Le origini dell’albero di Ginkgo biloba risalgono a 250 milioni di fa: questa pianta, nata in Cina e unica specie sopravvissuta della famiglia Ginkgoaceae, viene considerata un fossile vivente. Le sue proprietà terapeutiche sono note fin dall’antichità. Considerata una medicina naturale per la longevità in India, l’estratto in Cina era utilizzato per la preparazione di tisane contro geloni, asma e problemi circolatori.
Ecco le cose da sapere sul ginkgo biloba.
Origine del Ginkgo biloba
Il nome botanico è stato attribuito alla specie dal botanico Carlo Linneo, tuttavia si pensa che il termine Ginkgo derivi da un errore nella trascrizione compiuto da Engelbert Kaempfer, botanico tedesco.
Le foglie del ginkgo biloba, di colore verde o giallo intenso durante l’autunno, sono facilmente riconoscibili per la tipica forma a ombrello.
In Oriente l’albicocca d’oro, come evoca il nome originale della pianta in lingua cinese, è un albero sacro, spesso presente nei templi. Noto anche come albero di capelvenere, si tratta di una pianta longeva (può raggiungere 1000 anni di vita!) ed è attualmente considerato uno degli alberi più antichi al mondo, con un’eccezionale capacità di adattamento, tanto da essere in grado di resistere a eventi catastrofici, inquinamento, variazioni climatiche.
Una curiosità sul ginkgo biloba? Ha un’azione vasocostrittrice sulle vene, ma sulle arterie agisce come un vasodilatore. Non solo, il termine “biloba” evoca la forma delle foglie, che appaiono divise in due lobi, proprio come il cervello umano: nella tradizione cinese esse costituivano i simboli Yin e Yang, principio femminile e maschile.
Proprietà
Inibendo il fattore di attivazione delle piastrine, il principio attivo presente nelle foglie di ginkgo biloba, in cui sono presenti gingkolidi, flavonoidi e diterpeni, può aiutare a prevenire la formazioni di trombi e infarti, diminuire la viscosità del sangue e agire sulle membrane cellulari. La pianta funziona come un fluidificante naturale del sangue.
Grazie al contenuto di flavonoidi e polifenoli svolge un’azione antinfiammatoria, antispasmodica, diuretica, antiallergica, antivirale e ha un grande potere antiossidante, in grado di contrastare malattie degenerative come demenze, aterosclerosi e Alzheimer, ischemia, alterazioni della microcircolazione linfatica, disturbi del sistema nervoso, Parkinson.
Il Ginkgo biloba è un potente alleato della salute del cervello. Migliora la distribuzione di glucosio e ossigeno, favorisce l’ossigenazione del sangue e l’irrorazione dei tessuti. Può aiutare a migliorare la memoria a breve termine. Uno studio condotto presso l’Università tedesca di Erlangen-Nürnberg, infatti, ha stabilito che dopo i test effettuati si registra una variazione positiva della memoria a breve termine, rispetto al placebo, a partire da due settimane dall’assunzione del trattamento.
In quanto antiaggregante piastrinico, in ambito medico viene utilizzato per allontanare il rischio di rigetto nel post operatorio e stimolare la funzionalità dell’organo trapiantato.
Essendo ricco di catechine, flavonoidi e polifenoli, contrasta i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Previene il rischio cardiovascolare. Indicato per gli attacchi di asma, è un rimedio dolce contro le allergie e nel trattamento dei geloni causati dal freddo, poiché favorisce la circolazione periferica.
Il gingko biloba come fitoterapico è in grado di lavorare sugli acufeni, spiega la dott.ssa Elisabetta Sedda, naturopata. Inoltre, è presente fra i rimedi indicati nei casi di disfunzione erettile, calvizie e alopecia.
Come si utilizza il ginkgo biloba
La pianta è disponibile sotto forma di estratto secco, in capsule o compresse da ingerire al mattino secondo la posologia. È possibile assumere il ginkgo biloba come infuso, tintura madre o gemmoderivato. L’estratto secco risulta particolarmente efficace sul microcircolo cerebrale, pertanto è consigliato nei casi in cui si desidera migliorare le funzioni cognitive. I semi, che in Oriente si consumano tostati, sono ricchi di fibre e hanno proprietà digestive.
A essere utilizzate per la preparazione della tintura madre di Ginkgo biloba sono le foglie, raccolte dopo la fioritura. La tintura madre di ginkgo biloba è utilizzata per migliorare la circolazione, ma anche per la salute del cervello perché può aiutare a ritrovare concentrazione e memoria. L’estratto idroalcolico della pianta di solito viene indicato per il trattamento di neuropatie in relazione al diabete, degenerazioni della retina, problemi di circolazione, asma. Favorendo una corretta distribuzione di glucosio e ossigeno, sostiene le facoltà cognitive e protegge dagli effetti dell’invecchiamento. Aiuta l’ossigenazione e l’irrorazione sanguigna dei tessuti cerebrali.
L’infuso al ginkgo biloba ha un’azione antinfiammatoria e antiossidante; stimola la circolazione, rafforza memoria e concentrazione.
Tradizionalmente l’impacco era usato come medicamento per le ferite; è in grado di agire contro le rughe favorendo la guarigione della pelle. Sotto forma di integratore naturale, il ginkgo biloba aiuta a eliminare le tossine e ripulire il sangue, rafforza le difese immunitarie, stimola le capacità di rigenerazione dell’organismo. Può essere utilizzato nei periodi di intenso stress, quando la stanchezza si fa sentire o al cambio di stagione. Il ginkgo biloba è disponibile anche in fiale contenenti estratti erboristici ricavati dalla pianta.
Controindicazioni
La tintura madre di ginkgo biloba è da evitare in gravidanza e durante l’allattamento. Sconsigliato in caso di epilessia. L’utilizzo è da valutare attentamente nei casi di assunzione di fluidificanti del sangue, anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, MAO-inibitore, acido acetilsalicilico.
Attenzione, poiché fotosensibilizzante durante il periodo in cui viene assunta la tintura madre di ginkgo biloba si raccomanda di evitare l’esposizione al sole.