti, una vagina tonica, attillata e lubrificata regala sensazioni più intense al rapporto, e sentirsi “a posto” dà molte energie in più, e voglia di spenderle, soprattutto.

Un altro aspetto positivo le sostanze rilasciate dalla pietra – come il melograto, il caolino e la stalagmite – siano utilissime anche per chi desidera ritornare in forma dopo il parto o in menopausa, o contrastare disturbi femminili come infiammazioni, micosi, vaginiti, secchezza…

E ora che inizia a farsi sentire una certa curiosità di provare questa “pietra dei miracoli” (c’è chi la chiama così, pare: la trovate da Angelique DeVil e on-line), sorge anche una domanda: se la salute sessuale e genitale femminile è importante, perché spesso e volentieri non la si insegna? La tematica è ampia, e va dalla cura “personale” e dalla “ricerca della tonicità”, fino alla cattiva abitudine di non parlare con il medico di alcuni disturbi, di fare raramente visita al ginecologo e di “dimenticarsi” di fare il pap-test, tutti argomenti da introdurre in un’educazione sessuale responsabile.

Di vagina ne abbiamo una sola. Trattiamola bene.