Panico post party
Quante volte vi è successo di svegliarvi in preda all’ansia, dopo aver passato la serata all’insegna dei festeggiamenti accompagnati da vari e svariati drink super alcolici, e con un unico pensiero: siete convinte di aver commesso qualcosa di pericolosamente dannoso, come i protagonisti del film “Una notte da leone”.
Tranquille non siamo a quei livelli, ma da Oltremanica arrivano alcune testimonianze di donne che denunciano lo stesso problema.
Come riconoscere gli attacchi di panico
Amanda Whyte, madre di due figli, per festeggiare i suoi primi 40 anni, decide di organizzare una festa in un pub. La notte trascorre tra chiacchiere, risate, balli e molto alcol con la famiglia e gli amici più stretti. Più tardi, quella stessa notte, alle quattro del mattino, Amanda si sveglia all’improvviso con il cuore in gola, con un attacco di panico terribile.
Una sensazione che la getta nello sconforto, nella paranoia e ansia post party. Oggi ci sono due nuovi termini che arrivano dall’Inghilterra “hangxiety” e “boozanoia” e che descrivono queste sensazioni di perdita, ansia e confusione post alcolica. Molte donne accusano questo status paranoico e di vergogna, fatto di parziali amnesie e sono prese dalla paura di aver fatto qualcosa di irreparabile. Frammenti di immagini che invadono la mente e che portano a reazioni esagerate.
Alcune cercano spiegazioni tra i conoscenti con domande del tipo: ma cosa ho detto? Cosa ho fatto? Si ricerca spasmodicamente sui social se sono state postate foto assurde o si è scritto qualcosa di offensivo verso qualche amico, si controllano mail o sms sul telefono con un senso di grande ansia e con la convinzione di aver compiuto azioni totalmente sbagliate. Il panico da ricerca porta a ricomporre il puzzle in modo arbitrario, elaborando teorie assurde del tipo “ho fatto cose che voi umani”.
Cocktail party, gli indispensabili da avere
Conclusioni che solitamente si rivelano sbagliate. Amanda Whyte sveglia il marito per chiedere cosa avesse combinato, ma nonostante le sue rassicurazioni “l’ansia da giorno seguente è così paralizzante che ho smesso di accettare inviti a feste ed eventi”, dice Amanda. Tante le donne, che dopo un paio di drink alcolici, passano il giorno successivo, e a volte l’intero fine settimana, travolte dall’ansia e dall’ossessione. Tutto magari a causa di una “semplice” bevuta la cui consapevolezza affiora solitamente in piena notte o il giorno dopo, con risveglio traumatico, senso di colpa, confusione spazio-temporale.
Al risveglio i neuroni non sono in grado di elaborare ricordi completi, ma soltanto flash della serata. Georgia Foster, un terapista che aiuta le donne a capire cosa le induca a bere afferma che
Quando beviamo alcol, la parte autocritica del nostro cervello si spegne e ci sentiamo meno timidi, più sexy, spiritosi, intelligenti e sicuri di noi. Ma, appena l’alcol abbandona il corpo, gli ormoni dello stress, cortisolo e adrenalina cominciano a fare effetto. Ci aiutano a sbarazzarsi di questa tossina e quella parte autocritica di noi viene riattivata con la vendetta
Chi beve solo occasionalmente, come Amanda e molte altre donne, deve sapere quando fermarsi per evitare l’effetto “hangxiety”. Ma questa è la parte più difficile. Raggiungere un giusto equilibrio e capire quando si sta oltrepassando la linea non è semplice, ma è necessario per non compromettere del tutto la propria vita sociale. Bere e non ubriacarsi è un’arte, o almeno, un buon esercizio di autocontrollo ed è una capacità che potete imparare con la pratica e la determinazione per evitare brutti risvegli. Bevete per il gusto e apprezzatene le sfumature lentamente.