L’apnea notturna è un disturbo piuttosto diffuso che si manifesta con interruzioni della respirazione durante il sonno causando risvegli frequenti. Se non trattata, questa patologia può portare a complicazioni anche gravi, come malattie cardiache, ictus e diabete. Anche a causa del diffondersi dell’obesità a livello globale, sempre più persone nel mondo sono colpite da questo problema respiratorio. Ecco alcuni degli approcci più efficaci per affrontare questo disturbo suggeriti nell’ambito di un servizio dedicato all’argomento dalla rivista americana Time.

CPAP, la terapia classica

La CPAP (terapia della pressione positiva continua delle vie aeree) è il trattamento standard per l’apnea ostruttiva del sonno. Questa macchina fornisce un flusso costante di aria per mantenere le vie respiratorie aperte durante la notte. Sebbene efficace per molti, Time sottolinea che non è adatta a tutti, con circa il 50% dei pazienti che interrompono l’uso entro pochi anni. Alcuni si trovano a disagio con la maschera, mentre altri soffrono di insonnia o claustrofobia. Nuove app e piattaforme basate su cloud possono facilitare l’uso della CPAP, offrendo supporto virtuale per una corretta adattabilità. Inoltre, con l’aiuto di esperti, è possibile scegliere la maschera più adatta e gestire gli effetti collaterali psicologici, migliorando l’adesione al trattamento.

Il primo passo: una diagnosi corretta

La diagnosi accurata dell’apnea notturna è essenziale per scegliere il trattamento più adeguato. Il russare è uno dei principali indicatori di questa patologia, ma a volte non basta da solo per identificarla. I dispositivi di monitoraggio del sonno, come i tracker, possono aiutare a rilevare i sintomi, ma è sempre necessario consultare un medico specializzato. Alcuni esami diagnostici, come l’endoscopia del sonno, offrono un’analisi dettagliata delle vie aeree, consentendo di personalizzare il trattamento in base alla causa specifica dell’ostruzione. Time sottolinea l’importanza di un approccio preciso e individualizzato nella diagnosi.

I nuovi trattamenti farmacologici

I farmaci rappresentano un’opzione promettente per le persone che soffrono di apnea notturna, soprattutto quelli per la perdita di peso. Secondo quanto riporta Time, farmaci come il tirzepatide, utilizzato per ridurre il grasso corporeo, stanno mostrando risultati positivi, poiché la diminuzione del grasso può ridurre l’ostruzione delle vie respiratorie. Altri farmaci in fase di studio mirano a migliorare il tono muscolare della gola per facilitare il passaggio dell’aria, ma è ancora necessario studiarne gli effetti a lungo termine.

Alimentazione ed esercizio contro le apnee notturne

Anche se i farmaci sono ancora in fase di sperimentazione, comportamenti legati allo stile di vita possono fare una grande differenza. Time suggerisce che perdere peso, attraverso una dieta sana e attività fisica regolare, può ridurre la gravità dell’apnea notturna. Per esempio, una perdita del 10-15% del peso corporeo può abbattere del 50% i sintomi. Inoltre, un’alimentazione a base di cibi vegetali riduce l’infiammazione, un altro fattore che contribuisce alla patologia. Infine, la giusta igiene del sonno, come dormire in posizioni che non ostacolano la respirazione, è un elemento cruciale per migliorare la qualità del riposo.

Apnee notturne, opzione della chirurgia

Nei casi più gravi, la chirurgia può essere l’unica opzione per trattare l’apnea notturna. I medici possono rimuovere o ricostruire i tessuti che ostacolano il passaggio dell’aria nelle vie respiratorie. Prima di procedere, è necessario eseguire un’endoscopia del sonno per determinare il punto esatto in cui si verifica l’ostruzione. Un’altra possibilità chirurgica prevede l’impianto di un dispositivo nel torace, che stimola un nervo nel collo per spostare la lingua in avanti, mantenendo aperte le vie aeree. Nonostante i successi di questi interventi, Time segnala che la ricerca continua per ottimizzare questi trattamenti.

L’utilizzo di dispositivi orali

I dispositivi orali sono un’altra opzione per chi soffre di apnea notturna. Questi dispositivi, che spostano la mandibola in avanti, aiutano a mantenere aperta la parte posteriore della gola, migliorando il flusso d’aria. Tuttavia, è fondamentale che questi dispositivi siano personalizzati da un odontoiatra esperto in disturbi respiratori in sonno, poiché la maggior parte dei dentisti non ha esperienza specifica con questo tipo di trattamenti.