Ciclo mestruale, ovulazione e sindrome premestruale

Dovrebbero essere il nostro pane quotidiano, eppure troppo spesso non ne sappiamo abbastanza: stiamo parlando di ciclo mestruale, ovulazione e sindrome premestruale. Tutte le donne in età fertile affrontano questi fenomeni in maniera ciclica ogni mese, e si tratta infatti di meccanismi che influenzano in modo profondo la nostra vita quotidiana, con sintomi più o meno evidenti: proprio per questo è necessario essere più informate possibile su come funziona il nostro corpo.

In questo articolo andiamo a chiarire tutti i concetti fondamentali su ciclo mestruale, ovulazione e sindrome premestruale.

Il ciclo mestruale e le mestruazioni

Spesso erroneamente diciamo “ho il ciclo”, per intendere che abbiamo le mestruazioni. In realtà si tratta di due cose diverse: il ciclo mestruale è il periodo di tempo che intercorre tra una mestruazione e l’altra, mentre le mestruazioni vere e proprie sono i giorni in cui si hanno le perdite di sangue.

L’inizio del ciclo coincide con l’inizio della mestruazione: le perdite che osserviamo mensilmente sono dovute allo sfaldamento dell’endometrio (membrana mucosa più interna dell’utero) dopo il mancato concepimento, unito a secrezioni mucose e, se non precedentemente sfaldatasi, alla cellula uovo non fecondata.

Disturbi del ciclo mestruale

Esistono diversi i disturbi legati al ciclo: tra questi i più famosi e comuni sono la sindrome premestruale e la dismenorrea; se la prima vede protagonisti un complesso di sintomi fastidiosi (dolori, malessere, instabilità emotiva, irritabilità, depressione) che precedono l’arrivo del ciclo e che migliorano o scompaiono con la sua fine, la dismenorrea consiste invece nell’avere un ciclo mestruale molto doloroso.

La dismenorrea, tuttavia, non è mai normale: non siamo “nate per soffrire”, non è “roba da donne”, non “bisogna sopportare”! E infatti non va sottovalutata, anche perché può avere diverse cause legate per esempio allo stato di salute del pavimento pelvico o alla presenza di patologie; l’endometriosi, per esempio, è una malattia caratterizzata dalla presenza di focolai endometriosici al di fuori dell’utero, in sedi perciò anomale (ovaie, tube, addome) che può risultare asintomatica o, più frequentemente, presentarsi con dolore anche invalidante prima e durante la mestruazione. E qui ci sarebbe da scrivere un libro!

Sindrome premestruale

La sindrome premestruale (con diverse tempistiche, intensità e modalità) colpisce addirittura fino al 50% della popolazione femminile in età fertile. Stiamo parlando di un insieme di sintomi fisici e psicologici che si manifestano sistematicamente nella seconda parte del ciclo mestruale (la cosiddetta fase luteinica, successiva all’ovulazione e immediatamente precedente alla mestruazione).

Quali sono i sintomi? Gonfiore al seno, aumento di peso (dovuto principalmente alla ritenzione idrica), stipsi, stanchezza, gonfiore addominale ed agli arti e la comparsa di foruncoli su fronte e mento. Ma anche cambi repentini di umore, ansia, insonnia, irritabilità, senso di fame e tachicardia.

Spesso la sindrome premestruale è accompagnata da una serie di dolori al basso ventre.

Perdite bianche prima del ciclo

Le perdite biancastre sono presenti durante tutto il ciclo con caratteristiche differenti: possono essere più dense e appiccicose, filanti e liquide, opache… ma cosa sono?

Si tratta della manifestazione di un fenomeno fisiologico legato alla produzione cervicale di muco: il collo dell’utero, infatti, nelle diverse fasi del ciclo produce il muco cervicale, questa fantomatica sostanza che muta le sue caratteristiche in base al livello di estrogeni. Se le vedi, perciò, non ti allarmare: è tutto normale!

Tuttavia occorre fare particolare attenzione ad alcuni aspetti importanti che ci permettano di riconoscere quando invece è il caso di preoccuparsi. Se sono trasparenti e inodori si tratta di semplici secrezioni fisiologiche; se però le perdite sono più abbondanti del solito, cambiano colore, hanno una consistenza molto densa e “ricottosa” oppure un odore molto sgradevole, allora è meglio rivolgersi al proprio ginecologo per un consulto esperto. Mutamenti nelle perdite vaginali di questo tipo possono farci pensare ad un’infezione vaginale: tra le più comuni quelle da Candida, Gardnerella o Trichomonas. Importantissimo non sottovalutare

Spotting premestruale

È possibile che si verifichino più o meno scarse perdite di sangue durante il periodo corrispondente all’ovulazione: si chiama spotting e a volte può essere uno dei sintomi dell’ovulazione, coincidente con il rilascio della cellula uovo. In questo caso, le macchie di sangue si possono notare una decina giorni prima delle mestruazioni.

Tuttavia lo spotting può avere altre cause, come per esempio la presenza di ectopie (le fantomatiche piaghette) sul collo dell’utero, polipi cervicali, cisti, fibromi fino addirittura al tumore alla cervice. Pertanto, se lo spotting si presenta in maniera frequente, prenota una visita col tuo ginecologo e approfondisci!

Spotting o gravidanza?

Alcune volte lo spotting in realtà è legato ad uno stato attivo di gravidanza: in questo caso la comparsa delle perdite può avvenire in coincidenza di quello che sarebbe stato l’inizio della mancata mestruazione o, alle volte, addirittura presentarsi come conseguenza dell’impianto embrionale sulle pareti uterine.

Aggiornamento 06/2020 a cura di Andreotti Francesca