In inglese la chiamano cortisol face dal nome del noto ormone dello stress, il cortisolo. In italiano si potrebbe tradurre proprio come “faccia da stress”. Si presenta come un gonfiore al viso, spesso causato dalla ritenzione idrica, a sua volta legata all’eccessiva produzione del cortisolo, appunto. Ma non è l’unico sintomo visibile, anche a livello dermatologico, di una condizione di forte pressione emotiva. Di recente se ne parla molto su TikTok.
Boom di cortisol face su TikTok
Sarà capitato a chiunque di svegliarsi al mattino vedendosi particolarmente paffuti e gonfi in viso, senza un’apparente motivazione. Ebbene, pare che la cosiddetta cortisol face, o “faccia a luna”, sia un problema molto più diffuso di quanto non si immagini. O almeno così dice il boom di video con l’hashtag cortisolface su TikTok. È la condizione caratterizzata da un viso particolarmente gonfi, arrotondato, paffuto, appunto, che però nulla avrebbe a che fare con i propri tratti somatici o con la genetica. Sarebbe piuttosto colpa del cortisolo (da cui il nome).
Cos’è la “faccia da stress” o “faccia a luna”
Se TikTok è stato inondato di testimonianze di persone alle prese con la “faccia a luna” o “da stress”, il motivo starebbe proprio nell’eccesso di pressione che molti utenti vivono quotidianamente, a causa del lavoro o della vita privata. Va detto che non esiste una vera patologia che porta questo nome, né una diagnosi specifica, anche se – come spiegano alcuni utenti – spesso è una situazione associata alla cosiddetta Cushing Syndrome, ossia la condizione di iperproduzione di ormoni glucocorticoidi, in particolare il cortisolo.
Quando si tratta di ipercortisolismo
Gli esperti parlano di ipercortisolismo, per definire quella condizione nella quale, per rispondere allo stress, l’organismo produce una quantità eccessiva di cortisolo. Se nella normalità questo aumenta la glicemia permettendo una corretta funzione cerebrale, il problema sorge quando a crescere in modo eccessivo è l’attività della porzione più esterna della ghiandola surrenale (una ghiandola endocrina sopra il rene), detta “ipercorticosurrenalismo” o malattia di Cushing. Si tratta, però, di una condizione molto rara, che riguarda 5/10 soggetti ogni milione di persone all’anno, soprattutto donne giovani. Per tutti gli altri il gonfiore non è altro che un potenziale campanello d’allarme di una condizione di stress.
I campanelli di allarme
Mentre alti livelli di cortisolo possono portare al gonfiore del viso, questo non significa che si è necessariamente in presenza di un disordine endocrino, avvertono gli esperti. Alla base di un’apparente (e temporanea) modificazione dei tratti, infatti, c’è la lipogenesi, che porta ad aumentare i tessuti adiposi nel viso, ma anche del collo e dello stomaco. Una condizione patologica non così comune e che per essere tale deve anche essere prolungata nel tempo. A cosa attribuire, allora, il viso “da luna” o le borse sotto gli occhi?
La differenza tra malattia e stress temporaneo
«La patologia è ben caratterizzata anche da alcune lesioni cutanee, mentre un aumento del cortisolo dovuto a una situazione temporanea di stress può dare sintomi confondibili, ma blandi, come un lieve gonfiore limitato nel tempo. Si tratta di una condizione più sfumata e passeggera», chiarisce Cristina Guerriero, dermatologa dell’ospedale Policlinico Gemelli di Roma. «È vero, invece, che lo stress può portare al peggioramento di altre patologie dermatologiche che possono manifestarsi in modo simile, come la dermatite atopica e la psoriasi», aggiunge l’esperta.
La dermatite da stress: cos’è
«Quella che comunemente può essere chiamata dermatite da stress altro non è che una dermatite atopica, che si può manifestare in forma eritematosa, con prurito o anche vescicole. Non è altro che una dermatite latente, che può presentarsi in modo chiaro proprio a causa di una condizione di stress». Ma attenzione: non si tratta dell’unica forma con la quale il nostro corpo, e in particolare la pelle, ci dice che sta vivendo una condizione di pressione eccessiva.
La pelle come specchio delle emozioni
Altre manifestazioni di stress a livello cutaneo, infatti, possono andare dalle borse sotto gli occhi, «dovute alla ritenzione idrica che viene causata da una produzione maggiore dell’ormone cortisolo», ad arrossamenti cutanei, «che possono appunto essere collegati a una dermatite atopica eritematosa», o alla disidratazione cutanea. «A volte, invece, lo stress porta a un effetto opposto, cioè un aumento di brufoli o un peggioramento dell’acne, perché cresce la quantità di ormoni maschili che li possono causare», spiega ancora Guerriero. Tra i responsabili dell’acne, infatti, c’è il testosterone che può stimolare la produzione di sebo, che a sua volta contribuisce all’infiammando la pelle.
Meno collagene nella pelle
Oltre allo stress fisico, temporaneo, anche quello ossidativo può contribuire a una modificazione della pelle, per esempio diminuendo il collagene e l’elastina, e rendendo il viso più opaco. Proprio il collagene, infatti, è una proteina fondamentale per mantenere l’elasticità dei tessuti. Si calcola, però, che a partire dai 35 anni di età inizi a diminuire. I segnali della minor presenza sono le prime classiche rughe in prossimità di zigomi, occhi, labbra e fronte. «In questo caso proprio lo stress ossidativo è il responsabile dei cambiamenti della pelle. Per contrastarlo può essere utile idratare maggiormente la cute, con creme lenitive», conferma la dermatologa.
Come prendersi cura della pelle
Il primo intervento «è sicuramente a livello dermatologico, con il ricorso a creme specifiche. In caso di pelle secca andranno bene quelle idratanti. In caso di acne si può pensare a prodotti anti-infiammatori suggeriti dallo specialista; se, invece, si è in presenta di un edema, che indica un ristagno di liquidi, il medico potrà prescrivere una crema specifica, che si può affiancare a una corretta idratazione. In generale, non dovrebbe mai venir meno una buona idratazione, che passa anche da un giusto apporto di liquidi, bevendo un quantitativo di acqua adeguata».
Quando sport e alimentazione aiutano
«Anche l’attività fisica è indicata come ottimo rimedio, soprattutto perché aiuta a ridurre i carichi di stress», conferma Guerriero. Il movimento, inoltre, migliora l’ossigenazione dei tessuti e di tutto l’organismo. «Attenzione, invece, all’esposizione solare: se è vero che può migliorare l’umore, in alcuni casi può essere controindicata perché può favorire la comparsa di macchie sulla pelle e queste, a loro volta, possono trasformarsi in fonte di ulteriore stress, in un circolo vizioso negativo – sottolinea la dermatologa – Importante, invece, è l’alimentazione, soprattutto per l’apporto di frutta, verdura, vitamina C ed E, ma anche di resveratrolo contro lo stress ossidativo, che si trova in uva rossa e vino rosso».