DonnaInformata Mammografia
Conoscere qualcosa in tutti i suoi aspetti, siano luci oppure ombre, vuol dire capire di più e saper scegliere al meglio. Vale anche quando si parla di salute e soprattutto di prevenzione, come dimostra il progetto 'DonnaInformata-Mammografia', sostenuto da un bando di finanziamento Airc e promosso dall'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano con Zadig, Gisma e Lilt-Firenze, in collaborazione con i centri screening del Servizio sanitario nazionale di Cuneo, Firenze, Milano, Palermo, Reggio Emilia e Torino.
L'iniziativa ha coinvolto duemila donne, invitate per la prima volta a partecipare a uno screening mammografico organizzato per la diagnosi precoce del cancro al seno, che hanno testato uno strumento decisionale via web pensato ad hoc. Dopo i risultati positivi della ricerca, chi lo vorrà potrà accedervi.
Ma in cosa consiste? "Si compone di diverse schermate, ognuna in risposta a una domanda – spiega Paola Mosconi, Laboratorio di ricerca per il coinvolgimento dei cittadini in sanità del 'Mario Negri', che ha coordinato il progetto – Attraverso brevi testi, schemi e tabelle vengono presentati i benefici, i possibili danni e le controversie in corso sullo screening mammografico, argomento raramente presentato alle donne".
Focus group, interviste e letteratura di riferimento sono state la base per la messa a punto dello strumento decisionale, che permette alle donne di comporre il proprio percorso informativo.
"La navigazione è dinamica – aggiunge Giulia Candiani di Zadig – con un approccio 'nudging' (la 'spinta gentile') che propone alle donne le questioni principali su cui informarsi. Ogni donna può dunque decidere a quali e quante informazioni accedere".
Per valutare l'effetto dello strumento, è stato condotto uno studio clinico randomizzato multicentrico che lo ha confrontato con l'informazione standard in genere fornita alle donne. "Le donne che hanno utilizzato il nuovo strumento web – riferiscono dall'Irccs presieduto da Silvio Garattini – hanno dimostrato di poter prendere decisioni più informate e più consapevoli rispetto alle donne che hanno letto la brochure standard. La scelta informata è stata fatta dal 44% delle donne che hanno utilizzato lo strumento decisionale digitale, contro il 37% delle donne che hanno letto l'informazione standard. L'aver aggiunto informazioni su incertezze e controversie non ha influito negativamente sulla partecipazione allo screening mammografico organizzato, che è risultata maggiore dell'80%. Le partecipanti, benché fossero al primo invito allo screening organizzato, avevano già fatto una mammografia nel 70% dei casi".
Lo strumento – sottolineano i promotori – è stato pensato per essere usato durante il processo decisionale che ogni donna mette in atto prima di accettare o meno l'invito allo screening mammografico alla luce delle informazioni ricevute e dei propri valori, preferenze ed esperienze.
"Uno degli aspetti originali del progetto – commentano Livia Giordano e Eugenio Paci, attivi da molti anni nel Gruppo italiano per lo screening mammografico Gisma – è proprio l'aver inserito questo intervento informativo e decisionale nella routine dei programmi di screening organizzati dal Ssn, supportando la possibilità che questo strumento venga adottato su scala nazionale".
Dopo la presentazione del progetto, del suo iter, dello strumento decisionale e dei risultati ottenuti – si legge in una nota – si sono confrontati diversi relatori sulle prospettive che i risultati aprono, discutendo sia gli aspetti di metodo legati alla partecipazione al progetto e allo strumento decisionale, sia l'importanza della corretta informazione in ambito sanitario, e infine le prospettive future di utilizzo dello strumento decisionale messo a punto. Lo strumento decisionale usato nel progetto di ricerca sarà messo a disposizione con libero accesso.