La ricerca
I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di studenti universitari di scrivere delle brevi opinioni pensieri su alcuni temi sociali, spiegando che poi i loro scritti sarebbero stati valutati. Le valutazioni ricevute dai volontari sono state, appositamente tutte negative e accompagnate da commenti molto critici. A quel punto, i ricercatori hanno chiesto agli studenti di scrivere i loro pensieri in relazione alle valutazioni ricevute, concentrandosi su quei commenti che avevano scatenato in loro emozioni rabbiose. Poi, hanno diviso i volontari in due gruppi: il primo doveva distruggere quanto scritto buttandolo nel cestino o attraverso un trita documenti; il secondo gruppo, invece, doveva conservare i pensieri scritto.
I risultati
I partecipanti che avevano distrutto i fogli hanno sbollito la rabbia molto più rispetto a chi lo ha conservato. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Scientific Reports del gruppo di Nature. “Ci aspettavamo che il nostro metodo avrebbe soppresso la rabbia in una certa misura”, ha detto il capo della ricerca Nobuyuki Kawai. “Tuttavia, siamo rimasti stupiti dal fatto che la rabbia sia stata eliminata quasi del tutto”.