Diversi studi hanno evidenziato che cantare può apportare benefici significativi sia alla salute fisica che a quella mentale. Partendo da questa premessa, un team di ricercatori del Medical College of Wisconsin, negli Stati Uniti, ha deciso di approfondire l’argomento per valutare se cantare potesse avere un impatto misurabile sulle persone affette da patologie cardiache. I risultati delle loro ricerche sono stati sorprendenti: gli scienziati hanno scoperto che il canto può contribuire a invertire gli effetti negativi delle malattie cardiache.
L’esperimento su una popolazione di cardiopatici
Il team di ricercatori del Wisconsin ha reclutato 65 uomini e donne, di età intorno ai 60 anni, in cura per problemi cardiaci o precedentemente colpiti da infarto. A ciascuno dei partecipanti sono stati fatti intonare, sotto la guida di un insegnante di canto, quattro brani musicali. I ricercatori hanno misurato i cambiamenti nel loro flusso sanguigno durante l’esecuzione. La velocità con cui il sangue circola nel corpo può fornire indizi essenziali sulla salute dei principali vasi sanguigni che riforniscono il cuore di sangue ricco di ossigeno.
Cantare Amazing Grace ha dato i risultati migliori
Fra i brani fatti cantare ai partecipanti, la notissima Amazing Grace, inno cristiano scritto dal sacerdote e poeta John Newton nel 1772 e reinterpretato da leggende della musica come Aretha Franklin, Ray Charles, Elvis Presley e Diana Ross. Gli scienziati hanno scoperto che cantare questa melodia per dieci minuti può invertire gli effetti delle malattie cardiache. Proprio nell’intonare Amazing Grace si è riscontrato infatti il maggiore miglioramento nella funzione endoteliale, un indicatore della salute dei vasi sanguigni attorno al cuore. I risultati, pubblicati sulla rivista medica online medRxiv, hanno mostrato che il 22 percento dei volontari ha riscontrato un miglioramento del flusso sanguigno cantando questo brano.
Anche i Beatles fanno bene al cuore
Effetti positivi sulla circolazione sanguigna si sono riscontrati anche con il classico dei Beatles del ’68 Hey Jude, anche se in misura minore rispetto ad Amazing Grace. Stesso discorso per Jolene, canzone di grande successo del ’76 scritta e interpretata dall’artista country americana Dolly Parton. Risultati non particolarmente significativi invece per This Land Is Your Land, popolare brano americano registrato nel 1940 da Woody Guthrie: solo nel 10 per cento dei partecipanti è stato riscontrato un miglioramento del flusso sanguigno.