Un australiano di circa 40 anni ha vissuto per 100 giorni con un cuore artificiale in titanio prima di ricevere un trapianto. Si tratta di un periodo record nell’utilizzo di una tecnologia che – pur ancora in fase di sperimentazione – rappresenta una speranza per tutti coloro che soffrono di grave insufficienza cardiaca. Una società statunitense-australiana ha sviluppato il dispositivo, chiamato BiVACOR Total Artificial Heart (TAH). Hanno realizzato l’intervento presso il St. Vincent’s Hospital di Sydney.

Come funziona il cuore artificiale

Il BiVACOR Total Artificial Heart (TAH) è un dispositivo innovativo progettato per sostituire completamente i ventricoli di un cuore malato. Il dispositivo è realizzato in titanio e presenta una sola parte mobile. Si tratta di un rotore che levita senza toccare alcuna superficie grazie a magneti, evitando così l’usura di valvole e cuscinetti meccanici. La funzione del dispositivo è di pompare il sangue al corpo e ai polmoni, mantenendo il paziente in vita mentre aspetta un trapianto.

Il trapianto: una questione di tempo

Il paziente ha ricevuto l’impianto del cuore artificiale a novembre e a febbraio è diventato la prima persona a lasciare l’ospedale con il dispositivo. Il cuore artificiale garantì la sopravvivenza dell’uomo fino all’inizio di marzo, quando trovarono un donatore compatibile.

Malattie cardiache: principale causa di decessi nel mondo

Il cuore artificiale BiVACOR, pur essendo ancora in fase di sperimentazione, rappresenta una speranza per molti pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca grave e che si trovano nelle lunghe liste d’attesa per un trapianto. Le malattie cardiovascolari, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono la principale causa di morte a livello mondiale, con circa 18 milioni di decessi ogni anno, rendendo urgente la ricerca di soluzioni alternative ai trapianti.

Cuore artificiale: le aspettative per il futuro

Chris Hayward, del Victor Chang Cardiac Research Institute, ha sottolineato che il cuore BiVACOR potrebbe rivoluzionare il campo dei trapianti. “Entro il prossimo decennio – ha dichiarato il professore riportato dalla CNN – vedremo il cuore artificiale diventare l’alternativa per i pazienti che non possono aspettare un donatore o quando un donatore di cuore semplicemente non è disponibile.”

Test e sperimentazioni sul cuore artificiale

Il dispositivo BiVACOR è stato già testato con successo negli Stati Uniti in un programma di sperimentazione clinica, durante il quale è stato impiantato su cinque pazienti. Il primo intervento è stato effettuato a luglio, quando un uomo di 58 anni ha ricevuto l’impianto per poi essere mantenuto in vita per otto giorni prima del trapianto. Gli studi di fattibilità sono ancora in corso e si prevede di estenderli a un numero maggiore di pazienti per testare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia del cuore artificiale.