Perché le gengive sanguinano? Le tracce rosse, che è possibile notare dopo aver lavato i denti, sono un segnale importante da prendere in considerazione.
Nella maggior parte dei casi il messaggio è che… non stiamo lavando bene i denti! Le gengive che sanguinano, infatti, possono segnalare un’infiammazione dei tessuti parodontali, parodontite, o a danno delle gengive stesse, gengivite. Le conseguenze possono essere anche gravi e degenerare in una perdita di denti.
A rispondere alle domande più frequenti sono la Dott.ssa Daniela Falduto, Igienista dentale a Busto Arsizio e Varese, che possiamo trovare presso l’Ospedale di Circolo di Varese insieme al Dott. Jacopo Padalino, Medico Odontoiatra Specialista in Odontoiatria Pediatrica e Chirurgia Orale, operante a Legnano, Castellanza, Varese.
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Da che cosa è provocato il gonfiore delle gengive?
Mentre le gengive sane sono rosa e saldamente aderenti ai denti, le gengive con problemi tendono ad essere arrossate e gonfie. Questi sono spesso i primi segni di un disturbo gengivale, quindi è importante parlarne il prima possibile con un dentista o igienista dentale perché la situazione potrebbe peggiorare.
La causa più comune delle gengive gonfie e infiammate è la placca batterica che si accumula sulla superficie dei denti e negli spazi interdentali, la quale si sviluppa soprattutto quando nella bocca restano dei residui di cibo che contengono carboidrati (zuccheri e amidi). Se la placca non viene rimossa attraverso il consueto spazzolamento, può provocare il rigonfiamento delle gengive attorno al dente. Questa infiammazione può anche propagarsi agli altri tessuti di sostegno del dente e provocare problemi più gravi come la parodontite.
Esistono anche altre cause dietro alle gengive gonfie, per questo è importante consultare il proprio dentista quando si hanno dubbi.
Trattamento per le gengive gonfie
Confrontarsi con lo specialista di riferimento effettuando visite di controllo con regolarità è fondamentale per la salute della bocca. Ma nella vita quotidiana che cosa possiamo fare per rimuovere la placca batterica?
Ecco come favorire il trattamento delle gengive gonfie grazie alle piccole buone azioni di ogni giorno.
1. La corretta pulizia
Lavare i denti con un dentifricio specifico per problemi gengivali, che aiuta a mantenere le gengive sane e i denti forti.
2. Lo spazzolino ti aiuta
Opta per uno spazzolino, manuale o elettrico, con testina piccola e setole morbide con punta arrotondata, facendo molta attenzione alla zona in cui dente e gengiva si incontrano.
3. Usi il filo?
Utilizzare il filo o uno spazzolino interdentale può aiutare a rimuovere la placca batterica dalle aree difficili da raggiungere, come gli spazi fra i denti.
4. L’importanza dello sciacquo
Il colluttorio offre una protezione gengivale giornaliera. A seconda dei casi l’igienista o l’odontoiatra possono consigliare un prodotto con clorexidina, sempre senza alcol.
Come ricordano gli esperti, vedere del sangue durante la pulizia dei denti non è normale, ecco perché si tratta di un messaggio da non trascurare. Infatti, potrebbe essere uno dei primi segni di un disturbo gengivale e degenerare nella perdita del dente.
Corretta igiene della bocca
Una gengiva sana è di colore rosa pallido, non deve apparire né rossa, né gonfia. Quando le gengive sono infiammate il tessuto diventa di colore scuro, molle e più sensibile. La prima domanda da farsi è: sto lavando correttamente i denti?
La pulizia quotidiana dovrebbe essere un’abitudine radicata e consapevole del… tempo necessario per pulire ogni dente! Lo spazzolino da solo non basta: servono filo interdentale e scovolino, utile per arrivare nei punti più difficili e nascosti, soprattutto quando i denti non sono disposti in modo regolare.
Il movimento corretto è dalla gengiva lungo la superficie del dente, dunque dall’alto verso il basso per l’arcata superiore e dal basso verso l’alto quando siamo sull’arcata inferiore. È possibile effettuare piccoli movimenti rotatori e poi spazzolare.
Considera che ogni superficie del dente andrebbe pulita per almeno 3 secondi e in totale per lavarsi i denti si dovrebbero impiegare almeno… 2-3 minuti! Anche le gengive (e la lingua!) vanno spazzolate, con delicatezza e decisione. Il filo interdentale servirà a eliminare i residui e l’accumulo di placca fra un dente e l’altro, ecco perché è importante utilizzare con regolarità questo strumento, utile per la salute della bocca.
Mangi fuori casa o sei via per lavoro tutto il giorno? Prepara un astuccio e porta con te il necessario per lavarti i denti anche quando sei lontano da casa: puoi prenderti qualche minuto per la cura della tua bocca ovunque. Diventerà un’abitudine semplice ma fondamentale per la salute.
Quando le gengive che sanguinano sono un segnale positivo
In certi casi il sanguinamento non deve preoccupare: accade, per esempio, nei casi in cui ci troviamo dal dentista per la pulizia (che andrebbe effettuata ogni sei mesi).
Se per qualche giorno hai trascurato la pulizia e ora le gengive sanguinano è normale: soffermati su ogni dente con accuratezza e procedi sciacquando la bocca con un collutorio. La stessa cosa può accadere quando utilizziamo scovolino o filo interdentale, oppure uno spazzolino interdentale in modo da pulire in profondità l’area fra un dente e l’altro.
Tuttavia, entro una settimana il sanguinamento dovrebbe cessare: quando il fenomeno tende a ripetersi è importante consultare lo specialista di riferimento.
Quali sono le cause delle gengive che sanguinano?
Il sanguinamento gengivale ha una delle sue cause principali nell’accumulo della placca, una spessa aggregazione di batteri che si stratifica progressivamente sui denti e negli spazi interdentali. Se la placca batterica non viene regolarmente eliminata, può irritare le gengive portando ad arrossamento, sanguinamento e infiammazione. Tuttavia, esistono molte altre possibili cause di sanguinamento gengivale. Queste possono comprendere uno spazzolamento eccessivo o troppo vigoroso dei denti, uno spazzolino o un filo interdentale nuovi e alcuni farmaci.
Dietro il problema delle gengive gonfie e sanguinanti spesso si nasconde un problema di cattiva igiene orale. Quando i denti vengono spazzolati in modo insufficiente o scorretto, aumenta la formazione di placca batterica. Una delle zone più a rischio è il punto di contatto tra due denti adiacenti o la zona retromolare a cui spesso non viene dedicata adeguata attenzione. Le endotossine prodotte dai batteri della placca stimolano la risposta del sistema immunitario, il quale scatena uno stato infiammatorio che può degenerare in un’infezione.
Nei casi più gravi a questa può seguire un danno ai tessuti parodontali e all’osso: le gengive si ritirano, un sintomo che può avvisare del pericolo di parodontite. Quando ci troviamo in presenza di un problema di parodontite, il graduale riassorbimento dell’osso può essere associato all’aggressività dei batteri connessi all’infezione e aggravarsi a seconda della predisposizione genetica.
Questo è confermato dal fatto che gli stessi batteri del cavo orale della mamma sono ritrovati nel cavo orale del bambino: la causa è lo scambio di contatti salivari. Per questo motivo è importante non tenere a contatto gli spazzolini in modo da evitare di scambiarsi batteri.
Attenzione, vecchi lavori odontoiatrici debordanti, quali otturazioni o corone o ponti, così come eventuali danni accidentali da traumi potrebbero risultare associati al problema.
Tra i fattori di rischio collegati al sanguinamento delle gengive troviamo anche il diabete mellito, così come l’eventualità di cambiamenti ormonali, per esempio in gravidanza. Condizioni quali diabete e gravidanza portano maggior infiammazione gengivale. Inoltre, possono aumentare l’incidenza di carie.
Fra le cause che si nascondono dietro a una gengivite è possibile riscontrare anche l’utilizzo di farmaci come anticonvulsivanti. Un rischio ulteriore deriva dal fumo, che compromette il Ph e provoca un aumento della temperatura del cavo orale, aggravando i problemi di placca.
Come fermare il sanguinamento delle gengive
Indipendentemente da quella che credi essere la causa del sanguinamento gengivale, è fondamentale confrontarti con il dentista di fiducia il prima possibile. In questo modo lo specialista potrà valutare i sintomi e consigliare il trattamento per il sanguinamento gengivale più adeguato per il tuo caso.
Quando il problema è importante, può rendersi necessario un esame radiografico, da eseguire in ambulatorio: in caso di gengivite o parodontite potrebbe essere valutata una terapia parodontale con sedute di igiene ravvicinate. Qualora, invece, la causa sia blanda e derivante da una momentanea infiammazione, un periodo di due settimane con un dentifricio e collutorio specifici per gengive infiammate potrebbe rivelarsi risolutore.
Il primo passo è individuare gli errori e agire sull’igiene orale. Alcuni semplici accorgimenti possono aiutarti a trattare il sanguinamento gengivale, evitando che il problema si aggravi. Attenzione, è essenziale seguire le buone abitudini ogni giorno, non solo nei momenti in cui noti del sangue nel lavandino dopo esserti lavato i denti: ritrovare e mantenere la salute della bocca è un impegno quotidiano.
1. Pulizia dei denti
Lavati i denti almeno due volte al giorno per almeno due minuti con un dentifricio specifico per i problemi gengivali.
2. Scegli lo spazzolino giusto
Manuale o elettrico, l’importante evitare i modelli con setole dure. Spazzola in denti in modo corretto e se mangi fuori casa o passi tutta la giornata al lavoro porta con te lo spazzolino insieme al dentifricio in un astuccio.
3. I tuoi alleati
Scovolino e filo o uno spazzolino interdentale ti aiutano a rimuovere la placca fra un dente e l’altro. Aggiungi l’azione di un collutorio specifico senza alcol in grado di proteggere le gengive.
4. Periodicamente
Il dentista è in grado di individuare problemi alle gengive prima che si manifestino i sintomi, ecco perché pulizia e visite regolari si rivelano preziose per la salute della bocca.