Contraccezione ormonale
Quando parliamo di contraccezione ormonale dobbiamo prima fare chiarezza sul termine “contraccezione“. Come leggiamo sulla sezione dedicata del sito del Ministero della Salute la contraccezione è l’insieme di metodi e comportamenti che vengono applicati per impedire l’inizio di una gravidanza, oppure di programmarla. Lo scopo principale della contraccezione è quindi evitare gravidanze non desiderate.
Un metodo contraccettivo è considerato tale se è efficace, sicuro, accessibile, reversibile e soprattutto non deve essere limitante: è importante, perciò, avere la possibilità di sceglierne uno in maniera consapevole e soprattutto informata, in maniera tale da vivere la sessualità liberamente e in maniera finalizzata al benessere proprio e del partner.
I contraccettivi, come saprai, possono essere di diverse tipologie: esistono i metodi ormonali, i metodi meccanici o di barriera, i dispositivi intrauterini e ancora i metodi naturali e quelli chimici e… no, la contraccezione d’emergenza non è un metodo, ma una misura occasionale da applicare in caso di emergenza, appunto. Qui di seguito ti parlerò dei metodi ormonali, ossia quelli in grado di alterare quello che è il processo ovulatorio.
I contraccettivi ormonali
I contraccettivi ormonali comprendono tutti quei farmaci e dispositivi in grado, come detto sopra, di alterare quello che è l’insieme dei processi che portano all’ovulazione, responsabile della fertilità femminile. In poche parole, grazie alla presenza di ormoni analoghi a quelli presenti nel nostro corpo, questi dispositivi sono in grado di:
- “addormentare” le ovaie e la produzione ovarica, sopprimendo l’evoluzione della cellula uovo
- modificare le caratteristiche del muco cervicale, rendendolo ostile al passaggio degli spermatozoi
- modificare le caratteristiche dell’endometrio uterino, rendendo difficile l’annidamento di un nuovo embrione.
Molto importante: i contraccettivi ormonali vengono prescritti tassativamente dal ginecologo, ma è utile conoscere in linea di massima quali sono e come funzionano questi metodi contraccettivi. Ora vediamo insieme uno ad uno quali sono questi metodi e quali le loro caratteristiche principali.
La pillola anticoncezionale
La pillola, il metodo ormonale più famoso e conosciuto, contiene due ormoni, estrogeni e progesterone: le diverse pillole in commercio, però, si differenziano tra loro – no, non solo per i nomi fantasiosi – per la tipologia di ormoni presenti, per la loro combinazione ma alle volte anche per la modalità di assunzione. Infatti, esistono pillole che si prendono tutti i giorni senza pausa, altre invece che prevedono 21 giorni di assunzione e 7 di pausa: in entrambi i casi, occorre fare attenzione all’orario e… essere puntuali! E ora ecco le risposte ad alcuni dubbi ricorrenti:
- E se me la dimentico? Puoi assumerla entro le 12 ore successive, altrimenti superato questo intervallo di tempo l’efficacia contraccettiva non è garantita, perciò puoi continuare ad assumerla ma devi aggiungere un contraccettivo di barriera (es. preservativo).
- E se vomito? Se accade entro 4 ore dall’assunzione, prendine una nuova.
- E se prendo altri farmaci? Alcuni interferiscono, perciò rivolgiti al tuo medico.
Pillola progestinica – o minipillola
Si tratta di una pillola composta di solo progesterone che viene assunta quotidianamente e puntualmente: qual è il vantaggio? Può essere utilizzata in allattamento e immediatamente dopo il parto, a differenza della pillola estroprogestinica; inoltre, non interferisce con la pressione arteriosa, il metabolismo e altri aspetti che vengono invece interessati se si assume un e/p.
L’anello vaginale
Si tratta di un dispositivo proprio a forma di anello, di un diametro che si aggira intorno ai 5 cm ma molto sottile come corposità fatto in plastica morbida, ovviamente anallergica e non tossica, non temere. Al suo interno sono presenti ormoni – sia estrogeni che progesterone – che, a contatto con la mucosa vaginale, vengono rilasciati piano piano e vanno ad agire in maniera costante sull’ovaio. Viene inserito semplicemente in vagina – niente di specifico, si sistema poi da solo – e viene portato per tre settimane cui segue una settimana di pausa, dove si va a rimuovere per sostituirlo poi con uno nuovo – il tutto fai da te.
- Lo posso prendere in autonomia? No, serve la prescrizione medica.
- Si può perdere? Sì, ma può essere reinserito entro 3 ore dopo averlo sciacquato delicatamente.
- È fastidioso? No, si adatta alla tua anatomia e non dovresti essere in grado di percepirlo.
- Particolarmente indicato per chi trova difficoltoso ricordarsi dell’assunziona giornaliera della pillola
Iniezione di progestinici
Questa non l’avevi mai sentita eh? Eppure sì, esiste questo metodo che consiste di iniezioni intramuscolari di progestinici che vengono eseguite ogni 3 mesi – rigorosamente da personale sanitario competente. Si può utilizzare anche in allattamento, trascorse almeno 6 settimane dal parto, ma può aumentare il rischio di osteoporosi e quindi di fratture, ha effetti collaterali comuni per i progestinici ma soprattutto è un metodo costoso, quindi occhio al portafogli!
Cerotto transdermico
Questo dispositivo è un vero e proprio cerotto a tre strati, i quali contengono estrogeni e progesterone a basso dosaggio: si applica sulla pelle e agisce lentamente, rilasciando nel sottocute la dose necessaria durante la giornata. Solitamente viene collocato su glutei, braccia, addome o spalle (non sul seno!) e resta in sede per una settimana: si usano 3 cerotti al mese – quindi per tre settimane – e si lascia una settimana di pausa, in cui compare la mestruazione. E se si stacca? Se non è attaccato bene o viene rimosso accidentalmente, va cambiato entro 24 ore, oltre le quali l’efficacia non è più garantita.
Impianto sottocutaneo
Questo dispositivo è un semplice bastoncino flessibile contenente progesterone che viene posizionato – attraverso un piccolo taglietto (con anestesia locale, tranquille) – sotto la pelle del braccio e ivi rimane per ben… tre anni! È il contraccettivo ormonale più efficace tra i descritti poiché non vi è margine di errore una volta inserito correttamente sottocute e, trascorsi i tre anni, può essere semplicemente rimosso e sostituito. Può essere usato anche in allattamento, non ha effetti sul metabolismo e ha un costo che sui tre anni di utilizzo lo rende molto conveniente.