Ecco l’incipit di Respiro dopo respiro, il libro scritto da Caterina Simonsen, la ragazza di 26 anni affetta da quattro malattie rare che ha deciso di raccontare la sua malattia – e la sua voglia di vivere.
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PROLOGO
Aria, mi manca l’aria.
Respiro male, a fatica. Non trattengo l’ossigeno, che rimbalza fuori dai polmoni non appena ci entra. Mi fa male il petto, come se un peso da cento chili lo premesse. Il cuore batte forte, duecento battiti al minuto. Sembra che esploda, che non ci sia spazio nel torace. Ogni volta che ispiro, tossisco e, ogni volta che tossisco, ho il terrore che il polmone destro, la cui superficie ha la consistenza della carta velina, si laceri.
“Calma, Cate,” mi ripeto “stai tranquilla…
”L’istinto dice “accelera”, la testa “rallenta”.
Inspiro, espiro. Inspiro, espiro. Inspiro, un colpo di tosse.
“Non pensarci, resta concentrata.
”Mi tiro su, con la schiena contro il cuscino e le spalle alla parete. Cerco di rilassarmi, di respirare con il naso. Piano, a tempo. Senza neppure guardare, allungo la mano verso il comodino, recupero l’inalatore e tolgo il cappuccio. La stanza è immersa nell’oscurità, il letto è un campo di battaglia, con i peluche a terra e le lenzuola attorcigliate attorno ai piedi. Scuoto la bomboletta, e un colpo di vento lo farebbe con più forza. Lo avvicino alla bocca, con la mano che trema. Espiro. Infilo il boccaglio tra i denti, chiudo le labbra. Spruzzo, inalo, trattengo ilfiato. Di nuovo: spruzzo, inalo, trattengo il fiato. Una, due, cinque volte. La tosse si blocca, il cuore rallenta, il respiro torna regolare.
“È passata,” penso “anche questa è andata…”