Interessa circa l’1% della popolazione, senza una chiara predilezione per gli uomini o le donne, ma probabilmente nelle sue forme più lievi è molto più frequente. Non ne sono esenti nemmeno i bambini, purtroppo. Ne parliamo con l’esperto in tricologia.
Che cos’è l’alopecia areata
L’alopecia areata è una patologia molto frequente del sistema pilifero che determina la caduta dei capelli e ha un andamento ciclico, con remissioni spontanee e recidive imprevedibili.
«Si caratterizza per la comparsa di chiazze prive di peli, asintomatiche e non cicatriziali, di forma per lo più rotondeggiante, di numero e di dimensioni variabili e che si possono estendere a tutto il cuoio capelluto e alle altre zone pilifere, come il viso. Negli uomini, infatti, può interessare la barba. Qualche volta la cute si presenta lievemente eritematosa ed edematosa. Molto spesso la remissione è spontanea, ma si stima che il 10-30% dei pazienti evolva nelle forme più estese, croniche e recidivanti. L’alopecia areata non mostra particolare predilezione di sesso, e può esordire a qualsiasi età, ma possono essere evidenziati due picchi di frequenza: prima della pubertà e tra i 20 e i 40 anni» – dice il dermatologo Roberto D’Ovidio dell’Istituto Ortodermico Italiano con sede a Roma.
Nonostante il fatto sia una patologia benigna, l’alopecia areata può avere un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti, e avere quindi ripercussioni in ambito psicologico.
Esordio e andamento del problema
La lesione iniziale di alopecia areata è nei casi più caratteristici una chiazza circoscritta totalmente glabra e liscia, di colore bianco o più raramente roseo. Sono generalmente assenti sintomi soggettivi, ma alcune persone lamentano prurito e sensibilità cutanea.
La chiazza iniziale può guarire in pochi mesi o possono apparire nuove chiazze dopo un intervallo di 3-6 settimane, anche mentre la prima va in remissione. Le chiazze isolate possono inoltre confluire in un’unica area, per una perdita diffusa dei capelli rimanenti.
In alcuni casi, comunque, la perdita iniziale dei capelli è diffusa e una alopecia totale del cuoio capelluto si può verificare nel giro di 48 ore. Quando i capelli ricrescono, all’inizio sono solitamente sottili e non pigmentati.
Le cause
I tricologi sono unanimi nel concordare che l’alopecia areata sia una malattia autoimmune. Ciò vuol dire che dietro non c’è una causa esterna specifica, ma dipende da un mal funzionamento del sistema immunitario, che ha un’esagerata reazione inspiegabile contro il nostro organismo, in questo caso contro i bulbi piliferi. Questi, aggrediti dalle proprie cellule immunitarie, si atrofizzano e ciò comporta la caduta dei capelli.
Invece di difendere il nostro organismo dalle aggressioni esterne, ne danneggiano alcune parti o tessuti poichè li “scambiano” per agenti esterni potenzialmente dannosi. Insomma, una sorta di meccanismo di autoaggressione che in alcuni casi potrebbe essere piuttosto comune, e che in altri casi è invece piuttosto raro.
Lo stress ha un ruolo?
Spesso si attribuisce la colpa dell’alopecia areata allo stress. In realtà gli studi non hanno riscontrato alcuna correlazione diretta tra stress cronico e manifestazione della malattia. Anzi, è vero il contrario: il fattore stressante più importante sembra essere proprio la compromissione dell’aspetto estetico. Alcuni studi hanno evidenziato inoltre un passato di traumi infantili nei pazienti adulti affetti da alopecia areata. Questo dato è importante poiché è proprio nell’età infantile che l’organismo “tara” la sua resistenza fisiologica rispetto agli stress.
Va specificato che disturbi come ansia e depressione sono stati riscontrati in una percentuale tra il 33% e il 93% dei pazienti, ma sembrano essere secondari all’esordio della patologia. Così come non è possibile stabilire alcun evento scatenante nel ripresentarsi degli episodi.
Patologia femminile o maschile?
Come detto poco sopra, non c’è una predilezione netta per l’uno o l’altro sesso. Negli uomini l’alopecia areata può interessare anche la barba.
Rimedi
«La difficoltà di individuare una causa effettiva dell’alopecia areata ha finora condotto solo alla sperimentazione di terapie con risultati più o meno soddisfacenti. In altri termini, non esiste un rimedio che funzioni al 100%, semmai esistono più opzioni terapeutiche che trattino i sintomi. Le cure mirano a stimolare la ricrescita dei capelli, ma non guariscono il problema all’origine».
Tra queste si segnala una sostanza di nome Minoxidil che è un induttore di crescita: si usa sotto forma di lozioni da applicare localmente sulle chiazze interessate.
Un’altra sostanza efficace soprattutto nei bambini e nel trattamento della barba colpita da alopecia è l’Antralina ad uso topico: evoca una dermatite irritativa che modula la risposta infiammatoria del sistema immunitario inducendolo a “produrre”
Nei casi più seri, il medico valuterà il caso di adottare terapie con cortisone e immunosoppressori.