Sono sempre più amati e nei menu etnici non mancano mai. I cibi fermentati sono un vero e proprio toccasana per la salute e per la linea. Gli effetti positivi sul benessere sono numerosi e comprovati.
Alcuni esempi? Rinforzano il sistema immunitario, aiutano il metabolismo a lavorare meglio, sono una vera manna per la digestione e rigenerano il microbiota intestinale, favorendo il ripristino delle naturali funzioni di eliminazione delle scorie e delle tossine accumulate dall’organismo.
Benefici dei cibi fermentati per la salute
Dal kefir al miso, passando persino dall’amatissima birra. Perché gli alimenti fermentati fanno così bene alla salute? E quali sono, nello specifico, tutti i benefici di questi cibi e bevande?
Il primo beneficio è a carico dell’apparato gastrointestinale. Gli alimenti fermentati, infatti, contengono batteri buoni, lieviti o funghi. Tutti questi elementi sono attivi a livello dell’intestino. Ciò significa che giungono nell’intestino senza essere “digeriti” e qui esercitano la loro preziosa azione benefica. Dunque, migliorano il microbiota intestinale (chiamato da sempre flora intestinale) e, di conseguenza, generano una serie di benefiche reazioni a catena. Una sorta, insomma, di circolo virtuoso.
Il benessere dell’intestino è strettamente correlato anche al sistema nervoso e al sitema immunitario. Dunque, un intestino in ottima salute ha ripercussioni positive anche sull’umore: chi si prende cura della salute dell’intestino soffre meno di insonnia, ansia e depressione. Tanto che l’intestino viene considerato alla stregua di un secondo cervello.
Ma non solo, dall’intestino dipendono anche le condizioni e l’efficienza del sistema immunitario. Sono i batteri buoni presenti a livello intestinale a sconfiggere per primi l’attacco di virus e batteri all’organismo. Chi consuma spesso cibi fermentati, ha un sistema immunitario più forte. E tende anche a essere più in forma, combattendo con maggior facilità il sovrappeso.
Intestino in salute, infatti, significa anche digestione migliore e pancia più piatta. La capacità di liberarsi dalle scorie e dallle tossine (quello che viene definito effetto detox) è, inoltre, necessaria a un miglior funzionamento del metabolismo e, quindi, funzionale a qualsiasi tipo di regime dimagrante e drenante.
Il merito di tutto ciò va ai batteri buoni (probiotici, per esempio) che si generano durante il processo di fermentazione di questi alimenti. Ma se i batteri buoni si formano nei cibi naturalmente fermentati, molto diverso è il discorso che riguarda invece gli alimenti fermentati industrialmente e pastorizzati.
Più ricchi di vitamine ed enzimi benefici
I cibi fermentati sono anche più ricchi di vitamine. Il processo naturale di fermentazione, infatti, aumenta il contenuto di vitamina C, vitamina K e vitamina B. Inoltre, si generano enzimi benefici che favoriscono la digestione e rendono il cibo più facilmente e correttamente assimilabile dall’organismo.
E non solo questo, grazie alla fermentazione si formano anche acidi grassi essenziali (Omega 3) e aumenta il contenuto di antiossidanti. Dal punto di vista della conservazione, la fermentazione permette di rimuovere batteri nocivi e sostanze potenzialmente tossiche dall’alimento. Oltre a rendere possibile il suo consumo in un tempo più lungo.
I cibi fermentati, infine, aiutano persino a disintossicare l’organismo dai metalli pesanti.
Kefir e yogurt
Innanzitutto, precisiamo che kefir e yogurt sono due cose diverse. Lo yogurt è un alimento ricco di fermenti lattici vivi, altamente benefici per l’intestino. Il kefir, invece, è una bevanda fermentata: una sorta di “incrocio” tra latte fermentato e grano fermentato: nel kefir, infatti, troviamo sia batteri buoni speciali (i probiotici) sia lieviti.
I probiotici sono diversi dai fermenti lattici vivi dello yogurt. Infatti, benché sempre benfici, i fermenti non arrivano tutti intatti all’intestino. I probiotici, soprattutto se nutriti da prebiotici (fibre in grado di giungere intatte a livello dell’intestino), invece arrivano intatti all’intestino e rigenerano il microbiota intestinale (quello che veniva definito, in modo incompleto, flora intestinale).
Tempeh e miso
Li troviamo nei menu etnici asiatici: il tempeh e il miso sono due alimenti fermentati dalle incredibili proprietà benefiche. Il tempeh è un derivato della soia ottenuto proprio facendo fermentare i semi di soia: è ricchissimo di proteine e anche di batteri buoni amici dell’intestino e della linea.
Il miso (la zuppa di miso è un piatto tradizionale asiatico molto gustoso) è una pasta ottenuta proprio dalla fermentazione della soia e di alcuni cereali. Il miso, per esempio, contiene un numero incredibile di batteri buoni.
Crauti, verdura e frutta in barattolo
I crauti, il cavolo cappuccio e anche altre varietà di frutta e verdura possono essere sottoposti a fermentazione naturale. Questo processo permette la formazione di batteri buoni che vanno a colonizzare l’intestino migliorando la digestione, l’espulsione di tossine e potenziando le difese dell’organismo.
Ovviamente, i crauti e gli altri vegetali fermentati vanno consumati crudi e non cotti. In cottura, infatti, si perderebbero le vitamine che si sono formate proprio grazie alla loro fermentazione.
Tè kombucha
Il tè kombucha è una bevanda fermentata a cui la medicina tradizionale cinese attribuisce proprietà farmacologiche vere e proprie. Innanzitutto, cos’è il tè kombucha? Si tratta di tè nero fermentato insieme a una coltura di batteri e lieviti. Per attivare il processo di fermentazione, occorre acquistare l’apposito preparato per il tè kombucha.
Le proprietà di questa bevanda fermentata sono davvero incredibili. Recenti studi ne hanno dimostrano un’efficacia antitumorale ma è già stato provato l’effetto positivo del tè kombucha su disturbi e patologie quali la gotta, le problematiche a carico dei reni, le carenze del sistema immunitario e persino l’obesità.
Pane con lievito madre
Il pane preparato con lievito madre (alimento “vivo”, ricchissimo di batteri buoni) è non soltanto più buono e fragrante, ma è anche decisamente più digeribile. Questo tipo di preparazione, infatti, presenta un elevato numero di batteri benefici, microrganismi che agiscono a livello intestinale rendendo il pane più digeribile e aumentando l’assorbimento di sostanze nutritive come minerali e vitamine.
Inoltre, il pane con lievito madre vanta un indice glicemico più basso rispetto al pane con lievito di birra. Dunque, si tratta di un alimento più indicato per chi soffre di diabete ma anche per chi deve tenere sotto controllo il peso.