Il decalogo dei cosmetici sicuri
La pelle è l'organo più esteso del corpo umano. Ogni giorno viene a contatto con almeno 500 sostanze presenti nei cosmetici: compaiono infatti circa 31 componenti in un balsamo, 45 in una crema da giorno, 28 in un bagnoschiuma, 40 in una lacca per capelli. Ma siamo proprio certi che ogni ingrediente sia sicuro? Così come per il
cibo, la scelta dei consumatori dovrebbe essere sempre più influenzata da criteri di eco-sostenibilità e attenzione alla salute anche per quel che riguarda i cosmetici. E' il messaggio di Skineco, Associazione internazionale di dermatologia ecologica, che ha dedicato a Milano una giornata all'informazione, in cui dermatologi, cosmetologi, chimici, farmacisti ed esperti del settore ambientale si sono confrontati sui temi dell'ambiente, dell'ecocompatibilità e della dermocompatibilità.
“Il sicuro per legge non esiste – afferma Pucci Romano, presidente Skineco – Attualmente la legge non prevede che i cosmetici debbano corrispondere ad alcuno standard di ecologicità, sostenibilità ambientale o biodegradabilità e dermocompatibilità, nonostante i dati scientifici confermino che esiste uno stretto legame tra la pelle e l'ambiente”.
Gli esperti dunque descrivono come deve essere un cosmetico per essere sostenibile: fra le altre caratteristiche, “deve rispondere a due nuove esigenze. Innanzitutto l'affinità con la pelle (dermo-compatibilità), ossia la compatibilità del prodotto con l'ecosistema cutaneo. E poi il rispetto per l'ambiente ovvero l'ecologicità, che riguarda tutta la filiera produttiva, dalla composizione al packaging al corretto smaltimento. Non dimentichiamo infatti che tutto ciò che ci spalmiamo addosso, poi, attraverso l'cqua va a finire nei fiumi e da lì nel mare, rischiando di inquinare interi ecosistemi”.
Gli esperti dunque descrivono come deve essere un cosmetico per essere sostenibile: fra le altre caratteristiche, “deve rispondere a due nuove esigenze. Innanzitutto l'affinità con la pelle (dermo-compatibilità), ossia la compatibilità del prodotto con l'ecosistema cutaneo. E poi il rispetto per l'ambiente ovvero l'ecologicità, che riguarda tutta la filiera produttiva, dalla composizione al packaging al corretto smaltimento. Non dimentichiamo infatti che tutto ciò che ci spalmiamo addosso, poi, attraverso l'cqua va a finire nei fiumi e da lì nel mare, rischiando di inquinare interi ecosistemi”.
Il prodotto, raccomanda Skineco, deve essere attento all'uso di emulsionanti. "Ricordate i suffissi Peg (6, 20, 75), Eth e Oxynol, come ad esempio il Polyethyleneglycole – spiega Romano – Queste sostanze sono utilizzate per ottenere un effetto viscoso o emolliente. Peccato che molto spesso non mantengano la promessa di idratare, anzi nascondano il reale stato di salute della pelle. Altre sostanze come l'ethylene glycol, invece, oltre a essere dannose per la salute rappresentano un rischio anche per l'ambiente, poiché danneggiano l'ozono".
Ancora, i cosmetici sostenibili non hanno conservanti allergenizzanti e non contengono perturbatori endocrini e limita la presenza di Dea, Cocamide Dea, Lauramide Dea. Sono utilizzati – spiegano gli esperti Skineco – per controllare la viscosità o come stabilizzanti della schiuma. Se nel prodotto però sono presenti anche sostanze nitrosanti, si possono generare nitrosammine, dal noto potere cancerogeno. Il loro utilizzo è pertanto normato, ma solo per la Cocamide Dea si prevede il divieto di inserirla laddove sia presente il 2-bromo-2- nitropropane-1,3 diol o altra sostanza nitrosante. Il punto è che, al di là del rischio impurezze – precisa Skineco – i residui cosmetici finiscono nell'ambiente e queste sostanze possono lì incontrare le sostanze nitrosanti che facilmente, mescolandosi alle Dea, daranno luogo a nitrosammine. Come a dire che, se non mettiamo nitrosammine addosso a noi, le facciamo realizzare nell'ambiente, con conseguente aumento dell'inquinamento e del rischio cancerogeno per tutti".
Ancora, il cosmetico ideale è sano, anche se non necessariamente naturale."Fatta eccezione per gli oli vegetali puri, il cosmetico 100% naturale non esiste, quindi non facciamoci condizionare dal marketing degli "ecofurbetti", suggerisce Romano. "Anche l'uranio, il petrolio e il mercurio – precisa – appartenendo al mondo minerale, sono a tutti gli effetti prodotti naturali, ma ciò non significa che siano buoni. Pertanto l'utilizzo del termine naturale è corretto se si vuole esprimere una filosofia di vita che includa soprattutto il rispetto per la natura".
Per orientarsi nella scelta del cosmetico giusto, nel corso della giornata promossa da Skineco è stata presentata la App EcoBio Control, gratuita per iOS e Android, che cataloga oltre 17 mila sostanze a uso cosmetico. Grazie a un semaforo rosso, giallo o verde, indica se un componente è rischioso.
"Un utile strumento da utilizzare al momento dell'acquisto del cosmetico per una sana scelta consapevole".
"Un utile strumento da utilizzare al momento dell'acquisto del cosmetico per una sana scelta consapevole".