Sono seguite dall’appellativo “stagionale” perché insorgono in determinati periodi dell’anno, di solito in primavera, a causa dei pollini che si diffondono nell’aria in seguito alla fioritura…stagionale, appunto.

I sintomi delle allergie stagionali sono simili a quelli del raffreddore (che però è causato da un virus) e comprendono:

– abbondante scolo nasale di liquido limpido (rinorrea), naso chiuso, starnuti frequenti, prurito e, talvolta, perdita della capacità di percepire sapori e odori;

– prurito al palato, gola secca e tosse;

– arrossamento degli occhi, prurito e lacrimazione (congiuntivite).

Questo insieme di sintomi può disturbare il sonno, con stanchezza e irritabilità durante il giorno, può provocare mal di testa e una significativa riduzione della capacità di concentrazione. Molte persone affette da rinite allergica soffrono anche di asma.

I sintomi sono tanto più intensi quanto maggiore è la concentrazione del polline nell’aria, indicativamente da metà aprile a metà giugno. Il clima asciutto e ventoso è una condizione meteorologica favorente, mentre la pioggia, con la sua azione di “lavaggio” dell’atmosfera, trasporta i pollini al suolo e in genere induce un miglioramento dei disturbi.

Tuttavia le forme allergiche stagionali non sono più limitate al periodo primaverile, ma possono abbracciare un arco di tempo molto più esteso per il diffondersi di allergie a tipi di pollini diversi ed alle muffe.

Allergia alle piante della betulla

Betulla & co.

Le betulaceae sono piante arboree e arbustive tipiche delle zone temperate e fredde. Comprende 150 specie differenti di piante: le più diffuse sono la betulla bianca (foto) e l’alnus. Anche il nocciòlo e il carpino sono betulaceae, ma vengono catalogate come corylaceae.  

Allergia alle taxaceae

Taxaceae

Famiglia di alberi diffusi in tutto l’emisfero settentrionale, particolarmente presenti nelle zone temperate dell’Asia orientale. In Italia la specie più diffusa è quella del tasso (foto), che comprende 8 diverse varietà arboree.

Allergia alle oleaceae

Oleaceae

Tipiche delle regioni temperate e tropicali, le oleacee sono distribuite su tutto il territorio costiero mediterraneo. Le specie più diffuse sono l’olivo, il frassino e il ligustro (foto).

Allergia alle fagaceae

Fagaceae

Rappresentano i principali componenti delle foreste e dei boschi di area temperata. Sono presenti quasi in ogni area verde. Le specie più diffuse sono il faggio (foto), la quercia e il castagno.
 

Allergia alle compositae

Compositae

Vastissima famiglia di piante erbacee caratterizzate dalla produzione di fiori, la maggior parte con lunghi petali. Sono distribuite uniformemente in tutto il globo terrestre, le specie italiane più diffuse sono la camomilla, il tarassaco, l’artemisia (foto) e l’ambrosia.
 
Lo sai che durante il periodo di fioritura chi è allergico alle compositae deve eliminarle dalla sua alimentazione? Scopri quello che non puoi mangiare.

Allergia alle cypraceae

Cypraceae

Sono piante acquatiche che si sono adattate anche alla vita sulla terraferma, in zone paludose o acquitrinose. In Italia, i principali rappresentanti di questa specie sono il papiro (foto), la carice palermitana e il falso cipero.
 
Controlla il bollettino pollini per sapere quando fioriscono le cyperaceae.

Allergia alle alternarie

Alternarie

Al contrario dei precedenti, l’alterneria è una famiglia di muffe presenti sulla frutta e la verdura in decomposizione. In Italia è particolarmente diffusa e poiché il suo habitat ideale è caratterizzato da una temperatura tra il 18° e i 32° con tasso di umidità superiore al 65 per cento. Il picco massimo di diffusione avviene durante i mesi caldi.