La parola d’ordine, soprattutto dopo un intervento per un tumore al seno, è “normalità”. La desidera anche Sabrina Salerno, reduce da un intervento dopo la scoperta di un carcinoma mammario, di cui ha parlato anche con i numerosi followers sui social. Proprio dal suo account pochi giorni fa ha fatto però sapere di essersi già rimessa “al lavoro”, tornando in palestra. La cantante, showgirl e attrice italiana ha condiviso su Instagram alcune foto con cui dimostra la volontà di lasciarsi alle spalle il ricordo della malattia.
Sabrina Salerno, la palestra dopo il tumore
Che Sabrina Salerno avesse un carattere grintoso era noto da tempo: lo ha sempre dimostrato e continua a farlo. Ma soprattutto di recente ha dimostrato di non voler rinunciare al benessere neppure dopo la malattia, non volendo lasciare una delle sue passioni: la palestra. «Ritorno alla quotidianità», ha scritto infatti nella didascalia che accompagna una gallery di scatti che la ritraggono in pieno allenamento su Instagram. Foto alle quali ha aggiunto anche quelle di una visita a un mercatino a Venezia, a dimostrazione che la pin up degli anni 80 non vive di solo fitness.
Quali esercizi dopo la malattia
Nel caso della showgirl il tipo di esercizi eseguiti durante la sessione di allenamento ha riguardato solo la parte bassa del corpo. «Solo gambe», ha infatti chiarito lei stessa, rispondendo ai followers che le chiedevano che tipo di training stesse seguendo. Sabrina Salerno, infatti, non ha nascosto di soffrire ancora di qualche postumo, dopo l’intervento al seno per un tumore («ancora un po’ di dolore», ha ammesso su Instagram, ma «cerco con fatica di tornare alla normalità»). D’altro canto in queste settimane si moltiplicano le notizie di altri personaggi noti alle prese con un post intervento per tumore, da Eleonora Giorgi a Concita De Gregorio (entrambe al seno), senza dimenticare Bianca Balti (alle ovaie).
L’importanza della fisioterapia
«Ogni persona ha caratteristiche proprie e ogni indicazione o consiglio non può prescindere dalla valutazione medica, così come dal tipo di trattamento chirurgico che la persona ha subito e dalle terapie oncologiche che saranno necessarie per la cura», chiarisce Simone Cecchetto, presidente dell’Associazione italiana Fisioterapisti (A.I.FI.). A questo si aggiungono alcune valutazioni che sono effettuate dallo specialista dopo un intervento, come «le limitazioni nei movimenti», in particolare alla scapola, o all’altezza della cervicale e del dorso, così come il dolore, l’edema tipico dovuto all’intervento o le alterazioni nella postura. I primi esercizi, però, sono in genere insegnati alle pazienti fin dai primi giorni post chirurgici dal fisioterapista della Brest Unit.
Quali esercizi fare dopo un intervento al seno
Il primo passo è insegnare «alla paziente semplici esercizi attivi di mobilizzazione dell’arto superiore», in particolare che coinvolgano il punto in cui è stato effettuato l’intervento, «e di entrambe le braccia, accompagnati con esercizi di respirazione, oltre a stimolare la ripresa di movimenti funzionali per le attività di vita quotidiana (lavarsi, vestirsi…) – spiega l’esperto – Per le attività degli arti inferiori non ci sono controindicazioni, camminare, salire e scendere le scale ed esercizi isotonici di tonificazione aiutano il recupero post-operatorio». Dopo circa 20-30 giorni si inizia poi con l’attività fisica, sempre mirata e specifica per la singola paziente.
Il percorso di riabilitazione: quali sport?
Fondamentale è «tonificare gli arti inferiori già subito dopo l’intervento. Per gli arti superiori, invece, si possono eseguire esercizi attivi (dopo quelli passivi), senza superare una certa soglia di dolore tipica dei primi giorni post- operatori. Poi si può procedere con la ripresa graduale, con esercizi di rinforzo e stretching, fino al recupero completo», spiega il fisioterapista, che aggiunge: «Non esiste uno sport in particolare da privilegiare. Le linee guida consigliano sport aerobici come il nordic walking, yoga, pilates o nuoto. Anche il ballo è una attività consigliata».
Prevenire le possibili complicanze post intervento
«È importante iniziare già nella fase post chirurgica un percorso di riabilitazione con un fisioterapista specializzato, che quindi abbia una formazione specifica per prevenire possibili nei movimenti articolari della spalla e complicanze – ricorda Cecchetto – Lo specialista può intervenire per evitare la cicatrizzazione, ematomi o altri problemi più specifici. Inoltre, aiuterà la paziente a superare la “fatigue”, cioè il senso di affaticamento generale, o la sindrome ipocinetica (riduzione dei movimenti, NdR) o ancora le complicanze da radioterapia e da altri farmaci che impattano sul sistema muscolo-scheletrico». Per questo sarebbe persino utile pensare a una valutazione specialistica prima dell’intervento.
La scoperta della malattia e la cura
Naturalmente non sempre è possibile. «Ci siamo. Tra poche ore entrerò in sala operatoria per un intervento al seno a causa di un nodulo maligno». Così Sabrina Salerno aveva rivelato nelle scorse settimane, sempre via social, di essere pronta all’intervento dopo aver scoperto un nodulo maligno al seno. «Come ogni anno, a luglio, ho fatto la mammografia – aveva raccontato – Sono stati mesi accompagnati da tanta paura, ansia, malinconia ma soprattutto tanta speranza e voglia di reagire. La prevenzione e la diagnosi precoce può salvarci la vita». Con queste parole la Salerno aveva, però, lanciato un messaggio importante. «Gli avvenimenti negativi nascondono sempre un significato speciale e importante», ha aggiunto.
L’importanza della prevenzione
«È essenziale per me trasmettere quanto sia significativa questa parola: prevenzione. Faccio la mammografia ogni anno da quando ho compiuto 35 anni e, oggi, con determinazione e allo stesso tempo paura, sono pronta ad affrontare il mio percorso, che spero sia veloce e senza troppi intoppi. Un abbraccio a tutti per il sostegno e l’affetto che mi dimostrate giornalmente. Ovviamente, non vedo l’ora di tornare in palestra e sul palco», aveva spiegato ancora la showgirl che oggi dimostra di essere pronta a tornare alla normalità, appunto.