La Clamidia è una delle più comuni malattie sessualmente trasmissibili, causata dal batterio Chlamydia trachomatis. Questa infezione è ampiamente diffusa perché spesso non causa sintomi, motivo per cui può essere inconsapevolmente trasmessa da un partner sessuale all’altro.

L’infezione da clamidia, infatti, risulta asintomatica in oltre il 70% delle donne e nel 50% degli uomini. Qualora si manifesti invece, i sintomi compaiono solitamente tra una e tre settimane dopo avere avuto un rapporto sessuale non protetto con una persona infetta. In alcuni casi, poi, i sintomi possono presentarsi persino diversi mesi dopo la trasmissione.

Bisogna infine considerare che, anche qualora i sintomi dovessero scomparire, è possibile che la clamidia sia ancora presente, motivo per cui si rimane in grado di trasmettere l’infezione.

Sintomi nella donna

Le donne sono le più colpite dall’infezione da clamidia. I sintomi più comuni includono:

– dolore durante la minzione

– perdite vaginali inusuali

– dolore localizzato nella zona pelvica

– dolore o sanguinamento durante o dopo il sesso

– perdite ematiche tra un ciclo mestruale e l’altro

Se la clamidia non viene opportunamente trattata, può diffondersi nell’utero e causare lo sviluppo della malattia infiammatoria pelvica (pelvic inflammatory disease, PID), una patologia che può condurre all’infertilità.

Sintomi nell’uomo

Almeno la metà degli uomini infettati da clamidia non presenta alcun sintomo. Qualora si manifesti, invece, i segni tipici dell’infezione includono:

– dolore durante la minzione

– bruciore o prurito nell’uretra (il canale che consente di espellere l’urina)

– perdite biancastre o acquose dal pene

– raramente, ingrossamento e dolore ai testicoli

Test

La clamidia può essere diagnosticata attraverso il prelievo di un campione di tessuto dalla cervice o dall’uretra, oppure attraverso l’analisi delle urine.

È consigliabile uno screening annuale per tutte le donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età, per coloro che cambiano frequentemente partner sessuale e per le donne in stato di gravidanza: durante il parto, infatti, l’infezione può essere trasmessa al neonato e causare un’infiammazione agli occhi e all’apparato respiratorio.

Cura e prevenzione

Dal momento che la clamidia è un’infezione di origine batterica, il trattamento prevede una cura antibiotica che dovrebbe coinvolgere, oltre al soggetto interessato, anche i partner sessuali.

Le persone infette dovrebbero astenersi da qualsiasi attività sessuale o utilizzare il preservativo durante i rapporti, per poi effettuare un nuovo test tre o quattro mesi dopo il trattamento antibiotico. Ad oggi, non è ancora stato sviluppato un vaccino in grado di proteggere preventivamente l’uomo dall’infezione da clamidia.