Come riconoscere e prevenire l'Alzheimer
Il passato non esiste. O forse, semplicemente, gran parte di esso è stato cancellato da forze maggiori. Il presente è un po' confuso. Vedi facce, abbracci gente, ma in fondo non sei sicura di chi si tratti nello specifico. Il futuro, quello poi, nemmeno lo contempli: sai solo di essere qui ed ora, e non ti è troppo chiaro nemmeno il perchè.
Poi a volte la gente urla con te. Non sai quale sia il motivo, cosa hai fatto di sbagliato, di disastroso per essere rimproverata. Perchè i tuoi ultimi ricordi sono ancora fermi lì, a tua madre, che in realtà non c'è più da diversi anni, all'amica di infanzia, che non vedi da quando la data portava ancora il millenovecento.
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L'Alzheimer è così. Ti getta nell'oblio, cancella la tua memoria, rendendoti una persona vuota, senza una vera identità. Non sai più chi sei, non conosci la gente che dice di amarti, e non ricambi l'amore per questo.
Non sono ancora chiare le cause che portano a questo tipo di demenza, che inizia per caso, quasi in sordina, ma che si rivela una delle patologie più umilianti per l'essere umano: si comincia col dimenticare alcune cose, magari anche futili, per poi arrivare al punto in cui non si riconoscono più nemmeno i propri familiari e in cui si ha bisogno di aiuto anche per i gesti quotidiani più semplici. Quello che si sa è che dall'Alzheimer, per ora, non si guarisce. Le uniche cure farmacologiche disponibili servono solo a ritardare il più possibile gli effetti disastrosi di questa subdola malattia, che, da quanto riferiscono i dati, diventa sempre più diffusa.
Solo in Italia si contano oltre 600mila malati, mentre ogni anno nel mondo si verificano 7.7 milioni di nuovi casi. Si stima peraltro che entro il 2050 una persona su 85 sarà affetta da Alzheimer a livello mondiale. Dati che spaventano, e che spingono i nostri studiosi a lavorare ogni giorno di più per trovare una possibile cura efficace.
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Intanto sono state riscontrate probabili correlazioni tra fattori modificabili – come la dieta, il rischio cardiovascolare, l’utilizzo di determinati farmaci – e la probabilità di sviluppare la malattia, così come sono stati individuati alcuni esercizi specifici che contribuirebbero al rafforzamento della memoria: impegnarsi in attività come la lettura, i giochi da tavolo, i cruciverba, aiuterebbe a prevenire il morbo, o, nei casi in cui vi è geneticità, a tardarne il più possibile gli effetti. Perchè la malattia colpisce soprattutto gli over-65, ma sono sempre più frequenti i casi di Alzheimer precoce, che può manifestarsi già dai 30 anni in su. Come nel caso di Michelle Boryszczuk, una donna inglese a cui all'età di 39 anni è stata diagnosticata la malattia.
Michelle adesso non c'è più, di lei sono rimasti quattro anni di diari che la donna ha compilato meticolosamente con le sensazioni, le paure, le angosce di chi sa di andare verso il baratro. Nei suoi scritti si scorge tutto il percorso della malattia: le prime dimenticanze, le difficoltà motorie, il senso di smarrimento, che via via si facevano più importanti. Ora quei diari, che sono stati trovati dal marito Steve, sono fonte di studio, ma soprattutto sono un utile manuale per coloro che non sanno come comportarsi con le persone care affette da Alzheimer.
Perchè le persone in cui viene diagnosticata la malattia non vanno lasciate sole in balia del loro destino, ma vanno comprese, coccolate, accudite come bambini, visto che il ritorno allo stato infantile è una delle caratteristiche di questa patologia. Questo, almeno voi, cercate di non dimenticarlo.
Sintomi per riconoscere l'Alzheimer
Alcuni sintomi classici dell'Alzheimer precoce sono:
- Problemi di vista
- Disturbi motori
- Peggioramento della capacitá di comunicazione e della dialettica
- Cambi di umore e irritabilitá
- Difficoltá nell'apprendimento e nel ragionamento
- Disorientamento, anche in luoghi conosciuti
- Mancanza di iniziativa e intraprendenza
- Isolamento sociale
Oltre a questi, esistono altri indicatori che valgono sia per l'Alzheimer precoce che per quello senile, e sono:
- Perdita della memoria
- Confusione
- Inquietudine
- Smarrimento frequente di oggetti
- Cambi nella personalitá e nel comportamento
- Apatia emozionale