Il riso rosso selvatico è un’antica qualità di riso a chicco medio lungo, di colore rubino che cresce spontaneamente nelle marcite, affiancandosi alla piantagione di riso seminato. Oggi viene coltivato come una comune varietà ed è molto diffuso in tutto l’Oriente e in parte dell’Africa, soprattutto nel Madagascar.
In Europa viene prodotto soprattutto nel sud della Francia, la varietà più pregiata è il riz rouge de Camargue, che non riceve trattamenti di raffinazione.
La varietà italiana è coltivata in Piemonte, ma è di difficile reperibilità: bisogna rivolgersi a negozio specializzati in alimentazione biologica oppure ordinarlo su internet direttamente dal produttore.
Dal punto di vista delle qualità nutrizionali, il riso rosso selvaggio si presenta come un riso integrale, quindi con un contenuto di fibre e proteine più alto rispetto al riso bianco comune. Contiene più ferro, vitamine e sali minerali di ogni altro tipo di riso.
Naturalmente privo di glutine e ricchissimo di amilosio, il riso rosso selvaggio è adatto ai ciliaci, ai diabetici e a chi deve tenere sotto controllo la glicemia, poiché ha un basso indice glicemico.
Riso rosso selvatico ai porri di Glenda
Ingredienti per 2 persone
200 gr di riso rosso selvatico
2 porri
Brodo vegetale??, vino bianco,? Olio extra vergine, sale? e pepe
?Procedimento
Tagliare finemente i porri e fateli appassire in una padella con l’olio.
Aggiungete il riso e fatelo tostare leggermente. Quando il riso inizia ad attaccare, sfumate con un po’ di vino bianco evaggiungete il brodo vegetale.
Fate cuocere lentamente per circa 50minuti. Aggiustate con sale e pepe, servire caldo.
Note
Esiste anche una verietà leggermente diversa, chiamata riso rosa, tipica del Madagascar.
È preferibile cuocere il riso rosso da solo, in abbondante acqua (lessandolo 50 minuti in una casseruola grande o per 25 in pentola a pressione), ma se si vuole un piatto dal sapore più omogeneo lo si può usare come riso comune.
Il riso rosso e rosa malgascio ha il presidio di Slow Food ed è coltivato da cooperative affiliate al commercio Equo e Solidale con una tecnica che permette di avere un’alta resa ed un basso impatto ambientale.
Ricetta tratta da Veganblog.it
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