Allergia stagionale: quali sono gli allergeni più comuni?
Le piante responsabili di allergie e saftidi stagionali sono numerosissime. Ecco le più diffuse in Italia
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10.05.2015
Sono seguite dall’appellativo “stagionale” perché insorgono in determinati periodi dell’anno, di solito in primavera, a causa dei pollini che si diffondono nell’aria in seguito alla fioritura…stagionale, appunto.
I sintomi delle allergie stagionali sono simili a quelli del raffreddore (che però è causato da un virus) e comprendono:
– abbondante scolo nasale di liquido limpido (rinorrea), naso chiuso, starnuti frequenti, prurito e, talvolta, perdita della capacità di percepire sapori e odori;
– prurito al palato, gola secca e tosse;
– arrossamento degli occhi, prurito e lacrimazione (congiuntivite).
Questo insieme di sintomi può disturbare il sonno, con stanchezza e irritabilità durante il giorno, può provocare mal di testa e una significativa riduzione della capacità di concentrazione. Molte persone affette da rinite allergica soffrono anche di asma.
I sintomi sono tanto più intensi quanto maggiore è la concentrazione del polline nell’aria, indicativamente da metà aprile a metà giugno. Il clima asciutto e ventoso è una condizione meteorologica favorente, mentre la pioggia, con la sua azione di “lavaggio” dell’atmosfera, trasporta i pollini al suolo e in genere induce un miglioramento dei disturbi.
Tuttavia le forme allergiche stagionali non sono più limitate al periodo primaverile, ma possono abbracciare un arco di tempo molto più esteso per il diffondersi di allergie a tipi di pollini diversi ed alle muffe.