Durante il ciclo mestruale è normale provare qualche malessere. Lievi dolori o disturbi che rappresentano un “appuntamento mensile” per tutte le donne in età fertile. Quando però il dolore è talmente forte da ostacolare qualsiasi attività della vita quotidiana, siamo in presenza della dismenorrea.
Si tratta di un problema molto comune, spesso determinato dallo stress e dagli intensi ritmi di vita: si calcola infatti che circa il 50% delle donne fertili ne sia colpito e che sia tra le principali cause di astensione dal lavoro.
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“La dismenorrea – dice la dott.ssa Gabriella Maggi, medico chirurgo, specialista in ostetricia e ginecologia, specialista in endocrinologia sperimentale ed esperta in omeopatia – si manifesta con un forte dolore pelvico, accompagnato da ciclo relativamente scarso, e si può distinguere in diverse tipologie:
– dismenorrea primaria: compare sei mesi/un anno dopo la prima mestruazione e generalmente scompare dopo il primo parto. Di norma precede il flusso mestruale ed è più intensa nelle prime 24 ore. Si può associare a nausea, vertigini, vomito, diarrea, irritabilità e cefalea.
La ginecologa risponde: "Rapporti completi, ciclo regolare, perché non rimango incinta?"
– dismenorrea secondaria: compare nella donna adulta e può essere associata a una lesione organica.
Le cause della dismenorrea possono essere molteplici. “Il disturbo – prosegue la dottoressa – in linea generale viene determinato da un’alterazione nel meccanismo di sintesi delle prostaglandine E e F, ormoni prodotti nell’utero che stimolano la contrazione muscolare, oppure da fattori endocrini e psicologici”.
Ma come si possono alleviare questi dolori? “Le terapie di tipo analgesico ed antispasmodico vengono solitamente prescritte alla prima comparsa dei dolori. La pillola contraccettiva permette certamente un miglior controllo del dolore e una regolarizzazione del ciclo mestruale, ma sulla base dei personali sintomi descritti dalla paziente – continua la dott.ssa Maggi – il ginecologo può scegliere fra diversi medicinali omeopatici.
Solitamente prescrivo in diluizioni medio alte (dalla 9 CH in su) Magnesia phosphorica 9 CH (3 granuli alla mattina e alla sera durante il ciclo), per chi soffre di forti dolori addominali che compaiono con l’inizio del flusso; Caulophyllum 30 CH (1 dose globuli a settimana), in caso di violenti e periodici crampi uterini simili alle contrazioni da parto; Actaea racemosa 5 CH (3 granuli, tre volte al giorno), quando i dolori sono più forti nel giorno di massima quantità del flusso e possono portare anche a piccole perdite ematiche nel periodo ovulatorio; Veratrum album 5 CH (3 granuli, tre volte al giorno), se ai dolori si accompagnano vomito, diarrea, sudori freddi, sensazione di mancamento.
L’omeopatia è un’alternativa assolutamente valida in ginecologia, se si pensa che, dopo la pediatria, è l’ambito medico nel quale viene maggiormente utilizzata. I medicinali omeopatici, infatti, si rivelano preziosi nel trattamento delle patologie che tendono a cronicizzarsi o a diventare recidive.
Non presentano tossicità chimica, sono formulati a base di sostanze naturali, e proprio per questo raramente si riscontra la presenza di effetti collaterali.
Ultimo vantaggio, ma non meno significativo, riguarda il fatto che i medicinali omeopatici possono essere utilizzati anche durante una terapia farmacologica senza il rischio di interazioni potenzialmente nocive”.