Un sonno disturbato può impattare sulla salute e portare allo sviluppo della demenza. Lo sostiene uno studio condotto su 18.815 adulti americani, pubblicato sulla rivista scientifica SLEEP Advances, che ha rivelato un chiaro legame tra apnee e diagnosi di invecchiamento senile negli adulti di età superiore ai 50 anni.

Demenza e apnee: a rischio le donne

La correlazione tra i disturbi del sonno e la demenza è particolarmente forte nel caso delle donne, soprattutto dopo la menopausa. Secondo le statistiche, solo negli Stati Uniti più di 5 milioni di americani di età superiore ai 65 anni soffrono di invecchiamento senile. La demenza è caratterizzata da una compromissione della capacità di ricordare, pensare e prendere decisioni. Si presenta in forme diverse, tra cui la più comune è l’Alzheimer.

L’importanza del dormire bene

Da anni è risaputo che un buon sonno è essenziale per il consolidamento della memoria. Dormire bene ha un ruolo importante nella pulizia dei rifiuti metabolici. Eppure, un adulto su tre non dorme abbastanza.

Il disturbo più pericoloso

Tra i disturbi del sonno più comuni c’è l’apnea, caratterizzata da episodi di respirazione interrotta o ristretta durante il sonno. Negli Stati Uniti colpisce circa sei milioni di persone, ma il numero effettivo di casi potrebbe essere vicino a 30 milioni. E proprio questo disturbo è tra le principali cause che potrebbero portare a sviluppare la demenza nel corso degli anni.

Tiffany Joey Braley, neurologa, direttrice della Divisione Sclerosi Multipla/Neuroimmunology e co-fondatrice della SM multidisciplinare Fatigue and Sleep Clinic presso l’Università del Michigan Health ha spiegato al magazine americano Newswek: «I risultati della nostra ricerca offrono nuove informazioni sul ruolo dei disturbi del sonno sulla salute cognitiva a lungo termine di donne e uomini».

Come si è svolto lo studio

I ricercatori hanno esaminato i dati di indagine e screening cognitivo raccolti in dieci anni relativi a 18.815 adulti statunitensi. Il risultato è che, in generale, avere apnea ostruttive del sonno o i suoi sintomi all’età di 50 anni o più è stato associato a una maggiore probabilità di sintomi o diagnosi di demenza in futuro.

La correlazione è particolarmente significativa tra le donne, soprattutto nelle fasce di età più avanzata. Quelle che soffrivano di apnea del sonno all’inizio dello studio, avevano quasi il 5% in più di probabilità di sviluppare la demenza all’età di 80 anni rispetto a quelle che dormivano bene. Per quanto riguarda gli uomini, invece, l’aumento di probabilità di sviluppare demenza è del 2,5%.

Perché la demenza colpisce di più le donne

I ricercatori hanno precisato che non è ancora chiaro l’esatto meccanismo alla base di queste differenze. Forse, a influenzare la salute delle donne durante il passaggio alla menopausa sono gli estrogeni che iniziano a diminuire. Il che potrebbe avere un impatto sul cervello.

Durante questo periodo, le donne sono più inclini ai disturbi del sonno, ai cambiamenti di umore e ai problemi di memoria che possono portare, a lungo andare, al declino cognitivo. L’apnea del sonno aumenta significativamente dopo la menopausa, ma rimane sottodiagnosticata.

Necessarie nuove ricerche

Gli esperti hanno, comunque, spiegato che i risultati del loro studio sono puramente associativi e non dimostrano che l’apnea del sonno causa la demenza. Prima di arrivare a una simile conclusione, sarebbe necessario condurre ulteriori indagini. E non è detto che non verranno fatte.